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Chi è Pedro Martinez, prossimo avversario di Sinner a Wimbledon

Storia, numeri e curiosità dello spagnolo, ultimo ostacolo tra l'italiano e la seconda settimana del torneo. Valenciano, sulla terra battuta ha ottenuto i suoi risultati migliori e quella di domani sarà la sua seconda volta a un terzo turno a SW19

di | 04 luglio 2025

Pedro Martinez (Getty)

Pedro Martinez (Getty)

Pedro Martinez, nato ad Alzira, nei pressi di Valencia, ventotto anni fa, ha affrontato una sola volta in carriera Jannik Sinner. Era il 2022, i due si ritrovarono di fronte al primo turno degli Internazionali BNL d'Italia e ad imporsi in due set fu l'attuale numero uno del mondo. Allora lo spagnolo si era presentato alla partita da numero 40 del mondo, in quel momento il suo best ranking, risultato dell'unico titolo della sua carriera colto in quel di Santiago. Quell'anno si sarebbe spinto sino ai quarti di finale a Tokyo, Kitzbuhel e Gstaad

Difendere quei punti nel 2023 si rivelò impresa assai difficile, e così il ranking dello spagnolo nell'anno seguente cominciò progressivamente a calare facendolo precipitare ben oltre la top100 (n.142). A venir lui in soccorso fu Pedro Jr, il suo primogenito nato a metà stagione e responsabile di un rinascimento tennistico che nel giro di poche settimane vide Martinez imporsi in due Challenger (Brest e Maspalomas): "Ritornai al mio livello, lo sentivo. E da quando è nato quel livello è continuato a salire", dichiarò lui stesso lo scorso febbraio parlando al sito ufficiale dell'ATP. 

La sensazione trovò presto riscontri nella prestazioni da lui offerte, e così nei primi mesi del 2024 ecco arrivare il quinto titolo Challenger vinto a Girona battendo in finale Radu Albot. Un successo su cui Martinez continuò a costruire centrando ad Estoril la settimana successiva quella che a oggi resta la sua ultima finale sul circuito ATP: la perse contro Hurkacz dopo aver battuto in semifinale Casper Ruud, il suo unico successo in dodici uscite contro un top10. Un ulteriore tassello con cui puntellare una fiducia ormai ricostruita e blindata definitivamente con il sesto titolo Challenger colto a fine anno nella sua Valencia

Comun denominatore di questo viaggio, alleata fedele della sua scalata al ranking, è stata la terra battuta. Superficie su cui in quell'estate giocò ad Amburgo la sua quinta semifinale in carriera sul circuito maggiore nonché cornice, e siamo arrivati al 2025, di un'altra semifinale giocata e persa a febbraio contro Cerundolo nel suo feudo di Buenos Aires. Al di là della sconfitta, la rincorsa per Martinez poté allora dirsi conclusa: al termine del torneo lo spagnolo tornò ad attestarsi come nuovo n.36 del mondo (best ranking) con quasi un'intera stagione davanti a sé per provare a ritoccare quel traguardo. Missione ancora tutta da realizzare visto che dopo quell'exploit - preceduto dal successo colto a Rotterdam contro l'allora n.14 del mondo Holger Rune - Martinez assommò due premature uscite al primo turno nel Sunshine Double riuscendo solo a Bucarest a spingersi sino ai quarti di finale. 

Con l'estate le cose hanno però iniziato a complicarsi ancora di più. Il Roland Garros, Slam che per condizioni è quello che più gli si addice, lo ha visto uscire di scena al primo turno contro Shapovalov, e la transizione sull'erba, viste le due eliminazioni al debutto nei tornei di Halle e Maiorca, non si annunciava certo come proficua. Invece, atterrato a Londra, grazie ai due successi ottenuti contro Loffhagen e Navone, Martinez è riuscito per la seconda volta in carriera a staccare il pass per il terzo turno di Wimbledon (solo a New York non è riuscito a fare altrettanto), piazzamento che alla luce dell'ecatombe delle teste di serie assume ancor più importanza in termini di confidenza e sensibilità maturata dallo spagnolo nel corso delle sue due uscite. 

Ora lo attende la prova più difficile, la sfida al numero uno del mondo. Il secondo confronto diretto tra i due sarà anche la dodicesima partita che Martinez giocherà contro un tennista italiano. Dal 2021 a oggi li ha affrontati praticamente quasi tutti: Travaglia, Marcora, Darderi, Bellucci, Vavassori, Sonego, Gaio, Mager, Passaro, Fognini, Berrettini. A Buenos Aires lo scorso febbraio avrebbe dovuto giocare i quarti contro Lorenzo Musetti, ma il toscano si ritirò per un problema fisico prima di scendere in campo. Un mese prima, alla vigilia del suo match di secondo turno agli Australian Open contro l'allora numero due del mondo Alexander Zverev, dichiarò: "Non ho niente da perdere, proverò a tirare i miei colpi e a fare la mia partita. Credo in me stesso e voglio vedere di cosa sono capace, queste partite sono come dei test e io non vedo l'ora di giocarle". Vinse Zverev, poi sconfitto da Sinner in finale. Ma come maturò quel risultato preferiamo non svelarlo. Per quello di domani, è ormai solo una questione di tempo.


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