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Sabalenka sogna il tris a Melbourne: da Graf a Hingis, ecco i precedenti

La bielorussa insegue il terzo successo consecutivo all'Australian Open, un'impresa riuscita soltanto a cinque donne nell'Era Open, e a nessuna dal 2000 ad oggi. Ecco tutti i precedenti

di | 08 gennaio 2025

Sabalenka e Evonne Goolagong alla premiazione dell'Australian Open 2024 (Getty Images)

Sabalenka e Evonne Goolagong alla premiazione dell'Australian Open 2024 (Getty Images)

Negli ultimi tre anni, Aryna Sabalenka vanta un parziale di 27-1 nelle partite giocate in qualsiasi torneo tenutosi in Australia. Tra queste ovviamente, 14 vengono dai suoi due trionfi all’Australian Open, cui oggi fa compagnia in bacheca lo US Open del 2024. Dal 12 gennaio, però, a Melbourne Park si riparte, e la ventiseienne di Minsk ha tutti i favori del pronostico dalla sua, a maggior ragione dopo aver iniziato l’anno con il successo nel Brisbane International presented by Evie.

Gli Slam, però, si sa, sono un’altra cosa. In palio c’è la storia, e la “Tigre” (così la chiamano per il suo tatuaggio) va a passo spedito sognando il terzo successo consecutivo. Un traguardo straordinario, ed un onore toccato – nell’Era Open – solo a cinque tenniste o, per l’appunto, cinque leggende. E non è tutto, perché nessuna giocatrice ha mai vinto per tre volte di fila il primo Major della stagione dal 2000 ad oggi.

Per la verità, prima dei cinque suddetti precedenti, vale la pena ricordare che l’impresa si è verificata otto volte nella storia dell’Australian Open. I primi tre casi, ad esempio, risalgono a prima dell’Era Open (iniziata nella primavera del 1968). Daphne Jessie Akhurst Cozens (in foto), cinque volte campionessa del torneo tra il 1925 ed il 1930, vinse consecutivamente i suoi ultimi tre titoli (1928-30) quando ancora il torneo era chiamato Australian Champioships e si disputava sull’erba. Un’epopea resa ancora più leggendaria, la sua, dalla scelta di intitolarle il trofeo oggi riservato alla campionessa, la Daphne Akhurst Memorial Cup.

A quel tempo, il torneo era quasi esclusivamente giocato da tenniste australiane o neozelandesi. I primi a viaggiare con l’aereo, nel 1946, furono dei tennisti statunitensi. Nello stesso anno, curiosamente, è iniziata anche la seconda striscia vincente in questione, grazie alla tennista classe 1916, Nancye Wynne Bolton. Wynne, vincitrice dapprima nel 1937 e nel 1940, conquistò dunque gli ultimi tre titoli nelle primissime edizioni dopo la Seconda Guerra Mondiale (1946-48).

Una foto di repertorio di Daphne Akhurst (Getty Images)

Una foto di repertorio di Daphne Akhurst (Getty Images)

Dopo di lei, la storia ci pone davanti alla più vincente di tutte, Margaret Smith Court, l’unica donna con 24 titoli (11 solo in patria) dello Slam in singolare in bacheca, primatista assoluta insieme a Novak Djokovic. Il suo dominio, iniziato nel 1960, terminò con il settimo successo consecutivo solo nel 1966. E per rimarcare la sua importanza nella storia del tennis australiano e non solo, vanno citati anche gli altri tre titoli consecutivi, dal 1969 al 1971, che corrispondono alle prime tre edizioni dell’Australian Open, tenutesi ai Milton Courts di Brisbane.

Margaret Smith con la Daphne Akhurst Memorial Cup nel 2013 (Getty Images)

Margaret Smith con la Daphne Akhurst Memorial Cup nel 2013 (Getty Images)

Dal 1972, invece, gli organizzatori decisero di stabilirsi definitivamente nella città di Melbourne, inizialmente nello storico Kooyong Lawn Tennis Club. Anche qui, la storia ha voluto che arrivasse una delle famose “triplette”, ed ancora una volta – complice l’assenza di molti stranieri - da una tennista di casa. Parliamo di Evonne Goolagong, imbattuta tra il 1974 ed il 1976, e poi, per l’ultima volta, nell’edizione giocatasi a dicembre del 1977.

La quarta protagonista del nostro excursus non può invece che essere – ovviamente – Steffi Graf. I suoi tre titoli in Oceania, tra il 1988 ed il 1990, hanno infatti aperto la nuova era del torneo, arrivando in concomitanza con lo spostamento alla sede odierna di Melbourne Park (al tempo Flinders Park) e con la trasformazione della superficie, dall’erba al cemento.

Gli anni Novanta, in realtà, iniziati nel segno di Graf, hanno poi regalato anche le ultime due strisce vincenti. La prima è legata indissolubilmente a Monica Seles, nettamente superiore a tutte, in Australia, nel triennio 1991-1993, senza potersi poi spingere oltre per l’aggressione nell’aprile del 1993 che ne cambiò per sempre la carriera.

A stupire l’Australian Open, sul finire del decennio, arrivò però la luminosa stella di Martina Hingis, laureatasi nel 1997 – a soli 16 anni e 4 mesi – la più giovane campionessa di sempre. E iniziando quindi, a sua volta, un percorso che la portò a vincere anche nei due anni successivi, fino al 1999.

Martina Hingis con il trofeo dell'Australian Open nel 1997 (Getty Images)

Martina Hingis con il trofeo dell'Australian Open nel 1997 (Getty Images)

In tempi recenti, nessuna ha scritto la storia in Australia più di Serena Williams, con i suoi sette trionfi. Eppure, al massimo, la statunitense riuscì ad imporsi per due anni di fila, tra il 2009 ed il 2010. Stessa sorte prima ancora toccata Jennifer Capriati (2001-02) e per una coincidenza un po’ particolare, anche all’altra n. 1 del tennis bielorusso, Victoria Azarenka (2012-13).

Sabalenka, a partire da domenica 12 gennaio, proverà a compierlo, il terzo passo, per andare oltre la sua connazionale e ritagliarsi di diritto un posto nella storia dell’Australian Open. La concorrenza, tra la rivale Iga Swiatek ed una Coco Gauff recente “MVP” alla United Cup, sarà agguerrita. Ma con un ruolino di marcia di 56-1 nei set, nelle ultime due edizioni, la n. 1 del mondo non teme nessuno. E sogna di sedersi, a 26 anni, al tavolo delle leggende.


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