Qualificata – al debutto – per le semifinali delle WTA Finals, Qinwen Zheng ha parlato della crescita al servizio (“quando funziona così posso essere più aggressiva”) e del rapporto col coach Pere Riba. “Un tempo litigavamo, avevamo visioni diverse. Ma da quando sono arrivata in alto mi dà più libertà”
06 novembre 2024
La sfida delle WTA Finals fra Qinwen Zheng e Jasmine Paolini era a tutti gli effetti un quarto di finale. Niente calcoli, niente scenari, niente: solo un altro match da vincere che la cinese ha interpretato molto meglio dell’azzurra, meritandosi l’approdo in semifinale a Riyadh. “Oggi – ha detto la cinese, al debutto nel torneo delle maestre – la mia è stata una grande performance. Finalmente sono riuscita a giocare il tennis che desideravo, e sono perciò molto felice di aver raggiunto la semifinale”.
“Quando scendi in campo per un incontro simile sei naturalmente tesa, ma allo stesso tempo mi sentivo fiduciosa: conosco il mio livello e so bene di cosa sono capace. E poi dopotutto era solo una partita, non credo che la mia vita dipendesse da una vittoria o una sconfitta, dunque ho trattato la sfida come una qualunque. Dovendo affrontare una grande giocatrice come Jasmine, sono scesa in campo sicura di dover lottare. È stato quello il mio approccio dal punto di vista mentale”.
La cinese ha chiuso il gruppo al secondo posto alle spalle di Aryna Sabalenka, unica capace di batterla. “Cosa mi ha impressionato di più di lei quest’anno? Ha vinto due tornei del Grande Slam, è un risultato enorme. Dopo aver vinto il suo primo Major, lo scorso anno all’Australian Open, ha continuato a migliorarsi, a puntare ancora più in alto. In entrambi gli Slam che ha vinto quest’anno io ho perso proprio contro di lei. Significa che se anche io vorrò vincere uno Slam dovrò trovare il modo di batterla. Non vedo l’ora che arrivi quel giorno”. Potenzialmente potrebbe essere già sabato, nella finale in Arabia Saudita. Ma prima entrambe dovranno vincere la semifinale. Avversarie? Ancora da definire. “Se guarderò le sfide di domani? Credo che darò questo compito al mio allenatore. Se ne occuperà lui, mentre io cercherò di concentrarmi su me stessa, sugli allenamenti e sui trattamenti per recuperare al meglio in vista della semifinale”.
Fra le chiavi del suo successo i progressi al servizio, sempre più chiari, come evidenziato da un passaggio del match nel quale per sei punti di fila non ha permesso all’azzurra di rispondere (trovando 4 ace). “Sento maggiore sicurezza nel mio servizio – ha spiegato –, aspetto che in passato non è sempre stato così. Nel 2022 ricordo che funzionava molto bene, mentre lo scorso anno ho avuto un netto calo, senza un vero perché. Al momento, invece, le cose stanno andando bene e sono molto felice del mio rendimento al servizio. Quando funziona in questo modo so di poter essere più forte e più aggressiva”.
Nel corso della conferenza stampa della numero 7 del ranking WTA è emerso anche un aspetto importante del suo rapporto col coach, l’ex “pro” spagnolo Pere Riba. In sostanza, spesso durante gli allenamenti è lei stessa a decidere cosa fare. “Un tempo – ha spiegato – litigavamo molto su questo aspetto, perché spesso a me piace fare ciò che ritengo possa funzionare per me in quel momento, ma non sempre lui è d’accordo e preferisce farmi lavorare su altri aspetti”.
Ma da quando è diventata una giocatrice migliore, con una classifica migliore, la situazione si è rovesciata. “Mi ha detto che durante i tornei, specialmente nel warm up precedente agli incontri, posso fare come preferisco. Diciamo che in queste situazioni sono io a gestire il mio allenamento. Ma quando si tratta invece di periodi di allenamento intensi, è necessario ascoltare il proprio allenatore perché una giocatrice non riesce a controllare ogni aspetto dei propri allenamenti. Se mi focalizzassi troppo su quello, sono sicura che non funzionerebbe”.
ARYNA SABALENKA
Come detto, l’altra semifinalista del Gruppo Viola è Aryna Sabalenka, che si era già assicurata la qualificazione – e il primo posto – dopo le prime due partite. Così, con più nulla in palio, la bielorussa ha perso la terza, contro Elena Rybakina. “Onestamente – ha spiegato – cercare di mantenermi motivata in una situazione simile è qualcosa che ancora devo imparare. C’erano in palio solo dei punti, e mi sono trovata di fronte un’avversaria con nulla da perdere. Una situazione scivolosa. Ha giocato un tennis incredibile, prendendosi tanti rischi, molti dei quali hanno pagato. Ho provato a prendermi la vittoria, ma non ci sono riuscita e specialmente nel primo set ero completamente spenta. Dovrò lavorarci prima della semifinale”.
“Ho scoperto ieri sera di avere la garanzia di chiudere l’anno al numero uno del mondo, ed è stata una bella sensazione. Ma direi che non mi ha fatto granché bene a giudicare da come è andata oggi. Pertanto voglio cercare di pensare solo a questo torneo, rimanere affamata e motivata. È uno dei più grandi tornei dell’anno, e uno dei miei obiettivi. Quindi preferisco concentrarmi sul torneo”.
“La rivalità con Iga Swiatek? È qualcosa di speciale e per me molto importante. Quindi ho tanta voglia di continuare a lottare contro di lei e provare a batterla. Pertanto mi piacerebbe fosse lei la mia prossima avversaria. Se dovesse succedere sarà bello, per noi e per il pubblico. E mi auguro di poter dare il meglio di me stessa”.