

Esordio abbastanza convincente per Sabalenka - prossima avversaria di Lucia Bronzetti - che dice di non avere problemi con la nuova superficie e di essersi finalmente lasciata alle spalle la sconfitta contro Keys all’Australian Open
di Tiziana Tricarico | 09 marzo 2025
Ha iniziato la stagione vincendo 11 partite di fila ed il titolo nel “500” di Brisbane. Poi la sconfitta nella finale dell’Australian Open (dove era la bi-campionessa in carica) contro Madison Keys l’ha - per sua stessa ammissione - un po’ destabilizzata. Dopo Melbourne aveva vinto una sola delle tre partite disputate fallendo in pieno lo swing mediorientale. Ma non ha perso il sorriso Aryna Sabalenka, che ha esordito ad Indian Wells con una buona vittoria contro una giocatrice partita bene in questo avvio di stagione come la statunitense McCartney Kessler (n.48 WTA). “Lei ha giocato un tennis incredibile - sottolonea la numero uno del mondo in conferenza stampa -. Direi che ha gestito bene la pressione. È stata una grande partita e sono molto contenta di aver vinto questo difficile secondo turno”.
Per la 26enne di Minsk il cambio di superficie di Indian Wells non è stato un problema come per Djokovic: “Abbiamo giocato in condizioni diverse e probabilmente abbiamo anche giocato un tennis super aggressivo. Ma sul servizio in kick la palla rimbalza molto più in alto. Di solito in ogni torneo il Centrale è un po' diverso dagli altri campi: direi che qui quelli laterali sono leggermente più veloci. Sì, ci sono sicuramente alcune parti del Centrale discutibili in cui la palla non rimbalza affatto o va molto in alto. Comunque devo dire che mi sono sentita piuttosto a mio agio su questo campo”.
Sabalenka ha avuto qualche momento “no” nel corso dell’incontro ma dopo lo spettacolare match-point chiuso sotto rete ha ritrovato il sorriso: “Non ero frustrata, diciamo che ogni tanto chiacchieravo con me stessa…. Direi che l’ultimo punto è stato probabilmente il migliore della partita. Probabilmente, sì, ricordo solo quel punto. Mi piacerebbe continuare così”.
Un inizio di stagione folgorante poi l’inattesa sconfitta nella finale di Melbourne ha cambiato un po’ le cose: “Beh, direi proprio che non ho giocato il mio miglior tennis in Medio Oriente. Ma in Australia ho giocato bene. Ovviamente la finale non è stata la partita di cui sono più felice: mi ha spezzato il cuore. È stato molto difficile riprendersi da quella partita, e in Medio Oriente ero come se, nei miei pensieri, continuassi a cercare di capire. Ci pensavo sempre. Probabilmente è stato un mio errore, ma credo di aver dovuto affrontare e comprendere un paio di cose. Ho dovuto fare un passo indietro e ricominciare tutto da capo. Ora mi sento decisamente meglio e quella finale è passata. È stata una bella esperienza, una grande lezione e spero che non si ripeta più. Ora inizio a sentirmi meglio: ho più ‘fame’ di quanta ne avessi in Medio Oriente. Insomma, c'è ancora tanto da fare. Siamo solo a marzo quindi non darei comunque un giudizio sulla mia stagione”.
Aryna è entusiasta di essere ad Indian Wells: “Adoro questo torneo, per me è molto importante. Dal punto di vista mentale penso che non sia così difficile. Nelle ultime tre stagioni direi che il Medio Oriente è stato piuttosto duro per me, sia fisicamente che mentalmente. Ma a marzo va meglio, e poi ci sono Madrid, Roma, tornei bellissimi. Mi piace giocare in quelle città e l'atmosfera è fantastica”.
Poi si presta a fare un piccolo test rispondendo a chi sono le migliori giocatrici che ha affrontato in base ai colpi chiave nel tennis: dritto, rovescio, servizio e risposta. “Beh il servizio, se è una giornata buona, direi io! Il dritto, Sinner! Ah, ok parliamo di giocatrici, dritto? rovescio? Sono così innamorata di me stessa nei giorni migliori che non riesco a pensare a nessuna altra giocatrice - dice ridendo -. Mi credete? Dunque, servizio, Elena [Rybakina] quando è in una delle sue giornate migliori. Dritto... oh sì, Madison [Keys]. Rovescio? Coco [Gauff] è brava. Risposta? Oh mio Dio, Iga [Swiatek]. E poi aggiungiamo volée e slice, sicuramente Barty”.
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