

A San Luis Potosi Cocciaretto vince il suo secondo trofeo WTA 125k. Bogotà: Brancaccio “rompe il ghiaccio” e Maria concede il bis. Svitolina rientra a Charleston ma perde subito: la finale è la stessa del 2022 ma vince Jabeur. La WTA torna in Cina ma il caso Peng non è risolto. L’Italia stacca di nuovo il pass per le BJK Cup Finals
di Tiziana Tricarico | 21 dicembre 2023
Deve essere il suo Paese preferito dove giocare visto che nel giro di sei mesi ci ha vinto due trofei WTA 125k (oltre ad un paio di piazzamenti nei quarti del tour maggiore). L’ultimo in ordine di tempo Elisabetta Cocciaretto lo conquista al “San Luis Potosi Open” (WTA 125k - montepremi 115.000 dollari) sulla terra rossa del Club Deportivo Potosino della città messicana. La 22enne di Fermo, n.49 WTA e prima favorita del seeding, si aggiudica in rimonta 57 64 75 il derby tricolore contro Sara Errani, n.99 WTA e settima testa di serie, conquistando il suo secondo titolo dopo quello vinto a fine ottobre sul cemento di Tampico, sempre in Messico. Grazie a questo risultato la marchigiana arriva al n.45 WTA, “best ranking”: anche la romagnola muove la classifica risalendo al n.78.
"È stata una partita molto difficile, Sara è una giocatrice davvero incredibile - dice una Cocciaretto raggiante -. La conosco molto bene, lei mi conosce altrettanto, quindi è stata molto dura, soprattutto in una finale, un tipo di match dove lei ha molta esperienza. Ma penso di aver gestito bene i momenti importanti e sono contenta della vittoria. Ho provato a lottare fino alla fine su ogni punto, e questa è sicuramente stata la chiave".
COCCIARETTO: MESSICO I LOVE YOU
La loro quarta sfida è una battaglia e come nelle tre precedenti - finale dell'ITF da 60 mila dollari di Asuncion nel 2019, primo turno WTA Palermo 2022, ottavi WTA 125k di Bari nel 2022 - ad imporsi è sempre Elisabetta. In finale il servizio è un optional come testimonia il fatto che 21 dei 34 game sono stati vinti dalla giocatrice in risposta, a cominciare dai primi sette giochi del primo parziale, ma questo sorprende solo fino ad un certo punto viste le caratteristiche delle due giocatrici.
Per Cocciaretto davvero un bell’inizio di stagione: grazie alla prima finale WTA raggiunta sul cemento di Hobart, in Australia, e ad altri due piazzamenti nei quarti nei WTA di Merida e Monterrey (sempre cemento), guarda caso proprio in Messico, è entrata per la prima volta in top-50.
BOGOTA’: BRANCACCIO ROMPE IL GHIACCIO
Sara Errani saluta subito la’“Copa Colsanitas” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sui campi in terra rossa di Bogotà, in Colombia. La 35enne di Massa Lombarda, n.79 WTA, reduce dalla finale nel WTA 125k di San Luis Potosi persa contro Cocciaretto, raccoglie solo un game contro la 20enne russa Avanesyan, n.150 del ranking. Nuria Brancaccio, n.206 WTA (“best ranking”), promossa dalle qualificazioni, vince il suo primo match in un main draw WTA battendo 62 62 la greca Papamichail, n.152 del ranking. Poi si ripete riservando lo stesso trattamento all’austriaca Kraus, n.168 WTA, pure lei qualificata.
A fermarla nei quarti (63 62 lo score) è la tedesca Maria, n.66 WTA e seconda favorita del seeding nonché campionessa in carica.
MARIA CONCEDE IL BIS
Tatjana si ripete e vince per il secondo anno di fila la “Copa Colsanitas”: in finale la tedesca, n.66 del ranking e seconda favorita del seeding, sconfigge 63 26 64 la statunitense Peyton Stearns, n. 116 WTA, mai così avanti in un torneo del circuito maggiore (grazie al 36 62 62 rifilato in dsemifinale alla russa Rakhimova, n.90 del ranking e 4 del seeding).
Per la 35enne di Bad Salgau si tratta del terzo titolo in altrettante finali disputate (Bogotà 2022 e Maiorca 2018 le precedenti). Maria è solo la seconda giocatrice capace di confermarsi in questo primo scorcio di stagione dopo la regina del tennis mondiale Swiatek che ci è riuscita a Doha.
