Carlos Alcaraz analizza il suo trionfo allo US Open 2025 e il futuro della rivalità con Jannik Sinner
09 settembre 2025
"La perfezione la puoi sfiorare, ma non esiste. Posso sempre migliorare, magari arriverà un giocatore che mi supererà, o lo farà lo stesso Sinner. E' questo che mi motiva. Il miglior Carlos non si è ancora visto". Messaggio chiaro, quello del campione dello US Open 2025 e nuovo numero 1 del mondo Carelos Alcaraz, che ha parlato con i rappresentanti di un ristretto gruppo di testate spagnole dopo il trionfo a Flushing Meadows in finale su Sinner.
"Ho espresso un livello molto alto dall'inizio alla fine dello US Open, con grande costanza in tutte le partite, ed è proprio questo che stavamo cercando. Sono state due settimane spettacolari, parlando tennisticamente" ha detto. Soddisfatto del suo gioco, Alcaraz non si monta la testa. "Cerchiamo di essere i migliori possibile ogni giorno. Dobbiamo andare avanti passo dopo passo, allenandoci e migliorando ogni giorno. E' proprio questo che mi mantiene motivato".

Grazie al successo in finale su Sinner, Alcaraz è tornato ad occupare la prima posizione nel ranking ATP per la prima volta dal 2023. Lo spagnolo, che ha completato 37 settimane da numero 1 del mondo, è diventato nel 2022 il più giovane di sempre a raggiungere la vetta della classifica dopo il suo trionfo allo US Open, a 19 anni e 4 mesi.
Primo per partite vinte (61) e titoli vinti (7) nel circuito ATP nel 2025, Alcaraz è stato oggetto di non poche critiche dopo il documentario "A mi manera" uscito su Netflix, che racconta il campione spagnolo in campo e fuori. "Se ne è parlato molto, ha fatto discutere parecchio. Si dice che mi piace far festa. E' vero, mi piace godermi la vita, ma chi non piace? Chi non si è divertito a 22 anni? Si tratta di passare del tempo di qualità a casa, per poi arrivare motivato ai tornei".
Dalla scorsa primavera, però, Alcaraz ha giocato otto tornei ed è sempre arrivato almeno in finale. "Sto maturando, ma conservo lo stesso entusiasmo di prima. Sto cercando di gestire tutto questo nel miglior modo possibile, perché non è facile, ma quando le cose vanno bene fuori dal campo, poi spesso vanno bene anche dentro. Una cosa è legata all’altra. È questo l’aspetto in cui sono migliorato di più. Fuori dal campo sono cresciuto molto e mi sono reso conto di quanto sia importante curare ogni dettaglio per stare al meglio. Credo che sia stato questo il mio più grande progresso".
La finale ha riacceso la rivalità con Jannik Sinner che ha ammesso di essersi sentito troppo prevedibile in finale. "Non direi che lo è stato. Io guardo e studio molte sue partite. Mi piace molto come gioca, quello che fa è incredibile. Semplicemente ci conosciamo sempre meglio, perché ci siamo già affrontati molte volte. Conosco le sue qualità e cerco di adattarmi per affrontarlo al meglio. Devo sempre cercare di essere un passo avanti, prepararmi meglio e continuare a migliorare in molti aspetti. È questo il bello di questa rivalità, delle nostre partite; ci portiamo così al limite che siamo costretti a migliorare ogni giorno, in ogni torneo".