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Eliminazione a sorpresa quella del due volte finalista a Parigi, fermato da Borges e debilitato da qualche acciacco fisico. Alcaraz impiega un po' ad addomesticare Marozsan ma stacca il suo pass per il terzo turno. L'americano sfata l'incubo Fucsovics
28 maggio 2025
Il Roland Garros perde Casper Ruud. Il norvegese, che nelle ultime tre edizioni del torneo aveva raggiunto per due volte la finale arrestando la sua corsa l'anno scorso in semifinale, è stato battuto in quattro set dal portoghese Nuno Borges col punteggio di 26 64 61 60. Il match era iniziato come da pronostico: con Ruud a guidar le danze sul Lenglen, subito avanti 3-0 e autore di ben tre break nel primo parziale.
Già dal secondo però si erano cominciate a intravedere delle crepe nel suo gioco. Dapprima Borges, con coraggio, aveva provveduto ad esplorarne la mobilità, apparsa sin lì non così fluida come quella mostrata alla sua prima uscita, ottenendo come ricompensa un secondo set durato 50' e conquistato in virtù di un break e di ben due palle del controbreak annullate nell'ultimo game del parziale. Poi ci si è messo anche il fisico a frenar il norvegese, sempre più debilitato da un fastidio accusato nella zona posteriore del ginocchio sinistro che già lo aveva costretto a ricorrere a un medical time-out nel secondo set e col tempo sempre più nervoso e impreciso, tanto nei movimenti quanto nelle scelte adottate.
Se 50' erano serviti a Borges per rimettere in parità il punteggio, altri 50' gliene sono serviti per incamerare i successivi due parziali, l'ultimo dei quali vinto a zero. Per un Ruud costretto a dover dire addio a uno dei suoi tornei preferiti, e alle prese ora con incognite tutte nuove con cui dover fare i conti alla vigilia di uno swing sull'erba che, a oggi e in attesa dei risultati dei suoi concorrenti, lo ha visto retrocedere fino al n.13 del ranking.
"Ha giocato un primo set ad alta intensità, troppa per me, poi ha iniziato a rallentare un po' - ha dichiarato Borges a fine match, onesto nell'ammettere come - (Ruud, ndr) non fosse chiaramente al 100% altrimenti il risultato sarebbe stato diverso. Ho notato che negli spostamenti laterali cominciava ad avere sempre meno mobilità ed è lì che ho giocato".
"Le ultime settimane ho avuto un po' di problemi con il ginocchio, ed è per questo che ho deciso di ritirarmi da Ginevra e Roma, per fare del mio meglio per curarmi a dovere. Abbiamo fatto un'indagine radiografica e non emerso nessun danno strutturale, solo un'infiammazione con del liquido che deve ancora assorbirsi - ha poi raccontato Ruud in conferenza stampa riferendosi ai problemi da lui accusati in campo - In allenamento è facile evitare alcuni movimenti che mi causano dolore, ma in partita non puoi controllarlo e dai sempre tutto su ogni palla dimenticandoti di evitare di rincorrere alcuni colpi che potrebbero innescare quel dolore. Non voglio togliere nessun merito a Nuno perché ha giocato un match incredibile e d'alto livello, ma c'erano dei colpi che mi provocavano troppo dolore e non c'è stato molto da fare".
Nuno Borges leads 2 sets to 1 against number 7 seed Casper Ruud ?? #RolandGarros pic.twitter.com/XPGNgBBfNz
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Carlitos knows how to have fun with the crowd ??#RolandGarros pic.twitter.com/yFVJwzIzlh
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Non ci si bagna mai due volte nella stessa acqua. E a Carlos Alcaraz la sconfitta patita da Fabian Marozsan in quello che nel 2023 agli Internazionali BNL d'Italia fu anche il loro primo scontro diretto in carriera è bastata per apprendere la lezione e da lì imparare a tenere in massima considerazione il talentuoso giocatore magiaro.
Opposti al secondo turno a Parigi, a spuntarla è stato il murciano in quattro set col punteggio di 61 46 61 62 e ora affronterà il bosniaco Dzhumur, vincitore in quattro set - 76(4) 63 46 64 - sul francese Mpethsi Perricard. "E' stato un gran match, ho iniziato a giocare bene nel primo set con molta fiducia ma lui nel secondo ha fatto meglio, è stato molto aggressivo non sbagliava più nulla - ha commentato a caldo Alcaraz dialogando con Mats Wilander a fine partita - Ho faticato, ma sono felice di essere rimasto in partita e nel terzo ho iniziato a giocar meglio e così nel quarto".
