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Courier: "Alcaraz-Sinner come Nadal-Federer, una rivalità perfetta"

L'ex n. 1 del mondo ha parlato prima della finale al Roland Garros: "È un contrasto di stili, Sinner è l'esempio di equilibrio, ciò che manca ad Alcaraz"

di | 07 giugno 2025

Sinner e Alcaraz in finale al Roland Garros (Profilo X Roland Garros)

Sinner e Alcaraz in finale al Roland Garros (Profilo X Roland Garros)

Con Jannik e Carlos, abbiamo tutto quello che avremmo potuto sperare”, parola di un ex n. 1 come Jim Courier. Non è un caso, evidentemente, la scelta de l’Équipe di far tracciare all’americano un quadro di ciò che ci aspetta con Sinner e Alcaraz, i primi due giocatori del mondo, che si sfideranno per la prima volta in una finale Slam al Roland Garros.

D’altronde, Courier è uno che di quel torneo se ne intende, avendolo vinto per due volte consecutive tra il 1991 ed il 1992. Borg-McEnroe, Agassi-Sampras, Evert-Navratilova, Federer-Nadal… tutte le grandi rivalità sono caratterizzate da contrasti di stile, ed è proprio il caso anche di questa, altrettanto marcata”, ha detto.

Alcaraz è un brivido ad ogni partita. Spesso si fatica a credere a ciò che si sta vedendo. E poi, a volte, commette una serie di errori e il suo gioco si sgretola, è come un cardiofrequenzimetro, sale e scende. Imparerà dalle sconfitte difficili, come succede a tutti, e capirà che la sua mancanza di costanza può impedirgli di raggiungere certi obiettivi”.

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner alla premiazione degli Internazionali BNL d'Italia 2025 (Foto FITP)

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner alla premiazione degli Internazionali BNL d'Italia 2025 (Foto FITP)

Un equilibrio da trovare, per lo spagnolo, il quale può avere paradossalmente in Sinner il suo punto di riferimento. Sinner è l’esempio perfetto. Nei giorni migliori – ha puntualizzato – il livello di Alcaraz è più alto, ma i suoi giorni peggiori sono di molto peggiori rispetto a quelli di Sinner”. Che ha gestito le difficolta dello scorso anno con “naturalezza”: “Ha avuto cose complicate da gestire, e questo gli ha portato anche problemi fisici. Ma quando questi non c’erano, è stato impressionante in campo.

Diciannove anni fa, anche la rivalità tra Nadal e Federer ebbe la sua prima finale Slam al Roland Garros, dove si impose (come anche nel 2007, nel 2008 e nel 2011) lo spagnolo, vincitore di 14 Coppe dei Moschettieri. Un contrasto di stili che, sulla terra, ha quasi sempre premiato la regolarità, la forza fisica e le traiettorie arrotate dell’iberico. Si erano affrontati, infatti, anche l'anno prima, in semifinale, nel 2005, esattamente come 12 mesi fa è accaduto ai due rivali odierni.

Non saranno così marcate dal punto di vista tecnico, forse, le differenze, ma sono ben visibili ad un occhio allenato come quello di Courier: “Oggi è molto importante avere più opzioni. Quando si guarda Alcaraz affrontare Sinner, non gioca in modo lineare. Usa lo slice, la smorzata, traiettorie diverse per uscire da uno scambio che non riesce a vincere. Perché non può avere la meglio nella battaglia di dritti e rovesci esplosivi con Sinner, che è più alto di lui e più efficace in difesa grazie alla sua apertura alare. Anche se Alcaraz è il più veloce in campo, - ha concluso - avrà sempre difficoltà a sfondare Sinner con la sola potenza, deve quindi trovare risorse dentro sé stesso”.

Dei due predecessori, così come anche di Novak Djokovic, Sinner e Alcaraz sembrano aver raccolto il testimone in una prospettiva che va ben oltre le sfide in campo, e che attira l’interesse del mondo sul tennis e sulla sua parte più nobile: “Cinque anni fa, credo che avrei avuto un nodo alla gola chiedendomi dove sarebbe andato a finire il tennis, chi avrebbe colmato il vuoto dei Big 3. E poi è arrivato questo gruppo di giovani giocatori, e le preoccupazioni si sono dissolte molto rapidamente. Con Jannik e Carlos abbiamo tutto ciò che si potesse sperare: ragazzi in gamba, stili di gioco contrastanti e un dominio totale, visto che — alla fine di questo Roland Garros — avranno vinto gli ultimi sei tornei del Grande Slam”.


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