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Il numero uno del mondo commenta così a caldo la vittoria contro Shelton e il ritorno in finale per il secondo anno consecutivo agli Australian Open: "Ho 23 anni, e il lavoro continua"
24 gennaio 2025
"Non so come ho fatto (a far girare il primo set), ma è stato un primo set molto duro, cruciale direi. Ho avvertito che non stava servendo al meglio né con le percentuali che avrebbe desiderato mentre entrambi abbiamo risposto meglio di come abbiamo servito. Il primo set è sempre importante, ti dà fiducia e sono contento di come ho gestito la situazione oggi". Ha commentato così Jannik Sinner, a caldo e al fianco di Jim Courier, il successo ottenuto in semifinale contro Ben Shelton in tre set, partendo dal primo parziale che lo ha visto strappare il servizio al suo rivale quando questo era alla battuta per chiudere il set.
Non è sfuggito all'occhio degli osservatori un fastidio accusato dall'azzurro alla coscia che in un paio di occasioni ha richiesto un intervento rapido da parte del fisioterapista per un piccolo massaggio: "Solo un po' di tensione, qualche crampo - ha tranquillizzato Sinner a fine match - Anche lui non stava bene con la gamba e ho provato a muoverlo per il campo cercando di restare aggressivo e la cosa oggi ha pagato. Era un match che poteva durare molto ma sono contento di averlo chiuso in tre set e di essere tornato in finale, ora vedremo quel che succederà domenica".
?? All'età di 23 anni e 163 giorni Jannik diventa il giocatore più giovane a raggiungere più finali agli #AusOpen, da quando Jim Courier raggiunse la sua prima finale a 21 anni e 162 giorni (1992) e la seconda a 22 anni e 167 giorni (1993).#Sinner pic.twitter.com/PylTbClBKE
— FITP (@federtennis) January 24, 2025