

La cinese commenta il successo contro Elena Rybakina, ventesima vittoria stagionale al terzo set. “Evidentemente – dice – ho una condizione atletica che mi permette di arrivare pronta. La chiave del successo? Aver iniziato a gridare ‘come on’: mi ha dato energia”. Sabalenka: "Paolini avversaria difficile, molto felice per il successo"
04 novembre 2024
In un colpo solo, alle WTA Finals di Riyadh, Qinwen Zheng è diventata la prima tennista cinese a vincere 50 incontri nello stesso anno, e anche la prima tennista da lungo tempo a questa parte capace di conquistare 20 successi al terzo set nell’arco di una stagione. Un messaggio per le avversarie: quando il gioco si fa duro, batterla diventa ancora più difficile. Se c’è accorta anche Elena Rybakina, sconfitta e poi eliminata dalla corsa alle semifinali.
“Come mai vinco così spesso al terzo set? Magari lo faccio apposta”, ha detto ridendo la cinese. “A parte gli scherzi: probabilmente ho una preparazione atletica che mi permette di arrivare in ottime condizioni al terzo, quindi il mio rendimento non cala. Ma non ci sono segreti, non è che una volta arrivata al terzo set penso di avere la partita in mano. Dipende tutto dalla capacità di rimanere concentrata punto su punto”.
“Oggi – ha aggiunto la numero 7 WTA – ho mancato qualche chance nel secondo set, quindi in avvio di terzo ho solo cercato di ottenere il break per prima. Su una superficie come questa è importantissimo, specialmente quando si affrontano due giocatrici con un ottimo servizio come noi. Sono i piccoli dettagli a fare la differenza. La chiave? Quando ho iniziato a caricarmi e gridare ‘come on’ nel corso del terzo. In precedenza sono stata troppo piatta, ma da quando ho iniziato a farmi sentire ho sentito a mia volta più energia. Il mio livello è cresciuto, in queste situazioni divento più veloce e reattiva”.
Nell’ultimo anno la cinese è diventata via via sempre più forte, quindi più popolare e più amata. Ma la nuova dimensione della sua carriera non la spaventa. “Mi piace stare sotto i riflettori, giocare in uno stadio pieno. Mi carica, mi fa sentire il fuoco dentro. Ma fuori dal campo rimango l’opposto: preferisco la calma e la pace”. Un approccio provato dai fatti, e dalla sua capacità di tenersi spesso alla larga dalla pressione, anche nelle occasioni più importanti. “Però – precisa – non sempre ci riesco: dipende anche da quanto desidero vincere una partita o un torneo. Mi vengono in mente i Giochi olimpici (che ha vinto, ndr): ho iniziato ad avvertire la tensione ancora prima dell’inizio del torneo. Capitava che mi tremasse la mano quando andavo a servire. Credo che qualcosa di simile non mi accadrà più. Molto spesso, invece, riesco a essere più serena, a mantenere la calma. Diciamo che dipende dal momento e dal mio stato d’animo”.
In virtù del successo di Aryna Sabalenka contro Jasmine Paolini, che ha garantito alla numero uno un posto in semifinale, mercoledì Qinqen si giocherà l’approdo fra le migliori quattro in uno scontro diretto con l’azzurra. Una situazione che ha eliminato ogni potenziale calcolo. “Ma non avrei dato comunque importanza agli scenari. Per me sarà solo un altro incontro, di un torneo normale. Devo solo cercare di fare del mio meglio per vincere la partita. Non è mai positivo badare a ciò che accade fuori da ciò che possiamo controllare. Io sicuramente gioco meglio quando riesco a concentrarmi soltanto su me stessa e l’avversaria”.
Infine, una battuta su suoi obiettivi per il 2025, data la crescita costante che l’ha portata ormai a bussare alla porta delle primissime. “La prossima stagione è ancora lontana per pensarci – ha spiegato –, ma naturalmente mi auguro di poter continuare a crescere e non rilassarmi. Arrivare fino a dove sono arrivata è molto complicata, mentre perdere terreno è un attimo. È importantissimo rimanere concentrati sui propri obiettivi e solidi dal punto di vista mentale”.
ARYNA SABALENKA
Come accennato, si è già garantita la semifinale (e anche il primo posto del girone) la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka, grazie al bel successo contro Jasmine Paolini. “Sono super contenta per questa vittoria – ha detto la bielorussa –, perché è stata una partita difficile, giocata ad alta intensità. Jasmine mi ha messo tanta pressione, è stata una battaglia. Lei gioca un tennis abbastanza aggressivo, piatto, molto profondo. Ti obbliga a tenere il baricentro basso, affrontarla non è semplice nemmeno a livello fisico. Sul 4-5 15-40 (quando Jasmine ha avuto due set-point, ndr) sinceramente stavo già pensando al terzo set. Ma ho cercato di restare nel presente, di credere di avere ancora una chance. Dopotutto stavo servendo io: ho cercato di rimanere aggressiva e obbligarla ad andare a vincere il set. Ho provato a metterle più pressione possibile”.
“Oggi, rispetto al mio primo periodo da numero uno, mi sento una giocatrice migliore. Comprendo meglio il mio tennis, le mie armi e come gestire le emozioni. Prima non ero pronta per un certo genere di pressioni e aspettative. Oggi, invece, mi sento più che pronta”. Una delle chiavi? La sua routine, perfetta per scacciare la tensione prima dei match importanti. “Cerco solo di rilassarmi e scherzare col mio team o con mia madre, mandandole dei reel stupidi sul cellulare. È quello che mi permette di non pensare troppo alla partita. Poi, quando mancano un paio d’ore al via, cambio approccio. Cerco di concentrarmi, di pensare alla tattica e a come provare a portare a casa la vittoria”.
“Come approccerò il mio prossimo incontro sapendo di essere già qualificata? Non sarà semplice, ma oltre a lottare per questo titolo lotto anche per il numero uno del mondo. Cercherò di tenerlo presente nel corso del match, così da puntare a raccogliere più punti possibile. Al momento è questa la mia motivazione”.
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