

La bielorussa numero uno del mondo si presenta a Parigi decisa a dar la caccia al suo secondo Slam stagionale: "Ma il ranking non conta, specialmente negli Slam". Farlo da numero uno non sembra preoccuparla: "Anzi, mi piace ed è una sfida"
24 maggio 2025
"Sono davvero felice di essere di nuovo qui, amo questo torneo e non vedo l'ora di giocare il mio primo match. Credo di essere migliorata costantemente negli anni e oggi sia mentalmente che fisicamente mi sento pronta e più forte che mai sulla terra battuta". Se non è una dichiarazione d'intenti poco ci manca. A rilasciarla è stata la n.1 del mondo, Aryna Sabalenka, nel corso del suo incontro con i media a due giorni dal via del Roland Garros, torneo da lei mai vinto in carriera e al quale quest'anno prenderà parte per la prima volta da leader del ranking.
"Rispetto a Melbourne non ci sono molte differenze sia dal punto di vista della preparazione che dal mio approccio mentale. In tornei come questo il ranking con cui ci arrivi non è così importante, lo abbiamo visto in passato, possono capitare tante sorprese - ha spiegato ancora al bielorussa paragonando la vigilia del secondo Slam stagionale con quella vissuta a gennaio a Melbourne - Io cercherò di concentrarmi sul mio gioco e oggi ko so di poter fare molto bene sulla terra battuta per questo sono arrivata qui carica e piena di belle sensazioni sperando sia finalmente arrivato l'anno in cui potermi togliere delle belle sensazioni anche su questa superficie".
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La strategia per provarci è semplice: "Per prima cosa non mangerò quel che ho mangiato l'anno scorso", ha scherzato Sabalenka, ricordando l'intossicazione alimentare di cui vittima l'anno scorso alla vigilia del quarto di finale poi perso contro Mirra Andreeva. "Cercherò di fare tutto nel modo giusto - ha poi proseguito tornando seria - sperando che non accada nulla. Sono molto motivata perché l'anno scorso mi sentivo pronta per arrivare fino in fondo anche se poi il mio corpo non la pensava così. Quest'anno ho ancora più motivazioni, e tra l'arrivare in finale e vincere il torneo scelgo la seconda perché detesto perdere le finali".
Le chiama motivazioni, Sabalenka, noncurante dello status con cui farà il suo esordio nel torneo. Una condizione, quella di n.1 del mondo, che se per altre coincide con un surplus di pressione da dover gestire, per lei rappresenta "una sfida", un qualcosa "che adoro, così come adoro sentirmi braccata e con un bersaglio sulle spalle: mi aiuta a restare ben concentrata sul presente e a lottare a prescindere da tutto quel che può accadere in campo".
Tra lei e i suoi soni di gloria c'è però di mezzo Iga Swiatek. Già quattro volte vincitrice del Roland Garros, quello ottenuto l'anno scorso a Parigi è l'ultimo titolo vinto in carriera in polacca, digiuna di trofei da dodici mesi e oggi precipitata in quinta posizione nel ranking. "Non pongo aspettative su me stessa e altrettanto faccio con le mie colleghe - ha infine tagliato corto Sabalenka quando richiesta di un parere su quella che potrebbe essere la sua rivale più insidiosa, seppur ancora mai affrontata nel 2025 - L'ho detto prima: i Grand Slam sono tornei imprevedibili e tutti avvertono molta pressione, di recente non sono mancate le sorprese e alla fine accadrà quel che deve accadere. Per questo preferisco restare concentrata su me stessa". Sabalenka, giocatrice in missione.
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