

Il tedesco che a trentadue anni era riuscito l'anno scorso a ottenere il suo miglior ranking, in questa stagione non sta brillando. A Stoccarda e Malaga ha però centrato gli ottavi mentre a Wimbledon non è mai riuscito a superare il primo turno
30 giugno 2024
Prima Jiri Vesely, poi Taylor Fritz. Nel mezzo la sconfitta contro Lukas Klein che nel 2022 gli impedì di raggiungere il main draw. Non è certo una relazione proficua quella che Yannick Hanfmann ha instaurato negli anni con Wimbledon, torneo in cui non è mai riuscito a superare il primo turno. Impresa che anche quest'anno si presenta assai complicata visto l'avversario riservatogli dal sorteggio, il n.1 del mondo Jannik Sinner. Rivale da lui affrontato una sola volta in carriera nel primo turno dell'ultima edizione degli US Open in cui riuscì a conquistare appena cinque game in tre set.
Tedesco, nativo di Karlsruhe, ha affinato la sua preparazione per anni giocando alla University of Southern California prima di sbarcare nel 2015 tra i pro. Vincitore di sei titoli Challenger, a livello Atp ancora si attende il suo primo acuto, sfumato per ben due volte quando da qualificato riuscì nel 2017 a raggiungere la finale di Gstaad perdendo poi contro Fabio Fognini per poi riprovarci tre anni dopo, nel 2020, ancora sulla terra rossa di Kitzbuhel, dove a fermarlo fu il serbo Miomir Kecmanovic. Sull'erba il suo miglior piazzamento resta la semifinale colta a Maiorca l'anno scorso, evento che una settimana fa l'ha visto uscire di scena al primo turno sconfitto dall'australiano Adam Walton (n.107). Pochi giorni prima il suo esordio a Stoccarda era invece coinciso con un'eliminazione al secondo turno per mano dell'americano Frances Tiafoe.
Entertaining Day 1 matchups in store on No.1 Court and No.2 Court ??#Wimbledon pic.twitter.com/2vjlXPrMlE
— Wimbledon (@Wimbledon) June 29, 2024
Non è quindi da ricercare né nel ranking, né in una chimica speciale con l'erba un motivo in grado di minacciare l'esordio ai Championships dell'azzurro leader del ranking per la terza settimana consecutiva. Cautela, rispetto, a maggior ragione vista quella che è la vittoria più importante messa segno dal tedesco in carriera, ottenuta proprio sull'erba di Maiorca ai danni dell'allora n.5 del mondo Stefanos Tsitsipas. E lucidità, vista l'esperienza accumulata da Hanfmann nel corso della sua carriera, impreziosita da sei semifinali sul circuito Atp ma ancora in attesa del primo squillo.
Scalpi eccellenti d'altronde non ne mancano alla sua parete. A Roma, l'anno scorso, si spinse sino ai quarti di finale battendo lungo la strada rivali come l'allora n.9 del mondo Taylor Fritz e il n.6 Andrey Rublev. E' la cornice degli Slam quella che a oggi appare lui più difficile da assorbire: la sua prima vittoria a questo livello risale infatti a soli due anni fa, conquistata in Australia al suo settimo mai draw in uno Slam, contro il beniamino di casa Thanasi Kokkinakis.
Entrato a far parte del "Mentoring programme" dell'Atp incentrato sull'organizzazione del dopo carriera, Hanfmann una volta appesa la racchetta al chiodo spera di poter dare il suo sostegno al Cheetah Outreach Preservation Centre di Città del Capo, organizzazione che si prefigge di preservare, diffondendo con sempre maggior consapevolezza, le condizioni di vita degli oltre 1.500 ghepardi iscritti nel Cheetah Outreach conservation program. Non è dato sapere quando l'attuale n.95 del mondo intenderà dare il via al secondo tempo della sua vita. Numeri e condizione dicono però che ha ancora motivazioni e benzina sufficienti per percorrere ancora un po' di strada. A Sinner il compito di non lasciargliela.
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