La sconfitta di Roma. Certo. Ma su tutto un avversario, Marozsan, che per tennis e talento sembra eccitare il murciano in modo particolare mettendolo così al riparo da quei cali mentali che di tanto in tanto ancora ne inquinano le prestazioni. A finir preda di sé stesso è stato invece Marozsan, lesto a fiutare come nel secondo set chance e inerzia cominciassero a pendere dalla sua, ma inconsistente quando si è trattato di alare la guardia e provare a rispondere colpo su colpo al gioco pirotecnico messo in campo dal n.2 del mondo.
A contribuire alla scrittura del risultato finale ha concorso anche il Philippe-Chatrier, un campo che rievoca ad Alcaraz ricordi indelebili e da cui sembra riuscire a trarre quel surplus d'energia necessaria per continuare a guardare con ottimismo al prosieguo del suo torneo: "Nella maggior parte dei casi cerco di non pensare ad altro che a divertirmi e a godermi le sensazioni che avverto in questo campo bellissimo su cui cerco sempre di giocare il mio tennis migliore per provare a far felici le persone che sono venute a vedermi - ha ancora riflettuto a caldi il murciano - "E' un campo che adoro e su cui ho fatto grandi cose. Ci ho vissuto bei momenti e altri meno belli da cui ho imparato molto, ma qui ho anche imparato a esprimere il mio miglior tennis e spero che la gente quando deve lasciarlo dopo avermi visto giocare lo faccia con un sorriso felice di aver regalato loro uno show".
Comeback complete ??#RolandGarros pic.twitter.com/HHY9Sml3y3
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FIGHTING THROUGH ??
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Tommy Paul comes back from two sets down to beat Fucsovics 4-6 2-6 6-3 7-5 6-4... ??@rolandgarros | #rolandgarros | #tommypaul pic.twitter.com/MRfhWC1Vst
Ci è mancato poco. Sotto due set a zero, Tommy Paul ha rischiato di cadere sotto i colpi dell'ungherese Marton Fucsovics per la terza volta in altrettanti scontri diretti. Alla fine, in rimonta, a spuntarla è stato il n.12 del mondo col punteggio di 46 26 63 75 64 che sfiderà ora il n.24 del seeding Karen Khachanov. Contro il danese Moller, al primo turno, cui pur aveva concesso il primo set al tie-break (poi soli altri sei game nei seguenti tre set), Paul era sembrato ritrovare in breve il tennis mostrato due settimane fa a Roma dove si spinse sino alle semifinali prima di arrendersi a Jannik Sinner. Pronti via, ed ecco invece Fucsovics a prendersi la scena.
Con la sua prima in campo, l'ungherese è stato ingiocabile lasciando a Paul un solo punto dei ventinove giocati. Quando è dovuto ricorrervi, la seconda di Fucsvocis anziché offrire spiragli certificava quel che la prima non era riuscita a fare. Spettatore inerme, Paul ha inaugurato il suo terzo set affidandosi all'ottimismo e alla fede, dapprima chiudendo rapidamente il suo turno di battuta e poi convertendo la palla break che gli è valso il 2-0, incrementato a zero poco dopo. E tanto gli è bastato per accorciare le distanze e insinuare il dubbio nella testa dell'ungherese.
Ma ancor più bravo si è dimostrato Paul nel quarto parziale, quando dopo aver battagliato per sette giochi senza alcuna sbavatura, ha concesso a Fucsovics il gratuito che gli è costato il break e lo avrebbe portato a servire per il match. Tornato infallibile, il n.124 del mondo ha tremato fallendo l'appuntamento con il terzo turno per poi disunirsi del tutto due game più tardi inanellando errori su cui Paul ha costruito il suo aggancio. Non più crepato, ma ormai rotto, Fucsovics nel quinto set ha provato in tutti i modi ad opporsi a un vento che ormai gli soffiava contro: un controbreak con cui rispondere a quello incassato a freddo, tre chance avute in dote nel sesto e lunghissimo game sfumate via e l'ultima palla break annullata a un Paul che da quel momento avrebbe poi messo a segno dodici degli ultimi quattordici punti dell'incontro.
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