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Carla Giambelli sbarca fra le pro (col sogno Wimbledon): "Imparo dalle migliori"

La sedicenne azzurra è reduce dal secondo turno raggiunto al 65° Trofeo Bonfiglio, dove si è tolta la soddisfazione di eliminare al debutto la seconda favorita del seeding Jana Kovackova (n.11 del mondo), e nelle prossime settimane farà il suo esordio tra le professioniste

26 maggio 2025

La milanese Carla Giambelli ha sconfitto in rimonta la testa di serie numero 2 Jana Kovackova (foto Francesco Panunzio)

La milanese Carla Giambelli ha sconfitto in rimonta la testa di serie numero 2 Jana Kovackova (foto Francesco Panunzio)

Carla Giambelli è uno dei migliori talenti del tennis italiano femminile. Classe 2008, la tennista di Concorezzo è l’attuale campionessa d’Europa Under 16 in carica in singolare e doppio, e occupa la posizione numero 116 della classifica mondiale Under 18, a un passo dalla tanto agognata Top-100. Seguita da Duvier Medina al Villa Reale Tennis di Monza, la sedicenne azzurra è reduce dal secondo turno raggiunto al 65° Trofeo Bonfiglio, dove si è tolta la soddisfazione di eliminare al debutto la seconda favorita del seeding Jana Kovackova (n.11 del mondo), e nelle prossime settimane farà il suo esordio tra le professioniste, disputando una serie di tornei Itf con l’obiettivo di conquistare i primi punti Wta in singolare.

Partiamo dal successo dello scorso anno agli Europei Under 16. Le ha dato davvero una spinta in più?

Sì, vincere a Parma mi ha aiutata tantissimo ad affrontare i mesi successivi. In quella settimana, conquistando i titoli sia in singolare che in doppio, sono cresciuta tantissimo e ho acquisito molta fiducia nei miei mezzi. La mia autostima è aumentata in maniera esponenziale grazie alle tante partite di ottimo livello che ho avuto modo di giocare”.

Quali differenze ha notato tra i tornei Under 16 e quelli Under 18?

Ce ne sono tante. Negli Under 16 si è ancora in una fase in cui ci si sente più ragazzine, mentre nel circuito Under 18 ormai siamo donne e, soprattutto tra le Top-50 del ranking, tante giocatrici sono già in possesso di una buona classifica Wta. La difficoltà aumenta, il livello generale è più elevato anche perché si affrontano delle tenniste con un maggior bagaglio d’esperienza, derivante in particolare dai confronti con le adulte nei primi tornei professionistici. Sono convinta che partecipare agli eventi Under 18 di ottimo livello, come gli Slam o il Trofeo Bonfiglio, sia importante perché è soltanto affrontando gente più forte che il mio tennis ne può risentire in positivo”.

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A proposito di Trofeo Bonfiglio, al primo turno ha sconfitto la numero 11 del mondo Itf. Ci racconta le sue sensazioni dopo quel match?

Ho giocato una buonissima partita. Ero avanti 5-0 nel terzo set, poi mi sono fatta raggiungere e ho finito per chiudere al tie-break dopo aver sciupato diversi match point. Considerando il ranking dell’avversaria, si tratta della vittoria più importante della mia giovane carriera. Sono molto felice, sapevo di potercela fare perché credo molto in me stessa e nelle mie potenzialità: sento di potermela giocare alla pari anche con le migliori giocatrici del ranking mondiale Under 18”.

È forse in quel vantaggio di 5-0 non sfruttato nel terzo set che si è vista un po’ di inesperienza?

Da quel momento la Kovackova non ha più sbagliato una palla, alzando di parecchio il livello, mentre io sono rimasta sugli standard dei primi due set e mezzo, incontrando qualche difficoltà. Sono stata comunque brava a restare lì con la testa e a non farmi spaventare nemmeno nel tie-break conclusivo”.

Sotto quali aspetti sente di dover migliorare maggiormente?

Posso crescere molto a livello mentale, soprattutto nell’affrontare determinati momenti delle partite. Sono consapevole di poter dare ancora di più anche negli allenamenti, sebbene io rientri in quella categoria di tenniste che preferiscono giocare i tornei e i match ufficiali”.

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La Top-100 giovanile è un suo obiettivo? E punta anche agli Slam?

Mi auguro di poter fare l’esordio in un torneo dello Slam già in questa stagione, magari nelle prossime settimane sull’erba di Wimbledon. Spero di poter entrare presto tra le prime cento del mondo a livello giovanile, anche se il mio obiettivo principale è quello di cominciare a giocare i tornei professionistici per approdare quanto prima nel ranking Wta. Farò il mio debutto tra le pro nella prima settimana di giugno, ma non so ancora quale torneo giocherò. Da questi eventi mi aspetto di imparare tanto dalle ragazze più grandi e forti di me: in particolare, cercherò di osservare come gestiscono le emozioni e il tempo anche fuori dal campo. Credo tanto in me stessa, sono convinta di poter fare bene”.

Il suo coach, Duvier Medina, è come un secondo padre per lei.

Assolutamente sì. Mi ha vista per la prima volta quando avevo tre anni, tra di noi c’è un bellissimo rapporto: è una persona che comprende ogni situazione ed è sempre in grado di aiutarmi. Ci alleniamo insieme da tanto tempo, ma a mettermi la racchetta in mano per primo è stato mio padre. A lui devo tantissimo, c’è un affiatamento incredibile tra di noi anche perché ha seguito da vicino tutto il mio percorso, accompagnandomi fin dai primi tornei disputati. È il mio primo tifoso e non mi fa mai mancare il suo sostegno”.

Guardando al futuro, dove si vede Carla Giambelli tra qualche anno?

Sono una ragazza molto ambiziosa, quindi faccio un azzardo: mi vedo sul Centrale di Wimbledon, in finale. E se dovessi scegliere anche un’avversaria, farei il nome di Tyra Grant”.


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