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US Open, Medvedev ferma Alcaraz: "Da 0 a 10? Partita da 12"

Allo US Open Daniil Medvedev si riscatta dopo le due nette sconfitte contro Alcaraz. "Avevo detto che mi sarebbe servita una prestazione da 11, oggi ho giocato da 12" ha detto. Torna in finale contro Djokovic che ha battuto qui due anni fa in finale

di | 09 settembre 2023

"Avevo detto che mi sarebbe servita una partita da 11, su una scala da 0 a 10. A parte il terzo set, ho giocato da 12. E' l'unico modo per battere Alcaraz". Così Daniil Medvedev ha commentato il successo in semifinale, 76(3) 61 36 63 sul murciano, che perderà il posto di numero 1 del mondo da lunedì.

I tifosi hanno assistito a una semifinale di livello altissimo, e l'entusiasmo che ha accompagnato lo sviluppo del match conferma l'auto-valutazione del russo sulla sua prestazione. "Il pubblico è stato davvero incredibile. Abbiamo giocato punti pazzeschi e ho sentito molto amore per entrambi" ha detto.

Medvedev giocherà la sua terza finale allo US Open dopo quella persa contro Rafa Nadal nel 2019, la sua prima in uno Slam, e il trionfo del 2021 contro Novak Djokovic fermato a una vittoria dal completare il Grande Slam. Di fronte ci sarà di nuovo il serbo, a una vittoria dal suo 24mo major in carriera.

Comunque vada, Djokovic sarà numero 1 del mondo. Se Medvedev dovesse vincere, Alcaraz manterebbe comunque la testa nella Pepperstone ATP Live Race To Turin, con 30 punti di vantaggio su Djokovic. Altrimenti il serbo sarà numero 1 anche nella classifica basata solo sui risultati stagionali.

"Lui ha vinto 23 Slam e io uno solo - ha detto Medvedev -. Quando l'ho battuto nel 2021 ho giocato al di sopra dei miei standard e per ripetermi dovrò farlo di nuovo. Non c'è un altro modo".

A New York, Medvdev ha espresso il meglio del suo tennis che si era già visto a inizio stagione quando aveva vinto 26 partite su 27 e vinto il titolo a Rotterdam, Doha, Dubai e Miami. L'unica sconfitta l'ha subita in finale a Indian Wells, proprio contro Alcaraz. In nord America, però, ha raccolto solo un quarto di finale a Toronto e un terzo turno a Cincinnati prima dello US Open. Con la sua marcia a Flushing Meadows si conferma il giocatore con più vittorie sul duro nel 2023 (38) e il secondo per successi complessivi in stagione (55) dietro Alcaraz (58).

Il murciano, che vincendo il titolo sarebbe diventato il primo a trionfare per due anni di fila dal 2008 (quinto successo consecutivo di Federer), può comunque vantare uno stellare record di 24 vittorie in 26 partite Slam dallo US Open 2022 a oggi. 

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US Open, Medvedev piega Alcaraz: la cronaca del match

Come nei due precedenti scontri diretti in stagione, Alcaraz punta sulla verticalità per mettere in difficoltà Medvedev, alla luce soprattutto della sua posizione in risposta più vicina alla prima fila che alla riga di fondo. Nel primo set scende a rete 23 volte (saranno 70 in tutta la partita) e ne ricava 20 punti. Completa il parziale con 16 gratuiti, ma paga il più pesante dei suoi nove errori, una palla corta mal giocata che consente a Medvedev di prendere un cruciale mini-break di vantaggio nel tie-break. Non c'è altro a separarli nel primo set.

Sull'onda del set vinto, Medvedev inizia il secondo con il primo break, maturato nel primo break di risposta. A tradire Alcaraz è ancora una volta uno dei colpi che definiscono il suo tennis, la palla corta, a cui fa spesso ricorso con l'avversario lontano dal campo. Lo spagnolo, incapace di aprire una breccia nelle difese di Medvedev, rischia, azzarda, sbaglia. Fa confusione e ottiene ancora meno.

 

Alcaraz lascia il campo per un toilet break. Sa che per tornare in finale dovrà completare la sua prima rimonta da sotto di due set. Nel terzo sembra di rivedere la versione del murciano ammirata contro Medvedev a Indian Wells e Wimbledon, capace di dominare gli spazi e gli scambi da ogni posizione. E di accorciare il suo campo ogni volta che ne ha la possibilità: lo dimostrano i 13 punti su 15 discese a rete (4 su 9 il bilancio nel set di Medvedev).

Per quanto non da 12, Medvedev è sicuro di non aver comunque giocato così male il terzo set.

"Ho subito un break, non ho avuto grandi opportunità sul suo servizio ma non credo di essergli stato così distante. Mi sono detto di continuare a spingere, di migliorare un po' il rendimento al servizio. Nel quarto ho salvato palle break sull'1-1. Poi [sul 3-2] abbiamo giocato un game lunghissimo in cui ho vinto alcuni punti straordinari. Fatto il break in quel game, Carlos ha iniziato a sbagliare un po' e non è una cosa che si vede tanto spesso". 

Lo spagnolo riesce comunque a procurarsi tre palle break nell'ultimo game della partita, ma non basta. Medvedev completa in quattro set una di quelle vittorie che, anche se non valgono un trofeo, significano molto e restano nella memoria.

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