La tedesca è la quarta tennista a vincere più trofei a Bogotà, raggiungendo in questo gruppo ristretto l’argentina Paola Suarez (1998 e 2001), la colombiana Fabiola Zuluaga (1999, 2002, 2003 e 2004) e la spagnola Lourdes Dominguez Lino (2006 e 2011). Maria e Zuluaga sono però le sole due giocatrici capaci di vincere in due edizioni consecutive. Tatjana, semifinalista a sorpresa lo scorso anno sull’erba di Wimbledon, è imbattuta da 12 match di fila tra qualificazioni e main draw sulla terra di Bogotà. Nonostante la sconfitta, la 21enne americana Stearns si consola con il “best ranking”: entra tra le prime 90 giocatrici per la prima volta in carriera, e soltanto un anno dopo aver vinto il titolo di singolare NCAA per l'Università del Texas.
SVITOLINA RIENTRA MA PERDE
Finisce con una sconfitta il ritorno alle gare dell’ex n.3 del mondo Elina Svitolina, attualmente senza ranking. La tennista ucraina, che si era fermata volontariamente un anno fa per una concomitanza di ragioni (problemi i alla schiena, depressione per la guerra e successivamente gravidanza), perde all’esordio nel “Credit One Charleston Open” (WTA 500 - montepremi 780.637 dollari) sulla terra verde di Charleston, in South Carolina, contro la kazaka Putintseva, n.47 WTA, che si impone in rimonta 67(3) 62 64.
La 28enne di Odessa gioca un buonissimo primo set, scappando per due volte avanti un break, salvando un set-point sul 4-5 e vincendo il tie-break con 6 punti consecutivi dopo essere stata sotto 3-1. Ma dopo poco più di un’ora di lotta le sue energie si azzerano di colpo: la kazaka inizia a piazzare colpi in ogni angolo del campo per farla correre il più possibile. Svitolina lascia andare il secondo set, poi cerca di resistere il più possibile nel terzo fino al crollo finale con Putintseva che sigla la vittoria grazie a due spettacolari rovesci vincenti: il primo sulla palla-break decisiva, il secondo sul match-point.
CHARLESTON NON E’ PIU’ TERRA DI SORPRESE
Per la prima volta dal 2000 (Pierce, Martinez, Seles e Sanchez-Vicario) al penultimo atto approdano le prime quattro del seeding. Anche allargando la ricerca a tutti i WTA 500, la contingenza non si verificava da Stoccarda 2012 (Azarenka, Sharapova, Kvitova e Radwanska). Certo, non tutte hanno faticato alla stessa maniera.
La statunitense Jessica Pegula, n.3 del ranking e prima favorita del seeding, deve lottare prima di riuscire ad imporsi nei quarti sulla spagnola Badosa, n.33 WTA (“Me l’ha fatta sudare fino alla fine”, il commento a caldo della 29enne di Buffalo, alla quarta “semi” del 2023). L’elvetica Belinda Bencic, n.11 WTA e quarta testa di serie, regola con un doppio 6-3 la russa Alexandrova, n.17 del ranking e 7 del seeding, battuta anche nel 2022 ma in semifinale.
Nella parte bassa la tunisina Ons Jabeur, n.5 WTA e seconda favorita del torneo, è in semifinale nel “Credit One Charleston Open” per il terzo anno di fila grazie al successo sulla russa Kalinskaya, n.70 WTA, ritiratasi per un malessere sul punteggio di 60 4-1. Mentre l’altra russa Daria Kasatkina, n.8 del ranking e 3 del seeding, campionessa nel 2017 ma protagonista di un pessimo inizio di stagione, è uscita vincitrice da una vera e propria battaglia contro l’altra statunitense Keys, n.22 del ranking (67 64 62 lo score), a sua volta a segno in questo torneo nel 2019.
A giocarsi il titolo sono Jabeur, che regola con un doppio 7-5 Kasatkina, e Bencic, che si impone 75 76 (5) su Pegula, che vede gli ultimi sei punti giocarsi lo stesso giorno della finale. Per la prima volta nella storia del torneo le stesse due giocatrici si affrontano per due edizioni di fila. Nel 2022 aveva vinto Belinda: quest’anno Ons si prende la rivincita. Jabeur si impone infatti per 76(6) 64 su Bencic conquistando così il quarto titolo WTA su 11 finali disputate.
