

L'americana rimonta la n. 1 al mondo e vince il suo secondo Slam dopo quasi tre ore di battaglia: è la prima statunitense a vincere a Parigi da Serena Williams nel 2015
di Samuele Diodato | 07 giugno 2025
A woman on a mission. A 21 anni e poco meno di tre mesi, Coco Gauff vince il Roland Garros (n. 2) e si aggiudica il suo secondo titolo del Grand Slam dopo lo US Open 2023. In una finale dominata per larga parte dalla tensione, la statunitense ha battuto la n. 1 del mondo Aryna Sabalenka (proprio come a New York) col punteggio di 67(5) 62 64 dopo due ore e 40 minuti. Gauff diventa così la più giovane americana a vincere a sulla terra di Bois de Boulogne dai tempi di Serena Williams (20 anni e 9 mesi nel 2002).
Per la tennista di Atlanta si tratta del decimo titolo in carriera, il primo nel 2025. Anche nell'ultima finale Slam tra le prime due al mondo aveva vinto la n. 2 (Caroline Wozniacki su Simona Halep all'Australian Open 2018). Lei, però, è la prima a vincere rimontando un set di svantaggio alla n. 1 da Wimbledon 2005.
"Il mio obiettivo stagionale è il Roland Garros", aveva detto dopo la sconfitta patita per mano di Paula Badosa all'Australian Open. Un obiettivo che l'ha portata probabilmente anche a non brillare nei primi quattro WTA 1000 della stagione sul cemento (Doha, Dubai, Indian Wells e Miami). Il cambio di marcia, però, è arrivato proprio sulla terra battuta. Prima la finale a Madrid (persa proprio per mano di Sabalenka) e poi quella a Madrid (persa da Jasmine Paolini), fino alla straordinaria rivincita di Parigi, dove aveva perso la sua prima finale Major, tre anni fa.
Believe it, Coco ??#RolandGarros pic.twitter.com/nNF6H6Otmc
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 7, 2025
"Ringrazio il mio team per essere al mio fianco: continuate a spingermi. Poi ringrazio i miei genitori, per tutto quello che fanno per me, e i miei fratelli a casa, che mi ispirano più di quanto pensano. La mia famiglia mi aiuta a mantenere i piedi per terra - ha detto durante la premiazione -. Grazie anche al pubblico, mi avete sostenuta dall'inizio alla fine, e non so cosa io abbia fatto per meritarmelo". Ha trattenuto a stento le lacrime, invece, Sabalenka, definenendo la sua finale come "orribile".
Un aggettivo forse sin troppo severo e dettato dal momento negativo e dai 70 errori non forzati (con "soli" 37 vincenti). Addirittura 38, quelli negli ultimi due set, in cui non ha mai avuto una vera occasione per portarsi avanti. Bilancio in parità (30-30) per Gauff, che dopo aver perso un primo set durato un'ora e 20, ha mostrato una tranquillità quasi inaspettata, trovando i colpi giusti al momento giusto - soprattutto nel terzo set - anche dal lato del diritto, quando le scelte di Sabalenka si sono fatte più leggibili. Ha fatto la differenza negli scambi con 9 o più colpi (17 a 7), ma anche, un po' a sorpresa, negli scambi chiusi entro i quattro colpi (69 a 56).
What a crazy match point ??#RolandGarros pic.twitter.com/qoq3uFARxc
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 7, 2025
IL REPORT DEL MATCH
Alla sinistra della giudice di sedia si gioca a favore di vento, un fattore decisivo sin da subito. È proprio la n. 1 del mondo, al servizio sul 2-1, a vincere il primo game controvento. Uno "strappo" che porta la bielorussa a dominare il gioco sino al 4-1 40-0 sul proprio servizio. Qui, però, inizia un'altra partita, con Sabalenka che incappa in un lungo lunghissimo passaggio a vuoto fatto di errori gratuiti e accelerazioni affrettate.
Gauff, dall’altro lato, si fa trovare pronta e sigla un parziale di 12 punti consecutivi anche grazie alle proprie capacità difensive. Avanti ancora 4-3, ma sotto 0-40 in battuta, Sabalenka completa solo parzialmente la rimonta: alla terza parità, la tennista classe 1998 valuta male un passante di Gauff che termina in campo, e un nuovo errore sulla palla break riporta il match in totale parità sul 4-4.
Prima ancora che una sfida con chi c’è dall’altra parte della rete, il nemico è la paura, oltre il vento. E sono loro, gli unici padroni della partita, fino al tie-break (con un super passante della n. 2 per il 6-6), cui si arriva con altri quattro break consecutivi. In un punteggio scandito da rimonte e contro-rimonte, l’ultima di queste punisce Gauff, che nel tie-break si trova per la prima volta in un tutto il match avanti, 4-1 e poi 5-3. Gli ultimi quattro punti, però, sono un manifesto di tutti i miglioramenti messi in mostra negli ultimi 12 mesi da parte di Sabalenka. Due rovesci imprendibili la riportano in parità, mentre il set si chiude con un drop shot (più di 10 giocati fino a quel momento) che le dà indirettamente il punto ed un'ultima volée corta sul 6-5.
SET 1: SABALENKA ??#RolandGarros pic.twitter.com/YcFgUELTax
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 7, 2025
Chiudere dopo 80 minuti e nonostante una seconda parte costellata da errori (con 32 gratuiti totali) è già di per sé una piccola impresa che segnala la voglia di dominare il gioco della “tigre” di Minsk, nel bene e nel male. Non basta, però, per piegare una Gauff straordinariamente resistente dal punto di vista mentale.
Il calo di tensione, al contrario, è tutto di Sabalenka. Quando nel suo gioco manca la lucidità, anche le poche variazioni viste fino a quel momento si azzerano, così come le sue possibilità di inseguire una solidissima Gauff nel punteggio. L’americana domina in lungo e in largo, negli scambi corti e in quelli lunghi, strappa tre volte il servizio all’avversaria (altri 19 non forzati per lei) e rimanda tutto al terzo set.
Taking it up a notch in the second: set 2 goes to Coco ?#olandGarros pic.twitter.com/A2zd3r7y0T
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 7, 2025
I decibel di Sabalenka tornano ad alzarsi come ad inizio partita, e il primo game dopo la pausa sembra presagire un’aspra lotta ad un passo dal titolo. Le scelte della bielorussa, però, in particolare quella di cercare quasi ossessivamente il dritto dell’avversaria con il proprio servizio, non riscuotono, almeno inizialmente, il successo sperato.
Gauff continua a resistere sulle accelerazioni della n. 1, e lo fa con più profondità. Sull’1-1, la statunitense si porta 30-40, e poi non deve far altro che essere spettatrice del doppio fallo che le regala il break. Sul 3-1, tuttavia, la 21enne è troppo passiva sulle (due) possibilità di doppio break. Sabalenka recupera momentaneamente sul 3-3, ma poi quattro non forzati la condannano al break decisivo. L’orgoglio, nel finale, le consente di annullare un match point, Coco, ancora una volta, si dimostra più solida, oggi, dal punto di vista mentale. Gli ultimi due errori della bielorussa le regalano così il più dolce dei sorrisi e, come detto ad inizio anno, un sogno che finalmente diventa realtà.
Non ci sono commenti