

Dopo le esperienze nel torneo juniores, il classe 2006 brasiliano farà il suo esordio nel main draw del Roland Garros contro Hurkacz: "Sono giovane, voglio godermi tutto. Dopo tanti mesi sul cemento, ho faticato un po' adattarmi alla terra, ma mi sono allenato benissimo qui"
di Samuele Diodato | 24 maggio 2025
Che sia attenzione mediatica per essere il 2006 più forte al mondo (oggi n. 65 ATP), o aura per l’irrazionale passione che un sudamericano suscita nei propri tifosi, l’attesa per Joao Fonseca è tantissima anche al Roland Garros. Qualche mese fa, al suo primo match da professionista in uno Slam, all’Australian Open, si liberò con una prestazione folgorante del n. 7 Andrey Rublev, ma ora è tempo della “prima volta” anche nel torneo più importante su terra battuta, stessa superficie in cui, a febbraio, ha vinto il suo primo titolo ATP in quel di Buenos Aires.
Il suo è il sorriso leggero di chi ha tutta la carriera davanti, a 18 anni. Ma lo sguardo, così come le parole, sono quelli di chi non ha tempo da perdere e vuol fare tesoro di ogni esperienza. Mi sento benissimo. È strano perché è la prima volta che torno qui dopo tre anni (quando vinse le Roland Garros Junior Series) tra gli juniores giocavamo sul Court Suzanne Lenglen”.
Fonseca – Hurkacz
— Roland-Garros (@rolandgarros) May 23, 2025
Shelton – Sonego
Mensik – Müller
Tsitsipas – Etcheverry
Présentation des 4 premiers tours Messieurs à suivre tout particulièrement ??
“Sono felice di fare il mio esordio da professionista qui – ha detto nella sua prima conferenza stampa a Parigi -. Mi sto semplicemente godendo la mia carriera. Sto raggiungendo dei bei traguardi. Sono giovane, quindi sto imparando ogni settimana. Cerco di concentrarmi sulla mia routine, su quello che devo fare, sulle persone valide che ho accanto che mi aiutano a raggiungere grandi risultati”.
Un cenno particolare è andato proprio a quanto accaduto all’Australian Open, l’unica esperienza paragonabile a ciò che lo attende: “Contro Rublev è stato il mio primo match contro un top-10. Il pubblico era pazzesco, nello stadio più grande in cui avessi mai giocato. Ho imparato tanto da quell’esperienza, diverse cose sono cambiate. Mi sento in fiducia: sto e sto capendo che il tennis è uno sport come tutti gli altri, in cui ci sono alti e bassi. Non si può essere sempre al massimo. Ci saranno momenti in cui non mi sentirò così, e devo saper gestire queste situazioni”.
All’esordio, tra l’altro, lo attende una sfida tutt’altro che semplice, con un ex Top 10 come Hubert Hurkacz (oggi n. 31), impegnato oggi nella finale dell’ATP 250 di Ginevra e reduce dal secondo quarto di finale consecutivo agli Internazionali BNL d’Italia. Dove invece, Fonseca è uscito sconfitto al primo turno, contro Fabian Marozsan.
Ora, però, le sensazioni sembrano essere migliori: “Negli ultimi tempi ho provato un po’ di confusione. Ho giocato per tanti mesi consecutivi sul cemento, poi a Buenos Aires sulla terra (con una partita anche a Rio de Janeiro). E poi di nuovo sul cemento per Indian Wells e Miami, fino alla stagione europea su terra: all’inizio dei tornei sulla terra sentivo che la mia testa era ancora sul cemento. Giocavo sulla terra come se dovessi giocare sul cemento. La mia testa era un po’ confusa. Ora mi sto adattando un po’ di più”. Chissà, dunque, che contro un altro giocatore in buona forma non sia pronto a regalare di nuovo spettacolo potrò in quello che – almeno fino ad eventuali impegni estivi – potrebbe essere il suo ultimo torneo dell’anno sulla terra.
Non ci sono commenti