La tunisina diventa anche la giocatrice con più vittorie sulla terra battuta dal 2020: sono 37, uno in più di quelli ottenuti dalla regina del tennis mondiale Swiatek. “Hai giocato una partita incredibile - ammette Bencic facendo i complimenti alla sua avversaria durante la premiazione -. Ho capito nella parte finale del tie-break che questo era il tuo anno qui. L’hai meritato. Sono felice che tu sia rientrata: il tennis con te è meraviglioso”.
IL TOUR WTA TORNA IN CINA…
La WTA ha deciso: il circuito femminile tornerà in Cina già dal prossimo settembre. Dopo i tornei ITF, dunque, anche il circuito professionistico femminile farà nuovamente tappa nel Paese dell’estremo oriente nella parte finale della stagione. Gli ultimi tornei WTA in Cina si sono disputati nel 2019: se ne giocarono nove, per un montepremi complessivo di 30,4 milioni. Saltato una prima volta nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19, lo swing asiatico è stato cancellato anche nel 2021 per via delle restrizioni ancora presenti in materia di viaggi.
Nell’autunno del 2021scoppia il caso Peng Shuai, che accusato l’ex vice premier Zgang Gaoli, ormai in pensione, di averla costretta a un rapporto non consensuale durante la loro relazione. Il post viene pubblicato sul social network cinese Weibo e poi cancellato. L’ex numero uno del mondo in doppio poi nega di aver accusato Gaoli, ma da quel momento la WTA decide di rinunciare alla stagione in Cina a meno di non avere un contatto diretto con Peng o l’apertura di un’indagine indipendente su quelle accuse.
"Quando abbiamo preso questa decisione, non sapevamo se altri ci avrebbero seguito o no. Abbiamo ricevuto molti apprezzamenti per la nostra difesa dei principi e crediamo di aver lanciato un messaggio potente. Ma l'apprezzamento non basta a produrre cambiamenti - si legge nel comunicato della WTA -. "Dopo sedici mesi di sospensione dell'attività in Cina, la situazione non è cambiata. Abbiamo concluso che non potremo mai garantire il raggiungimento di quegli obiettivi, e le giocatrici e i tornei stavano pagando un prezzo troppo alto per i loro sacrifici. Per queste ragioni dal prossimo settembre torneranno i tornei in Cina. Negli ultimi vent'anni, la WTA ha aperto una strada in Cina, ha dato l'opportunità a tante ragazze di perseguire una carriera nel tennis. Con la sospensione non abbiamo potuto fornire alle donne quelle opportunità".
…MA IL CASO PENG NON E’ STATO RISOLTO
La WTA ammette di non essere riuscita a "raggiungere nessuno dei risultati che ci eravamo prefissati. Ma siamo stati in contatto con persone a lei vicine, e ci hanno assicurato che Peng è al sicuro con la sua famiglia a Pechino. Abbiamo avuto anche rassicurazioni sulla protezione che le giocatrici e tutto lo staff riceveranno una volta in Cina. “Peng - conclude la nota - non può essere dimenticata. E' importante che il nostro rinnovato impegno in Cina fornisca sicurezza a Peng e a tutte le tenniste che beneficeranno del nostro ritorno alle competizioni. E' essenziale che la voce delle donne sia ascoltata".
Oltre i tornei, ci sarà quindi il ritorno delle WTA Finals a Shenzhen dopo la cancellazione del 2020 e il trasferimento nelle ultime due stagioni prima a Guadalajara, in Messico, poi a Fort Worth, in Texas. Nel 2018 la WTA aveva raggiunto un accordo per organizzare dieci edizioni delle Finals, dal 2019 al 2028, nella metropoli nel sud-est del Paese: finora, però, nel principale polo tecnologico cinese, si è giocata una sola edizione, quella inaugurale del 2019, con un montepremi di 14 milioni di dollari, il doppio rispetto all’anno precedente e quasi il doppio rispetto al montepremi offerto nello stesso anno alle Nitto ATP Finals di Londra, che garantiva 8 milioni di dollari.
BJK CUP: CHE RAGAZZE IRRESISTIBILI LE AZZURRE!
Semplicemente favolose! Otto ore di passione per una seconda giornata vietata ai deboli di cuore. Iniziata con il doppio vantaggio, scombinata da un paio di decisioni obbligate ma illuminata da una splendida vittoria. Perché alla fine l’Italia batte 3-2 la Slovacchia nella sfida di Bratislava valida per il turno preliminare della Billie Jean King Cup, sul veloce indoor della “NTC Arena”. Le azzurre staccano così il pass per le Finals di novembre. Per l’Italia è il primo successo in tre sfide contro la Slovacchia.
