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Il serbo descrive le sue sensazioni alla vigilia del suo ventesimo AO in carriera: "Ricordi bellissimi da rievocare". E poi sulla collaborazione con Murray: "Professionale, dedicato, un onore averlo con me"
di Ronald Giammò | 10 gennaio 2025
Vent'anni di trasferte australiane e dieci successi. Melbourne è per Novak Djokovic il terreno di caccia preferito, il luogo dove ha raccolto quasi il 50% dei Grand Slam vinti in carriera nonché quello dove tre anni fa visse quella che rimane la sua esperienza più "traumatica": il fermo agli arrivi, la detenzione, la cancellazione del visto, il rimpatrio. Cose a cui Djokovic non vuole pensare oggi, meglio rievocare quel che l'Australia ha rappresentato per lui e quali le sensazioni che lo accompagnano in vista del suo esordio nel torneo.
"Quest'anno è il ventesimo anniversario della mia prima trasferta in Australia. Sono un bel numero di anni che vengo qui, il posto dove ho raccolto più successi nei Grand Slam - ha dichiarato l'ex numero uno del mondo nel corso del media day - Ricordo la prima volta nel 2005 quando affrontai Marat Safin sul Centrale: fu un match molto rapido e lui alla fine vinse quell'edizione del torneo, ma mi permise di cominciare a pensare in grande e continuare a credere che avrei potuto vincere uno Slam. Tre anni dopo ci riuscii proprio sullo stesso campo. Ricordi bellissimi, è sempre un piacere rievocarli".
Difficile scegliere tra così tanti successi quale sia stato il più bello, ma richiesto di provarci Nole non ha dubbi nell'indicare "la prima volta" come "la più speciale". "Nel 2008 vinsi qui per la prima volta conquistando quello che fu anche il primo Slam in generale della mia carriera. E poi forse anche l'ultimo, quello del 2023. Ogni vittoria è speciale e unica ed è dura dover scegliere, ma se proprio devo farlo scelgo la prima e l'ultima".
The man has arrived ??
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 9, 2025
Novak Djokovic is in the house ahead of A Night with Novak! ??#AO2025 pic.twitter.com/cTtmp9ugkO