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Sabalenka, il consiglio a Zverev: "Parli con la sua famiglia, aprirsi lo aiuterà"

"Riuscire a mantenere il focus su me stessa - ha detto inoltre la numero 1 del mondo - mi ha aiutato molto a diventare quella che sono: ora penso solo un 15 alla volta, step by step"

02 luglio 2025

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"Il segreto? Pensare solo a me stessa, non alle altre. So che, se mantengo la concentrazione, ho buone chance di portare a casa la partita". Aryna Sabalenka, dopo aver battuto Marie Bouzkova (non senza difficoltà), è un concentrato di fiducia e di entusiasmo. Qualcosa che ormai è talmente radicato nel suo carattere da non perdersi mai, nemmeno di fronte alle sfide complesse.

"In passato - aggiunge la numero 1 - mi sentivo spesso troppo nervosa e pensavo troppo a ciò che accadeva fuori dal campo. Riuscire a mantenere il focus su me stessa mi ha aiutato molto a diventare quella che sono: ora penso solo un 15 alla volta, step by step".

Eppure di rischi ce ne sono stati. Come quando la ceca è andata a servire per il primo set. "Faticavo a rispondere, fino a quel momento - spiega Aryna - ma proprio in quel game è scattato qualcosa. Onestamente, ho solo cercato di rispondere, di mettere la palla in campo il più possibile, senza pensare a una tattica".

L'idea ha funzionato: "La cosa positiva è che le ho messo pressione. Così, quando ho ottenuto il contro break, mi sono caricata parecchio e quello stato d'animo mi è servito per vincere il set, oltre che per iniziare bene nel secondo".

 

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Aryna è una delle poche big che si stanno salvando, in uno Wimbledon mai così ricco di sorprese. "Ovviamente noto i risultati, ma penso che sia triste vedere tutte queste uscite eccellenti già al primo turno, tra le donne e tra gli uomini. Io però, come detto, penso solo a me stessa e soprattutto un match alla volta, perché se cominci a guardare il tabellone la pressione cresce troppo...".

C'è spazio anche per un atto d'amore verso il torneo: "Amo Wimbledon ed entrare sul Centre Court è qualcosa che emoziona sempre. Era uno dei miei sogni di bambina, anche se adesso mentre si aprono le porte cerco già di pensare a cosa fare durante il match. Ma quando poi la partita è finita, mi godo tutta la bellezza di questo campo. Il Royal Box? Magnifico, con tutta la sua eleganza, ma cerco di non osservare troppo le tribune durante il match, per evitare distrazioni".

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Parlando di avversarie, si parte da Iga Swiatek: "L'ho vista, mi pare sia migliorata sull'erba e può fare bene. Come tante qui: c'è equilibrio e chi sa usare bene servizio e slice, come i colpi piatti, può fare la differenza". 

Parlando di uomini, invece, non si può non parlare della conferenza stampa shock di Alexander Zverev, che il giorno prima aveva confessato di sentirsi solo e vuoto. "Mi dispiace - spiega Aryna - ascoltare questa parole da Sascha, pensando anche al fatto che viaggia con una parte della sua famiglia. Penso che abbia fatto bene a parlarne, perché se te lo tieni dentro questo è qualcosa che ti consuma. Sarà importante che ne parli anche con la sua famiglia, che è sempre la cosa migliore: solo la famiglia in certi casi sa capirti e tirarti fuori da momenti così duri. Io in passato ho avuto la necessità di un supporto, oggi non più perché ho un gran feeling con tutto il mio team, posso aprirmi e dire loro qualsiasi cosa". 


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