Le ragazze guidate da Tathiana Garbin partono forte chiudendo la prima giornata sul 2-0: Camila Giorgi (n.43 WTA) liquida 62 63 Anna-Karolina Schmiedlova (n.96 WTA), Martina Trevisan (n.20 WTA) si impone 76(8) 63 su Viktoria Kuzmova Hruncakova (n.127 WTA). Il capitano azzurro, però, invita a non esaltarsi troppo e a mantenere alta la concentrazione. Ed infatti il sabato si apre con Jasmine Paolini (n.51 WTA) - schierata al posto di Trevisan per una scelta tecnica (rivelatasi poi molto lungimirante) - cede 61 46 64 a Schmiedlova (n.96 WTA) dopo aver mancato tre chance consecutive per il 4-0 nel set decisivo (“Purtroppo sul 3-0 ho avuto un calo e lei ha giocato bene ma io dovevo tenere più botta. Mi dispiace un po’ perché era una partita che ero riuscita a girare a mio favore”, dice la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana).
Quindi Elisabetta Cocciaretto (n.51 WTA) - chiamata a sostituire una Giorgi sofferente per un problema al ginocchio destro - è battuta 63 76(2) da Kuzmova Hruncakova (n.127 WTA). Dopo la rimonta delle padrone di casa, decide un doppio al cardiopalmo vinto da Cocciaretto e Trevisan che superano 64 46 75, al termine di una battaglia di oltre due ore e tre quarti, Kuzmova Hruncakova e Tereza Mihalikova, con una rimonta entusiasmante da 3-5 nel set decisivo.
SODDISFAZIONE TRICOLORE
“Sono stata in campo tanto ma noi viviamo per queste emozioni, per queste giornate. E sicuramente giocare per la propria nazione un doppio di spareggio, da sfavoritissime, per qualificarsi alla fase finale, con la mano che trema, è un’emozione indescrivibile”, dice una felicissima Cocciaretto. "Passione, determinazione e perseveranza: questo è il segreto. Negli ultimi minuti del match pensavo di dare loro solo una gran carica. Avevamo di fronte una specialista del doppio e un'altra che lo gioca molto bene. I valori delle mie ragazze sono cresciuti nei momenti importanti e si è visto", dice Garbin, orgogliosa del suo gruppo e della seconda qualificazione consecutiva alle Finals. "L'anno scorso è stata una grande soddisfazione e una grande esperienza. Ed è stata anche una sorpresa. Quest'anno ci andiamo con più esperienza e possiamo approcciarci in maniera diversa".
BJK CUP, LE ALTRE QUALIFICATE
Oltre all’Italia prenotano il biglietto per le Finals di novembre anche Spagna (3-1 al Messico), Repubblica Ceca (3-1 all’Ucraina), Francia (3-1 alla Gran Bretagna), Canada (3-2 al Belgio), Stati Uniti (4-0 all’Austria), Germania (3-1 al Brasile), Kazakhstan (3-1 alla Polonia) e Slovenia (3-2 alla Romania). Queste nove squadre si vanno ad aggiungere a Svizzera ed Australia, rispettivamente team campione in carica e team finalista del 2022, e ad una nazione wild card.
STOCCARDA AMARA PER MARTINA
Finisce con un grande rimpianto il debutto di Martina Trevisan nel “Porsche Tennis Grand Prix” (WTA 500 - montepremi 780.637 dollari) sulla terra rossa indoor di Stoccarda, in Germania. La 29enne mancina di Firenze, n.20 WTA (“best” confermato), reduce dalla qualificazione alle Finals di Billie Jean King Cup con la Nazionale azzurra, si ritira sul punteggio di 5-7 1-1 contro la brasiliana Haddad Maia, n.14 del ranking.
Peccato, perché nel primo set la tennista toscana è avanti 4-1 poi 5-3 e manca tre set-point consecutivi al servizio sul 5-4. L’azzurra, in campo con una vistosa fasciatura alla coscia destra, dopo due game del secondo set stringe la mano alla sua avversaria e la chiude li.
