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Paganetti, fuga per la Vittoria: "Dopo i tornei Juniores si riparte da zero"

La diciannovenne barese ha conquistato poche settimane fa il titolo nel W35 di Tarvisio, mentre nei mesi precedenti si era messa in evidenza arrivando per tre volte ai quarti di finale in altrettanti eventi da 30.000 dollari di montepremi. L’allieva del Salento Tennis Center di Lecce è la seconda italiana più giovane nella Top-500 Wta dopo Tyra Grant

03 agosto 2025

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Vittoria Paganetti (foto Sposito/FITP)

Ex numero 19 della classifica mondiale giovanile, Vittoria Paganetti si sta ritagliando ampio spazio in questa stagione - la prima “completa” tra le professioniste - nel circuito Itf. In grado di guadagnare quasi 400 posizioni nel ranking Wta da inizio anno (ora è numero 499 del mondo), la diciannovenne barese ha conquistato poche settimane fa il titolo nel W35 di Tarvisio, mentre nei mesi precedenti si era messa in evidenza arrivando per tre volte ai quarti di finale in altrettanti eventi da 30.000 dollari di montepremi. L’allieva del Salento Tennis Center di Lecce - seconda italiana più giovane nella Top-500 Wta dopo Tyra Grant - ci ha raccontato in un’intervista le sue impressioni sull’attuale momento di forma, i segreti per un continuo miglioramento e gli obiettivi futuri.

A fine giugno ha vinto, a Tarvisio, il primo titolo in singolare. Come l'ha vissuto?

È stata una settimana bellissima, non mi sarei mai aspettata di arrivare fino in fondo. Ho cercato di pensare di partita in partita e, forse, è stato questo il segreto che mi ha portato al successo. Uno degli incontri più difficili è stato quello contro la Pigato ai quarti di finale: abbiamo giocato i primi due set a un livello altissimo, poi purtroppo Lisa si è dovuta ritirare a metà della terza frazione. Ho giocato in maniera decisa e fatto tutto quello che era nelle mie corde, sono molto soddisfatta delle prestazioni che ho offerto a Tarvisio”.

Vittoria Paganetti in azione (foto FITP)

Vittoria Paganetti in azione (foto FITP)

Come sta andando, nel complesso, la sua prima stagione completa tra le professioniste?

Lo scorso inverno ho cambiato parecchie cose prima di iniziare la preparazione, dalla sede dei miei allenamenti alle abitudini di vita. È un anno molto importante per me, sto cercando di lavorare tanto per rendere il mio gioco ancora più aggressivo e sono consapevole che i buoni risultati non sono altro che una conseguenza dell’impegno che si mette quotidianamente negli allenamenti. L’importante è avere sempre le idee chiare e un buon approccio in campo, non ci si deve mai accontentare: è fondamentale continuare a impegnarsi giorno dopo giorno, aggiungendo sempre qualcosa di nuovo al proprio tennis”.

A inizio stagione era fuori dalle prime 800 del mondo, mentre ora è in Top-500. Le qualificazioni Slam possono diventare un obiettivo per la seconda metà del 2026?

Non nascondo che raggiungere le qualificazioni degli Slam è uno dei miei principali obiettivi, ma al tempo stesso sono consapevole di dover crescere ancora tanto e di dover fare altri investimenti sul mio gioco per alzare il livello. Per arrivare a giocare negli Slam ho bisogno di aggiungere qualcosa in ogni aspetto del mio tennis, senza sottovalutare la capacità di giocare a un livello alto per più tempo possibile: la continuità è uno degli aspetti più importanti”.

Vittoria Paganetti in azione

Vittoria Paganetti in azione

Ha già respirato l’aria degli Slam nel corso della sua carriera Junior. Pensa che queste esperienze possano aiutarla tra le professioniste?

Ho fatto un bel percorso nel circuito Under 18, arrivando a giocare in tutti e quattro i tabelloni principali dei tornei dello Slam, gli ambienti per eccellenza più affascinanti del nostro sport. Sono grata di aver avuto l’opportunità di ammirare da vicino i giocatori più forti del mondo, dai quali ho cercato di imparare tante cose, a cominciare dalle loro routine pre e post-partita. La carriera Junior è molto importante perché ti consente di fare questo tipo di esperienze, mentre i risultati hanno una rilevanza minore perché una volta superato il limite d’età si è sempre costretti a ripartire da zero”.

Da diversi mesi si sta allenando al Salento Tennis Center di Lecce. Assieme a lei, c’è anche Nuria Brancaccio. 

Sono arrivata a Lecce alla fine dello scorso anno, ho trovato da subito un bell’ambiente e una struttura di alto livello che offre ai suoi atleti tutto quello di cui c’è bisogno per lavorare in serenità. Adesso ho anche la fortuna di avere una compagna di allenamenti come Nuria Brancaccio: poter giocare con una Top-200 fa sicuramente bene al mio tennis. Il gruppo di lavoro del Salento Tennis Center è ben affiatato, i maestri sono molto in sintonia tra loro e i preparatori atletici sono bravissimi: sono contenta di essere qui”.

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Su quali aspetti tecnico-tattici vi state concentrando?

Il principale obiettivo è quello di cercare di fare sempre più gioco, spingere maggiormente e giocare un tennis attivo. Ci sto lavorando giorno dopo giorno, sia in allenamento che in partita: punto a dare continuità a questa idea, poi saranno i risultati a dire se la strada intrapresa è quella giusta”.

Al vostro fianco c’è spesso anche Roberta Vinci. Che effetto le fa?

Roberta ha giocato a livelli altissimi, quindi ci porta tanta esperienza, soprattutto quando si tratta di analizzare le emozioni che si provano sul campo. Cerco di sfruttare al massimo ogni momento che trascorro assieme a lei perché è una persona fantastica e molto preparata. È un grande onore poter lavorare con la Vinci, mi sento fortunata e al tempo stesso molto felice per il fatto che sia pugliese come me”.

Da Sinner a Paolini: quanto sono stimolanti, per i più giovani, le vittorie dei tennisti italiani?

Il tennis italiano sta vivendo un momento stupendo. L’anno scorso ho avuto la possibilità di allenarmi con Jasmine sull’erba, ma ammiro anche Jannik che è numero uno al mondo e sta vincendo tutto. Sono ragazzi normalissimi che interpretano lo sport come chiunque altro, lavorando tanto e con grande serenità: il loro segreto è la volontà di continuare a migliorarsi. Per ottenere risultati sempre più importanti, non puoi far altro che metterci del tuo ogni giorno, soprattutto negli allenamenti. Vedere tanti italiani vincere tornei di primo piano è da stimolo per noi più giovani: ognuno ha il proprio percorso, ma l’ambiente azzurro è fantastico”.

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