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Badosa innamorata di Roma: "Giocherei qui ogni settimana..."

"Ritrovare il sorriso proprio su questi campi - dice la spagnola - per me ha un sapore speciale. Se potessi, giocherei tutto quello che resta della mia carriera qui”. E sulla fine della carriera di Nadal: "Un esempio, mi viene la pelle d'oca pensando che sta finendo questa grande storia "

11 maggio 2024

Emozioni, lacrime, amore. E tennis, tanto tennis. Perché quando vieni da un momento durissimo, sotto ogni punto di vista, e batti una dopo l'altra due ragazze terribili come Mirra Andreeva e Diana Shnaider, devi essere davvero capace di resettare e di pensare solamente alle tue qualità. Paula Badosa annuisce, orgogliosa, ponendo l'accento su un paio di partite che le hanno permesso di 'fare la pace con Roma', dopo l'infortunio dello scorso anno.

“Amo Roma – dice la spagnola – e amo questo torneo, ma proprio da qui lo scorso anno cominciò un periodo veramente complesso, con quel problema (frattura da stress alla schiena, ndr) che mi ha condizionato a lungo. Ritrovare il sorriso proprio su questi campi, per me, ha un sapore speciale. Se potessi, giocherei tutto quello che resta della mia carriera qui. Avevo molta voglia di tornare a Roma, è stato un percorso duro e lungo, però la verità è che sono contenta di dove sono ora, di tornare a vincere e di essere la Paula che voglio essere.”.

Ritrovare il sorriso, e in che modo: battendo due dei talenti emergenti del circuito. “Sono molto giovani e molto forti, cresceranno in fretta e otterranno grandi risultati. Per me sono stati due match molto buoni, che mi hanno lasciato ottime sensazioni, in un certo senso inattese. Ho preso energia dal pubblico e giocare in un contesto del genere aiuta a superare tutto. Sono contenta perché mi risultava difficile giocare alcune partite di fila, l'infortunio mi dava fastidio. Però adesso torno a sentirmi bene mentalmente ed emotivamente. Sono orgogliosa di me e voglio arrivare più in alto che posso, prima possibile. Ho tanta voglia di fare”.

Una dichiarazione d'amore vera e propria, per una ragazza che è stata numero 2 al mondo e oggi lotta per riprendersi una seconda parte di carriera in apparenza compromessa. “I medici mi hanno detto che faticherò a giocare senza dolore. Quindi al dolore mi dovrò abituare, in qualche modo. Ma il problema è che poi questo mi condiziona anche la mente, ed è complesso riuscire a concentrarsi sul proprio tennis al cento per cento. Ci provo, e quando ci riesco sono orgogliosa di me stessa. Quello che voglio è godermi ogni partita come se fosse l'ultima, ora più che mai. Ancora di più a Roma dove mi sento a casa, e dove la gente mi aiuta molto.”.

Roma 2024 potrebbe essere stato l'ultimo torneo per Rafa Nadal, un altro che ha convissuto a lungo col dolore nella sua carriera. “Sì, anche lui ha avuto tanti problemi ed è per questo – oltre che per i suoi risultati, che per me è diventato un esempio. Sapere che è alle battute conclusive della carriera mi mette la pelle d'oca, fatico a crederlo”.

NAOMI OSAKA

E’ una Naomi Osaka implacabile quella che concede appena 6 game a Daria Kasatkina e si qualifica agli ottavi di finale degli Internazionali d’Italia. “Sono veramente contenta di come ho giocato oggi”, dice la giapponese in conferenza stampa. “Mi ero allenata con Dasha a Madrid? E’ vero, avevo perso 6-0 o forse 6-1. Ci ho pensato durante il riscaldamento. Ho provato a utilizzare l’esperienza passata a mio vantaggio, giocando un tennis intelligente. Sapevo di non poterla battere difensivamente, quindi ho giocato in attacco”. Naomi ha sconfitto due top 20 come Kostyuk e Kasatkina in maniera nettissima (mai successo prima su questa superficie). “Sono molto felice di quello che sto facendo, è come se la passione fosse rifiorita. Guardo molto tennis e punto a tornare al mio livello. Sento di aver fatto i compiti a casa: osservo tutti, Nadal in primis, e poi provo a giocare una palla più pesante”.

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“Oggi - continua la ex numero 1 - osservo tutti, da Alcaraz a Rublev. Serena e Sharapova? Fonti di ispirazione, le osservavo da piccola. Non ho ancora riavvolto nessun nastro per l’assenza di Serena Williams, perché la vivo in maniera molto triste. Così come Nadal, che sta giocando la sua ultima stagione”.

“Mia figlia Shai? Mi rende felice l’idea che la rivedrò fra qualche giorno. La contatto spesso in videocall e bacio il telefono per farle sentire la mia vicinanza. In questo modo non ho la sensazione di perdermi troppe cose della sua crescita”. Cuore di Naomi, che prende appunti a ogni cambio di campo. “Non dirò cosa faccio, scrivo le mie sensazioni e tutto quello che faccio durante la partita. Prendo nota delle cose che osservo durante il match ed è fondamentale per me, visto che mi distraggo facilmente. Così resto focalizzata su ciò che devo fare”.


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