

Ha vinto i suoi primi quattro titoli ed ha scalato quasi novanta posizioni nel ranking la 20enne mancina di Zigulevsk che da quasi tre anni oramai vive negli Stati Uniti, più precisamente in North Carolina
di Tiziana Tricarico | 21 dicembre 2024
E’ stata una delle sorprese più interessanti di questo 2024. I più la ricordano, insieme a Mirra Andreeva, come avversaria di Sara Errani e Jasmine Paolini nella sfida per l’oro ai Giochi di Parigi. Ma la tennista con la bandana ha fatto vedere davvero cose interessanti negli ultimi dodici mesi. Innanzitutto ha vinto i suoi primi quattro titoli in carriera, per giunta su tre superfici diverse, e poi ha scalato ben 84 posizioni nel ranking passando dal n.97 dello scorso primo gennaio al n.13 WTA attuale, dopo aver siglato il “best” - n.12 WTA - il 4 di novembre.
“Sono consapevole di ciò che mi aspetta nel 2025 - dice la 20enne mancina di Zigulevsk, seguita da coach Igor Andreev -ma cercherò di astrarmi da tutto questo”. Anche se dopo quanto fatto vedere nelle ultime stagioni è difficile mantenere basse le aspettative. “Tutti continuano a parlarmene, ma sono conscia di tutto ciò che devo difendere. Allo stesso tempo, le persone che mi sono più vicine dicono che non c’è bisogno di pensarci tanto, che l’anno è molto lungo e ci sono tanti tornei. È chiaro che perderò dei punti, ma avrò anche l’opportunità di conquistarne altri. Che ci piaccia o no, il cervello finisce per giocare brutti scherzi: cercherò di concentrarmi sulle mie prestazioni, senza fretta"
"Quest’anno c’è stato molto tennis nella mia vita, ho disputato molti tornei. Forse rivedrò il calendario della prossima stagione in qualche modo, anche se ora sono in una fase in cui sto accumulando molte esperienze, vedendo come i migliori giocatori del mondo gestiscono queste cose. Li guarderò da vicino, studierò e prenderò appunti”.
Ma non ci sono state solo gioie per Diana in una stagione pur con i contorni dell’eccezionalità. Come la sconfitta contro Errani/Paolini nella finale olimpica del torneo di doppio, dove Shnaider e Mirra Andreeva hanno gareggiato come atlete neutrali. “Penso che a Parigi abbiamo giocato molto bene, anche se prima delle Olimpiadi non avevamo mai disputato tornei. Dopo il match mi sono sentita un po’ come Carlos [Alcaraz, scoppiato in lacrime dopo essere stato battuto nella finale del singolare maschile da Djokovic], anche se sono consapevole che abbiamo ancora molti Giochi Olimpici davanti a noi. Tuttavia, la sensazione di perdere una finale come quella è frustrante”.
In ogni caso sulla terra rossa francese è nata una nuova coppia: “Da quel momento in poi ci siamo allenate insieme in Cina, dove abbiamo pianificato il programma successivo - racconta Shnaider -. Ad esempio, la prima decisione che abbiamo preso è stata quella di giocare insieme l’Australian Open. Poi, qualche settimana dopo, Mirra mi ha scritto: ‘Vuoi giocare insieme solo a Melbourne o tutta la stagione?’. E alla fine abbiamo deciso di dare continuità alla coppia per tutto l’anno”.
Figlia di un avvocato e di una professoressa di inglese, Diana si è appassionata al tennis da bambina, osservando un cartellone pubblicitario: ha frequentato un corso e si è innamorata del gioco. Vista la predisposizione, la famiglia si è trasferita da Zhigulevsk (vicino Samara) a Togliatty, e quattro anni dopo si sono spostati a Mosca.
Con l’invasione dell’Ucraina, nonostante una certa riluttanza di papà Maksim, gli Shnaider fanno rotta verso gli Stati Uniti, dove mamma Julia da ragazza aveva studiato per qualche tempo. Diana si iscrive all’Università della North Carolina, che frequenta fino all’estate del 2023 quando, dopo aver completato il primo anno, sceglie di passare al professionismo.
Mancina, fisico massiccio e grande potenza, la giovane russa è nota per la scelta di giocare con una bandana (fatto abbastanza insolito tra le donne): da ragazzina, i genitori le avevano raccomandato di utilizzare qualcosa in testa per evitare insolazioni ma le solite visiere le impedivano di vedere bene la pallina quando serviva. Da qui l’utilizzo di una bandana, acquistata per caso in un supermercato, che da allora è diventata un suo tratto distintivo.
Diana ha dimostrato padronanza di gioco su tutte le superfici: ha vinto il suo primo titolo in carriera sui campi duri di Hua Hin a febbraio, poi ha conquistato il suo secondo titolo sull’erba di Bad Homburg alla vigilia di Wimbledon ed ha completato il trittico sulla terra ungherese, diventando la prima giocatrice a vincere titoli su tutte le superfici nello stesso anno dopo Garcia nel 2022.
Ma anche la più giovane da quando una 19enne Wozniacki fece lo stesso nel 2009 e la terza giocatrice mancina di questo secolo a vincere titoli su tutte le superfici nella medesima stagione (Kerber ha compiuto l’impresa nel 2015, mentre Kvitova ci è riuscita due volte, nel 2011 e nel 2018). Non contenta, ha calato il poker ad Hong Kong (solo Swiatek ha vinto più tornei - 5 - nel 2024 mentre Sabalenka ne ha vinti anche lei 4, anche se di peso specifico ben diverso) . Non sarà un caso che proprio il “4” è il suo numero preferito….
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