Subito una sorpresa con l’eliminazione della russa Kasatkina, n.8 del ranking e 7 del seeding, che raccoglie solo due game contro la spagnola Badosa, n.31 WTA, semifinalista dodici mesi fa e in gara con una wild card. Una boccata d’ossigeno per Paula, che nell’ultimo anno ha toccato il punto più alto della carriera (n.2 del ranking il 25 aprile 2022) scivolando però poi rapidamente fino all'attuale n.31. “Sto lavorando ogni giorno con l'intento di tornare al più presto tra le primissime al mondo - dice Badosa -. Il mio traguardo è avvicinare le prime 3, giocare le partite nelle fasi finali dei tornei. Sento di valere questa classifica, credo molto in me stessa e spero di tornare al livello dello scorso anno”. Facile anche il successo della lettone Ostapenko, n.22 del ranking, che supera 62 61 la britannica Raducanu, n.68 WTA, in appena 59 minuti: al secondo turno, però, Jelena spreca un set ed un break lasciando via libera alla tunisina Jabeur, n.4 del ranking e 3 del seeding, vittoriosa per 16 75 63.
Va forte invece Sabalenka: la bielorussa, n.2 del ranking e del seeding, approda ai quarti grazie al successo per 62 63 sulla ceca Krejcikova, n.12 WTA, campionessa al Roland Garros 2021, battuta per la terza volta su quattro in stagione. Aryna, vincitrice in gennaio a Melbourne del suo primo trofeo Slam, punta al primo titolo a Stoccarda dopo aver perso la finale del 2021 contro Barty e quella del 2022 contro Swiatek.
IGA TORNA E VINCE
A un mese e mezzo dall’ultima partita giocata e persa in semifinale a Indian Wells contro Rybakina, la numero uno del mondo Swiatek torna in campo e supera la cinese Qinwen Zheng 61 64, il primo ostacolo verso la difesa del titolo conquistato lo scorso anno. Poco meno di un’ora e mezza di partita per staccare il pass per i quarti ed archiviare il problema ad una costola che l’aveva costretto a saltare Miami e BJK Cup.
“Sono dovuta rimanere concentrata dal primo all’ultimo punto per evitare problemi. Sono abbastanza contenta di come ho giocato. Avevo paura di essere un po' arrugginita e invece mi sono sentita bene”, le parole della polacca. Fuori invece Coco Gauff, n.6 del ranking e 5 del seeding, eliminata 62 63 dalla russa Potapova, n.24 WTA, che l’aveva sconfitta anche a Miami.
Stoccarda non tradisce le attese e manda in semifinale le prime due tenniste del mondo, Swiatek e Sabalenka, più la n.4 Jabeur e l’outsider Potapova. Nei quarti, infatti, Iga piega in rimonta la ceca Pliskova, n.17 WTA (46 61 62 lo score), che le rende la vita sicuramente più complicata rispetto a quanto fatto nella finale degli IBI 2021 quando usci dal campo “in bicicletta”. E’ dura anche per Aryna che batte 46 64 64 Badosa recuperando un set ed un break di svantaggio. Molto più agevole, invece, il successo di Ons, che lascia tre game a Haddad Maia (63 60), mentre contro pronostico Anastasia si impone 46 63 63 sulla francese Garcia, n.5 del ranking e 4 del seeding: è la prima volta che la 22enne di Saratov batte due top ten (Gauff e Garcia) nello stesso torneo.
FINALE REPLAY E SWIATEK BIS
Come era prevedibile il “500” di Stoccarda manda in finale le prime due giocatrici del mondo. Nella semifinale della parte bassa tutto semplice per Sabalenka contro Potapova (61 62 lo score). La semifinale della parte alta, invece, praticamente non si gioca perché Jabeur si ritira sul 3-0 del primo set per Swiatek a causa di un problema muscolare al polpaccio sinistro, infortunato nel terzo punto del game d’apertura (che le impedirà anche di difendere il titolo a Madrid).
Per Iga è la terza finale stagionale dopo Doha e Dubai: per Aryna la qurta dopo Adelaide, Australian Open ed Indian Wells. Nel 2022 il big-match Swiatek-Sabalenka finì 62 62 per la polacca. Stavolta la 24enne di Minsk conquista tre game in più ma la sostanza cambia poco. Swiatek trionfa per il secondo anno consecutivo superando 63 64 Sabalenka in un match a senso unico dominato in lungo e in largo dalla regina del tennis mondiale che in un’ora e cinquanta minuti si assicura il 13esimo trofeo WTA in carriera. “Volevo vincere questo torneo a tutti i costi ma sapevo che avrei dovuto giocare anche meglio rispetto ai turni precedenti. Sono felice del mio tennis e della mentalità raggiunta”, le parole della 21enne di Varsavia.
Non ci sono commenti