Prima partecipazione al Master per la statunitense, che quest’anno ha conquistato i sui primi due trofei da “1000” ed ha raggiunto le sue prime due finali Slam. Il torneo sarà trasmesso in diretta su SuperTennis, SuperTennis Plus e SuperTenniX
di Tiziana Tricarico | 27 ottobre 2025
La 24enne di Freehold, News Jersey, partecipa alle WTA Finals per la prima volta. Nel 2025 - stagione in cui per la prima volta è entrata in top ten - ha vinto i suoi primi due tornei WTA 1000, a Doha e a Pechino, ed ha raggiunto le sue prime due finali Slam, per giunta back-to-back, a Wimbledon e Us Open. Nella Race to Riyadh ha chiuso al quarto posto.
Il 2025 di Anisimova
W - Doha (WTA 1000), Pechino (WTA 1000)
F - Londra (WTA 500), Wimbledon (Slam), Us Open (Slam)
SF - Charleston (WTA500)
QF - Hobart (WTA 250), Berlino (WTA 500)
R16 - Miami (WTA 1000), Roland Garros (Slam), Montreal (WTA 1000)
R32 - Auckland (WTA 250), Cincinnati (WTA 1000)
R64 - Australian Open (Slam), Dubai (WTA 1000), Indian Wells (WTA 1000), Madrid (WTA 1000), Roma (WTA 1000)
R128 - nessuno
Inizia la stagione dal n.36 del ranking e il primo step della trasferta Down Under è tutt’altro che esaltante con l’uscita di scena all’esordio ad Auckland, dove è la terza testa di serie, per mano della connazionale Parks. Va un po’ meglio ad Hobart, ma nei quarti non può nemmeno scendere in campo contro l’armena Avanesyan per un problema fisico. A Melbourne saluta l’Australian Open già al secondo turno, stoppata dall’amica Emma Raducanu.
La svolta nello swing in Medio Oriente, sottoforma del primo trofeo da “1000” della carriera. Sul cemento di Doha, in Qatar, Amanda - che non è testa di serie - mette in fila Azaranka, Badosa, Fernandez, Kostjuk (l’unica a strapparle un set) ed Aleksandrova, raggiungendo la sua seconda finale in un torneo di questo livello dopo Toronto 2024. Completa l’opera battendo Jelena Ostapenko e mettendo in bacheca il terzo trofeo WTA.
Nemmeno il tempo di godersi il successo che all’esordio a Dubai la connazionale Kessler le fa fare appena cinque game.
Per tornare a vincere un match deve aspettare il secondo atto del “Sunshine Double”: dopo il ko al debutto contro Bencic ad Indian Wells, sul cemento di Miami supera Sherif ed elimina Andreeva prima di perdere ancora con la britannica Raducanu.
La stagione sulla terra si apre con una semifinale a Charleston dove elimina Navarro nei quarti ma e costretta al ritiro in semifinale contro Kenin. Poi però arrivano due sconfitte all’esordio, a Madrid e Roma, e Anisimova decide di giocare un torneo di livello inferiore, il WTA 125 di Parigi (il Trophée Clarins) dove è costretta nuovamente al ritiro nei quarti contro Paquet. A Roland Garros torna a vincere tre match di fila e si arrende solo a Sabalenka negli ottavi.
Lo swing sull’erba rappresenta un altro momento di svolta per Amanda, stavolta definitivo. Nel nuovissimo “500” di Londra elimina due top ten come Navarro e Zheng Qinwen, prima di farsi sorprendere in finale dalla veterana tedesca Tatjana Maria, partita addirittura dalle qualificazioni. A Berlino perde male contro Samsonova nei quarti.
Ma evidentemente sono i prati inglesi ad esaltarla: a Wimbledon supera Putintseva, Zarazua, Galfi, Noskova, Pavluchenkova ed in semifinale vince una partita incredibile contro la regina del tennis mondiale Sabalenka. In finale - la prima in uno Slam per lei - rimedia una durissima lezione da Swiatek, e non riesce a trattenere le lacrime per il doppio “bagel” (prima volta nell’Era Open sull’erba inglese, la seconda a livello Slam dopo il 60 60 rifilato da Graf a Zverev al Roland Garros 1988) rimediato dalla polacca. Ad ogni modo, grazie q questo risultato, entra per la prima volta nella top ten mondiale, andando ad occupare la settima poltrona.
I due “1000” sul cemento nordamericano sono avari di soddisfazioni - ottavi a Montreal, fermata da Svitolina, e terzo turno a Cincinnati, battuta da Kalinskaya - ma a New York torna a farsi pericolosa: mette in fila Birrell, Joint, Cristian, Haddad Maia e nei quarti si prende una bella rivincita su Swiatek. In semifinale ferma una Naomi Osaka che sembrava lanciatissima per riprendersi un ruolo da protagonista e per la seconda volta di fila approda all’ultimo atto in uno Slam, garantendosi l’ingresso in top five. Stavolta contro Sabalenka la finale se la gioca anche se deve comunque arrendersi in due set. Si “consola” con il “best ranking”, numero 4 WTA.

Amanda Anisimova, un anno da star
Dopo un paio di settimane abbondanti ritorna in campo a Pechino: sul cemento cinese batte Boulter, Zhang, Muchova, Paolini, Gauff ed in finale la ceca Noskova, alla sua prima finale in questa categoria di tornei. Si assicura così in secondo titolo dell’anno, di nuovo un “1000”, e stacca il pass per le Finals di Riyadh. E poi decide di non giocare Wuhan e di prenderi un break.