

Per il toscano quello parigino è il primo Slam vissuto da top10, condizione che non sembra spaventarlo, anzi: "Mai approcciato uno Slam con così tanta convinzione". Vincere? "Non necessariamente, ma so cosa devo fare per provarci"
23 maggio 2025
Un mese così lo aspettava da tempo. Ci era andato vicino l'anno scorso quando nel giro di poche settimane riuscì sull'erba a mettere insieme una finale al Queen's e una semifinale a Wimbledon. Esserci riuscito un anno dopo, sulla terra battuta che tutti indicano come la superficie a lui più congeniale per esprimere tutto il suo potenziale, ha confermato che l'exploit della scorsa estate, per Lorenzo Musetti, non è stato un semplice fulmine a ciel sereno quanto bensì l'annuncio di una maturità a lungo cercata e finalmente abbracciata, tanto nel campo quanto nel privato.
Non c'è da stupirsi quindi se dopo la semifinale giocata Roma, terza tappa di un trittico che nel giro di un mese lo aveva visto prima arrivare in finale a Monte-Carlo e poi ancora in semifinale a Madrid, il toscano abbia fatto ritorno in famiglia per riassaporare un po' di quella serenità, carburante indispensabile dei successi ottenuti negli ultimi dodici mesi e punto da cui ripartire per puntare ora a consolidare ulteriormente il suo status da top10.
Drop shot. Lob. Maestro mode ??
— Internazionali BNL d'Italia (@InteBNLdItalia) May 14, 2025
Pure class from Musetti#IBI25 | @atptour pic.twitter.com/8TrsVlFnfb
Lorenzo Musetti.
— Rolex Monte-Carlo Masters (@ROLEXMCMASTERS) April 12, 2025
In the fading evening light of Monte-Carlo.
Stunning. pic.twitter.com/XCyMbjkBtg
"Ho trascorso qualche giorno a casa con la mia famiglia provando a riposare un po' dopo un mese fantastico e ricaricare le batterie in vista di questo torneo che è il più importante dello swing su terra battuta. Ora però sono pronto per scendere in campo", ha esordito l'attuale n.8 del mondo nel suo media day parigino a due giorni dal suo esordio nel Roland Garros.
Approdato due volte agli ottavi e due volti lì arrestatosi, sconfitto da Novak Djokovic (2021) e Carlos Alcaraz (2023), Musetti non nasconde che i risultati ottenuti recentemente hanno contribuito a irrobustire fiducia e convinzioni circa la sua imminente campagna parigina: "Come ho detto a Roma, sto cercando di giocare ogni torneo con la stessa mentalità, specialmente ora che sono in gran forma. Sono venuto qui con l'ambizione di andare il più avanti possibile e di provare ad alzare il trofeo, perché è questa la mentalità che i top player devono avere. E poi, trattandosi di un Gran Slam, fisicamente mi sento pronto a ogni tipo di battaglia ed è per questo che mi dico pronto ad andare avanti".
Di più. Quanto fatto ieri è oggi il pilastro su cui poggiano le sue convinzioni. Una filosofia che il ventitreenne riesce però a declinare sia all'insegna dell'ambizione che dell'equilibrio: "In termini di risultati e di fiducia nel mio gioco è il Grand Slam che approccio con maggior convinzione, non c'è dubbio. Non ero mai riuscito a collezionare due semifinali e una finale in un mese e per questo è stato sorprendente avvertire questo click proprio dopo Monte-Carlo. Perciò sì, mi sento più pronto che mai. Il che non vuol dire che debba vincere per forza, ma so cosa fare per provarci".
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