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AO, Fonseca da sogno al debutto Slam: Rublev ko in tre set

Il n. 112 ATP, a 18 anni, batte Rublev in tre set e si regala il secondo turno contro Sonego. In precedenza, Samrej, numero 418 del mondo, ha costretto Medvedev al quinto. Avanti anche Monfils e Shapovalov

di | 14 gennaio 2025

La grinta in campo di Joao Fonseca (Getty Images)

La grinta in campo di Joao Fonseca (Getty Images)

Definirlo un debutto da sogno, in realtà è riduttivo. Joao Fonseca (n.112 ATP), al primo match di sempre in uno Slam, e all’età di 18 anni, batte il n. 9 del tabellone Andrey Rublev per 76(1) 63 76(5). È una dichiarazione d’intenti rivolta a tutto il mondo del tennis, la sua. Non gioca a ritmo di samba, ma come i giocatori di vertice punta su un mix di potenza e fluidità e su uno straordinario senso della posizione, anche al momento di mettere i piedi in campo. Al secondo turno, se la vedrà contro Lorenzo Sonego, che ha avuto la meglio sul campione dell'edizione 2014 Stanislas Wawrinka.

“È una sensazione fantastica, è la prima volta in uno stadio del genere (la Margaret Court Arena), voglio ringraziare tutti – ha detto nel post-match -. Mi sono concentrato su me stesso, cercando di non mettermi troppa pressione addosso, di metterci tutta l’intensità e il coraggio possibile per andarmi a prendere i punti importanti”.

Qualche settimana fa, a Jeddah, il brasiliano si era già fatto notare per aver dominato le NextGen ATP Finals. Considerando le cinque vittorie in Arabia, quelle nel Challenger di Canberra vinto due settimane fa, e le tre nel corso delle qualificazioni a Melbourne Park, quella di oggi è per lui la 14ma vittoria consecutiva a tutti i livelli, con tanto di 22 set consecutivi vinti. Inoltre, è soltanto il secondo teenager dal 1973 ad oggi ad aver battuto un Top-10 nel corso del suo primo Major (il primo è stato Mario Ancic, vittorioso su Roger Federer a Wimbledon 2002).

Che il diciottenne di Rio de Janeiro non sia uno di quegli esordienti che passa tutti i giorni lo si capisce subito dall’innata capacità di essere padrone in tutti frangenti decisivi del primo parziale. Nel quarto game della partita, una scivolata lo manda a terra e sullo 0-30, ma la reazione è da giocatore navigato: un ace e due dritti vincenti lo aiutano a conservare la battuta, salendo sul 2-2.

Sul 30-40 nell’ottavo gioco, ancora, salverà la palla break dopo uno scambio durissimo di 17 colpi, concluso da un dritto finito lungo di Rublev. Nel tie-break, poi, è apoteosi totale a suon di dritti vincenti (tre): l’ultimo, in particolare, arriva direttamente alla risposta, e fissa il punteggio sul 7-1 lasciando la Margaret Court Arena esterrefatta.

Alla ripresa, purtroppo per il n. 9 al mondo, il “momentum” dello sfidante prosegue ancora tra colpi potenti e una costanza mentale degna già dei migliori giocatori al mondo. Nove vincenti nei primi tre giochi issano Fonseca sul 3-0, un parziale che segna definitivamente il secondo set. I numeri a contorno del 6-3 sono eloquenti: 13 vincenti al fronte di sei errori con un 72% di realizzazione sulla prima ed il 78% sulla seconda.

Il terzo parziale è in realtà quello con più ribaltamenti di fronte, e nel quale Rublev è più vicino – in termini di livello – al proprio avversario. Il rimpianto, da parte sua, è quello di non aver confermato il break ottenuto nel quarto gioco, permettendo subito al sudamericano di tornare in corsa. Nel tie-break, nel bene e nel male, la sceneggiatura la scrive nuovamente quest’ultimo. Sul 5-5, prima col rovescio e poi col diritto, stampa in lungolinea il 50mo ed il 51mo vincente della sua partita, portando a casa la prima vittoria contro un Top-10 a soli 18 anni.

SAMREJ FA TREMARE MEDVEDEV

Per tre set va oltre l'arcobaleno, Kasidit Samrej, in un posto troppo lontano anche solo per osare sognarlo. Numero 418 del mondo, armato solo di racchetta e della sua spavalderia, va avanti di due set a uno contro il numero 5 del mondo Daniil Medvedev, che a fine terzo set spacca la racchetta e una telecamera. La manifestazione d'ira coincide con l'inizio del calo atletico di Samrej. Medvedev si salva e chiude 62 46 36 61 62.

Stupisce comunque il tennis del terzo thailandese in uno Slam in singolare maschile. Un gioco moderno e sfrontato, vario e brillante, illuminato da passanti agili e morbide palle corte. Un tennis che spiazza Medvedev, che ha ormai perso l'aura di campione cerebrale, difficile da battere e ancor più da decifrare. La vittori in rimonta fa poco per cancellare l'immagine di un giocatore prigioniero dei rovelli di quella sua mente da scacchista con cui fino a un paio di stagioni fa dilatava i confini dello spazio geometrico del campo. 

VITTORIE PER MONFILS E SHAPOVALOV

Gael Monfils rinforza l'immagine di Benjamin Button del tennis di inizio 2025. A 38 anni dopo il titolo a Auckland che l'ha reso il più anziano campione ATP dal 1977, dopo Ken Rosewall che vinse a Hong Kong a 43 anni, La Monf piega al quinto set Giovanni Mpetshi Perricard. Il 39mo derby francese in singolare maschile all'Australian Open si chiude 76(7) 63 67(6) 67(5) 64 dopo tre ore e 46 minuti di gioco. Monfils firma così la sua 126ma vittoria negli Slam, un record tra i francesi nei major in singolare maschile e supera il primo turno per la 17ma volta in carriera a Melbourne.

Avanza al secondo turno Denis Shapovalov. Il canadese, ex n.10 del mondo, ha battuto in quattro set lo spagnolo Roberto Bautista col punteggio di 36 64 64 76(8) migliorando così il piazzamento da lui ottenuto a Melbourne l'anno scorso quando la sua corsa terminò la primo turno. Ventiquattro ace e quasi il 90% di punti estratti dalla sua prima sono le credenziali con cui Shapovalov ha giustificato il suo passaggio del turno, corroborato inoltre da ben 71 colpi vincenti (a fronte, va però ricordato, di 72 gratuiti). Chiamato però ad alzare il livello del suo gioco in coincidenza del tie-break del quarto set, il canadese non ha tremato annullando allo spagnolo ben quattro set point che se convertiti avrebbero protratto la contesa al quinto set, e riuscendo a chiudere il match al secondo tentativo utile.

Saluta anche la pattuglia olandese composta dal duo Tallon Griekspoor e Botic Van De Zabdschulp, rispettivamente battuti dal polacco n.17 del mondo Hubert Hurkacz (75 64 64) e dall'australiano n.8 del ranking Alex De Minaur (61 75 64). La testa di serie n.18 del seeding se la vedrà adesso contro il serbo Miomir Kecmanovic contro cui è in svantaggio 2-1 negli scontri diretti, mentre per Demon l'accesso al terzo turno passa ora dal qualificato americano Tristan Boyer (n.136), vincitore a sorpresa all'esordio contro l'argentino Federico Coria.

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