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Jannik Sinner, il giorno più difficile: “Questa fa davvero male”

L’azzurro cede a Alcaraz al tie break del quinto, dopo una partita epica, la più lunga della storia del Roland Garros: "Momenti complicati, ma piano piano si risale. Prossimo obiettivo Wimbledon"

di | 08 giugno 2025

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La voce è bassa e il capo è chino. Jannik Sinner stavolta fatica a tirare fuori le parole. Mancano pochi minuti alle ore 22:00 quando arriva nella sala conferenze principale del Roland Garros. E’ il giorno più complicato della sua giovane carriera, deve raccontare la sconfitta più dolorosa: “Sono felice del livello con cui ho giocato, sono felice del torneo e di aver preso parte ad una partita che rimarrà nella storia del Roland Garros ma in questo momento fa male”, dice con un filo di voce. La partita epica giocata con Carlos Alcaraz è la finale più lunga della storia dello Slam rosso, ma è anche la finale delle occasioni mancate: “Ho avuto tante chances – racconta con lucidità l’azzurro - ero un break sopra nel terzo, ero un break sopra nel quarto, ho avuto 3 match points, ho servito per il match e ho avuto occasioni anche nel quinto. A volte capita, il nostro sport è questo”.
 
È impossibile paragonare questo match con altri che ho giocato in carriera – aggiunge - è stato un match molto fisico ma soprattutto un match mentale. È stato un match di qualità altissima quindi devo cercare di prendere solo le cose positive e di cancellare in fretta la delusione. Mi sentivo molto più pronto rispetto a Roma e penso si sia visto, ho preparato Parigi con un solo torneo e ho fatto finale. Anche se adesso è dura da accettare devo cercare di vedere anche le cose positive”.  
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Dal suo rientro sul tour dopo i tre mesi di stop, Jannik ha raggiunto la finale a Roma e la prima finale in carriera a Parigi: “Di buono mi porto via che… - dice – ho fatto un’altra finale Slam, e non è da sottovalutare che sia la terza consecutiva; che vado sempre lontano nei tornei e sono all’ottava finale di fila; che posso giocare ad un buon livello con stabilità durante il match, e che riesco a resettare in fretta se ci sono momenti difficili. Ci sono tante cose positive, anche se ora vedo solo quelle negative”.
Sinner finisce in fretta gli impegni con le tv e scappa via, verso un po’ di tranquillità: “Mi servirà un po’ di tempo e l’affetto della mia famiglia – spiega - ; voglio tornare a casa qualche giorno, voglio rivedere mio padre che oggi non è potuto venire perché lavorava. Siamo una famiglia semplice e quello che vivo con questo sport non ci ha cambiato. Da piccolo non mi sarei mai immaginato di trovarmi un giorno in questa posizione, per me non era neanche un sogno. Ora mi trovo qui, ho giocato il match più lungo della storia del torneo ed è stato un gran match, Fa male, ma non bisogna piangere. Ho bisogno di un paio di giorni, di un po’ di calma e tempo per me stesso. E poi si ricomincerà, non sono certo uno che si perde. Mi preparerò per Halle e Wimbledon, il prossimo obiettivo è quello. Sono momenti complicati, ma piano piano si risale”.  
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