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Aryna tris, ora doma anche la terra: “Lavoro per migliorarmi sempre”

La numero uno del mondo vince per la terza volta a Madrid e supererà quota 11.000 punti nel ranking WTA, ma non si accontenta. “Ho lavorato tantissimo per arrivare qui e continuerò a farlo, per farmi trovare pronta a nuove sfide”. La prossima agli Internazionali BNL d’Italia, poi il Roland Garros: “Mi auguro possa andare meglio che in passato”

03 maggio 2025

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Per Aryna Sabalenka, il tennis sulla terra battuta ha un unico codice postale: 28041. È quello della Caja Magica di Madrid, dove l’attuale numero uno della classifica mondiale WTA ha vinto tutti i suoi tre titoli sul rosso, curiosamente sempre in anni dispari: prima nel 2021, poi nel 2023 e quindi in questo 2025, battendo per 6-3 7-6 la statunitense Coco Gauff nella finale di sabato sera.

Cosa ha Madrid di speciale per me? Onestamente – ha detto la bielorussa nella conferenza stampa post-vittoria – non lo so. Ogni volta che vengo qui non vedo l’ora di giocare in questo splendido campo. Lo adoro, come adoro il supporto della gente. Credo sia quello il segreto. Ogni anno, qui, sento maggiore supporto da parte del pubblico: mi dà più energia, più forza per lottare. È come un sogno: non c’è sensazione migliore nella vita”.

Come ogni anno, il successo in uno dei grandi tornei sul rosso la lancia come una delle candidate per il titolo al Roland Garros, in quella Parigi dove due sole volte è riuscita ad andare oltre gli ottavi: la semifinale del 2023 e i quarti dello scorso anno. “Mi auguro che stavolta possa andare meglio – ha detto –, perché ho ancora più fiducia di prima nel mio tennis sul rosso. In passato non sono andata così lontana dalla finale. Sono pronta a combattere per provare a fare del mio meglio. Fisicamente e mentalmente sono pronta a lottare su ogni punto, dando tutto ciò che serve. Spero di fare meglio rispetto agli anni scorsi”.

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Grazie al successo al Mutua Madrid Open, lunedì la bielorussa diventerà solamente la terza giocatrice nella storia della WTA a superare il muro degli 11.000 punti. “È qualcosa di assurdo, ho lavorato tutta la vita per ottenere certi risultati ed essere davanti a tutte, per me, significa tantissimo. Sento che tutto ciò che ho fatto sin qui non sia stato uno spreco di tempo: sono dove devo essere. So che se gioco il mio miglior tennis e lotto su ogni punto, posso ottenere grandissime cose. Questo ha richiesto un sacco di lavoro, ma sono super felice di essere una delle migliori giocatrici del mondo. Non so come sia riuscita a ottenere così tanto, ma sono sicura che il lavoro paga sempre. Spero di continuare a giocare come sto facendo e mi auguro di potermi migliorare ancora: in questo momento sono super motivata per riuscirci”.

Torneo dopo torneo, vittoria dopo vittoria, la superiorità di Aryna nei confronti di tutte le avversarie sta diventando sempre più evidente. Come è stato possibile? “Ho trovato dentro di me la spinta per migliorarmi di continuo. Non è facile, anche perché non sempre le partite sono semplici e sento che numerose giocatrici siano in grado di spingermi a lottare per vincere ogni singolo punto. Devo superare tanti ostacoli, il che mi spinge a dare sempre il massimo. In questo momento Iga (Swiatek, ndr) non sta giocando al massimo delle sue potenzialità, ma sono sicura che tornerà a farlo. Per questo continuo a lavorare sul mio tennis, per migliorare più che posso e farmi trovare pronta per le sfide che mi si presenteranno di fronte in futuro”.

La parte più complessa del lavoro è saper gestire il mio corpo, ma ho con me un grande team. Ogni volta che arrivo a un torneo non penso al precedente, penso solo a come ottenere il massimo da me stessa. Anche dopo una vittoria: festeggiamo tutti insieme, ma impiego poco a lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare da capo. Non mi rilasso troppo dopo un titolo, così come non mi abbatto eccessivamente dopo una dura sconfitta. Credo sia questa la chiave del successo”.

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Oltre a essere una (sempre più) vincente, Aryna dà costantemente l’impressione di essere una donna felice, realizzata, sicura di sé e determinata a fare ancora meglio. “Essere un’atleta significa lavorare costantemente su se stessi, provare a migliorarsi sempre, fare un passo indietro quando qualcosa non funziona e lavorare per cambiare la situazione. Mi sono impegnata tanto per sviluppare il mio gioco inserendo più varietà, e credo sia la chiave nella maggior parte degli incontri. Sono cresciuta sotto tutti gli aspetti: mi muovo meglio e ho molto più tocco rispetto a un tempo. Vado anche di più a rete: sin qui non è garanzia di maggior successo, ma ci sto provando. Sta tutto nella volontà di lavorare su se stessi, cercando sempre qualche aspetto nel quale si possa migliorare”.

Per esempio il suo rendimento agli Internazionali BNL d’Italia dopo i successi a Madrid: nel 2021 vinse una partita e uscì di scena agli ottavi, due anni più tardi si è arresa già all’esordio. C’è più di un motivo per credere che quest’anno andrà diversamente.


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