Luciano Darderi soffre di dolori allo sterno e si ritira sotto 63 41 contro lo spagnolo Pedro Martinez.
12 gennaio 2025
Finisce dopo un set e mezzo l'Australian Open di Luciano Darderi, n. 45 ATP, che si è ritirato quando era sotto 63 41 contro lo spagnolo Pedro Martinez (44) prossimo avversario al secondo turno del francese Lucas Pouille (103) o del tedesco Alexander Zverev (2).
Nel primo set Martinez va avanti di due break, e salva nel secondo game una chance di contro-break nel secondo gioco con un diritto vincente al termine di uno scambio da 13 colpi.
La tenacia certo non manca a Darderi, che fa leva sulla profondità del diritto e sulla capacità di allungare gli scambi e recupera uno dei due break di svantaggio. Ma alla fine lo spagnolo si rivela più efficace nel passare dalla difesa al contrattacco e Darderi perde il servizio nell'ultimo game del set per la terza volta, nel quarto game ai vantaggi del parziale.
Anche nel secondo Martinez allunga 3-0, ma stavolta con un solo break di svantaggio. Al cambio campo Darderi chiede un medical time-out, si tocca lo sterno poi si fa massaggiare per dolori al petto. Dopo un paio di game, è costretto ad alzare bandiera bianca.
“Nei primi tre o quattro game mi sentivo un po’ teso, ho iniziato a sentire un dolore al petto nella parte destra. Credo sia un problema muscolare, mi provocava moltissimo dolore quando aprivo per colpire con il dritto. Con il servizio e il rovescio non avevo grandi problemi ma quando colpivo di dritto sentivo una fitta molto dolorosa. Ero quasi due set a zero sotto e non sarei riuscito a giocare per altri tre set, per precauzione ho preferito fermarmi anche perché è una parte delicata del corpo e non posso permettermi un infortunio serio a gennaio, per poi rischiare di stare fermo tre mesi" ha detto Darderi dopo il match.
"Sono dispiaciuto, non so cosa dire perché questo torneo mi piace molto; questi campi di sera non sono velocissimi e sono certo che avrei potuto far bene. Ho lavorato bene negli ultimi mesi per farmi trovare pronto, poi arrivare qui ed essere costretto a fermarmi subito in questo modo mi brucia. Spero di riprendermi in fretta, spero non sia nulla di grave anche perché negli ultimi mesi stavo lavorando bene e stavo riprendendo a giocare ad un buon ritmo. Sono certo che se continuerò a lavorare in questo modo, con questa mentalità e con questa continuità prenderò fiducia e il mio momento arriverà”. (Francesca Paoletti, da Melbourne)
