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La polacca, la cui ultima affermazione risale proprio al Roland Garros, è arrivata in anticipo a Parigi con la speranza di poter interrompere il suo lungo digiuno e ritrovare un gioco smarrito da tempo
di Ronald Giammò | 20 maggio 2025
Da Parigi a Parigi. Iga Swiatek, un anno dopo. La stessa faccia. La stessa bacheca. Nessun trofeo che in dodici mesi sia stato lì aggiunto ad arricchirla. Nel mezzo: una sospensione di un mese per essere risultata positiva alla trimetazidina (contaminazione dimostrata, caso archiviato), tante semifinali e nessuna finale per provare a interrompere il suo digiuno e un ranking che l'ha vista scivolare in quinta posizione. E così rieccoci a Parigi, ultimo torneo da lei vinto prima del calvario degli ultimi dodici mesi, dove la polacca spera quest'anno di poter aggiudicarsi il suo quinto titolo alla Porte d'Auteil.
Ammoniva Diana Vreeland, leggendaria direttrice di Vogue tra gli anni Sessanta e Settanta: "L'importante è organizzarsi per nascere a Parigi". E lì Iga vuol risorgere tennisticamente. Perché se è vero che non c'è luogo più inospitale di quello in cui siamo stati felici, tanti son diventati tali per lei in questo calvario durato dodici mesi e Parigi è l'ultima oasi di felicità che ora le è rimasta.
Spotted at Roland-Garros ?? Four-time singles champion Iga Swiatek ??#RolandGarros pic.twitter.com/crbmhMVrue
— Roland-Garros (@rolandgarros) May 15, 2025