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Slam

Jannik Sinner, di bene in meglio

Sinner lascia solo quattro game a Baez e raggiunge gli ottavi per l'undicesima volta in carriera in uno Slam, la nona negli ultimi dieci major giocati

di | 19 gennaio 2024

Australian Open, il sorriso di Jannik Sinner (Getty Images)

Australian Open, il sorriso di Jannik Sinner (Getty Images)

Cambiando il calibro degli avversari, il risultato non cambia. Jannik Sinner supera anche l’ostacolo-Baez, si qualifica per gli ottavi degli Australian Open e scavalla oltre la seconda settimana per la nona volta negli ultimi 10 major. Il 6-0 6-1 6-3 pennellato sulla Margaret Court arena non racconta però le difficoltà presentate dal porteño e le risposte trovate da Sinner a tempo di record. Ma dice chiaramente che - mentre Alcaraz e Djokovic sembrano ancora pieni di ruggine e Medvedev si salva a due punti dal baratro contro Ruusuvuori - il purosangue azzurro è già lucidato e da corsa. Agli ottavi affronterà l'ex semifinalista Karen Khachanov, che ha sconfitto il ceco Tomas Machac 6-4 7-6(4) 4-6 7-6(5).

Così come aveva fatto contro van de Zandschulp e contro de Jong, anche oggi l’altoatesino ha strappato il servizio al suo avversario prima che il pubblico avesse finito di accomodarsi in tribuna.  A differenza dei due olandesi, però, l’argentino ha provato a rialzarsi, e sul 2-0 si è guadagnato 3 palle break, cercando angoli stretti sulla diagonale sinistra per poi affondare con il dritto inside-in. Sinner ha sentito puzza di bruciato e ha gelato il sudamericano con una secchio di vincenti che hanno prima cancellato le chances del contro-break e poi hanno spento gli ardori del 23enne allenato da Sebastian Gutierrez.

Il rovescio di Jannik Sinner (Getty Images)

“Sai cosa? A me sembra che Baez stia giocando proprio bene... solo che Sinner sta facendo tutto un po’ meglio di lui”. L’ormai ex pro australiano John Millman, uno bravo con la racchetta e ancora più bravo con il microfono, confermava l’impressione nel momento in cui il bonaerense metteva a segno una smorzata di dritto. L’ennesima, disperata, variazione nel tentativo di scheggiare il muro altoatesino produceva però un effetto uguale e contrario: il numero 1 d’Italia spazzava le righe, si aggiudicava 14 degli ultimi 18 punti del set e dopo 29 minuti lo aveva messo in archivio.

Una caratteristica dei campioni è quella di ottenere i break in avvio, non solo per mettersi al volante dei match, ma anche per mandare un messaggio all’avversario, per intimidirlo, per costringerlo ad arrancare e a rischiare, mandandolo gradualmente fuori giri. Un’altra caratteristica dei grandi è quella di piazzare il break alla fine dei set, alzando il livello quando i punti sono senza appello. La caratteristica di Jannik nelle giornate di grazia è quella di fare entrambe le cose. Il problema, per Sebastian Baez e per tanti altri, è che le giornate di grazia di Sinner ormai sono la regola.

Striscione per Jannik Sinner all'Australian Open (Getty Images)

L’argentino, uno dei 6 giocatori capaci di vincere almeno 3 titoli nel 2023, reagiva all’inizio del secondo parziale, alzando le traiettorie dei colpi per togliere ritmo e tempo all’azzurro. Jannik impiegava un paio di game per prendergli le misure, poi al quarto gioco addentava il quarto break di giornata e ipotecava set e match. Nel sesto game, infine, Jannik piazzava il secondo allungo con un game nel quale infilava 4 punti consecutivi e mostrava anche una manualità da applausi con un vincente di dritto in avanzamento. Dopo 63 minuti, il tabellone recitava 6-0 6-1, senza che Baez avesse granché da rimproverarsi né l’intenzione di ritirarsi dalla lotta.

Ne guadagnava la qualità dell’incontro, che si manteneva su discreti livelli anche se l’esito non era mai in discussione. Come nel primo, anche nel terzo set Jannik estraeva la museruola proprio quando Baez provava ad abbaiare. Quando l’argentino si aggiudicava sul 2-2 lo scambio più lungo del match, l’altoatesino gli strappava il servizio. Era l’ultimo snodo di una partita che il 22enne di San Candido chiudeva dopo 1 ora e 52 minuti con 34 vincenti e con la macchina in folle. Promosso su tutta la linea.

 

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