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Medvedev: “Sinner? Fa la cosa giusta al momento giusto”

Per nulla soddisfatto del tennis espresso contro Sinner, il russo riflette sul duello ma anche su una stagione sin qui senza titoli. “Io lavoro duramente, ma ci sono avversari di grande livello. Prima Nole, Rafa e Roger, ora Carlos e Jannik”. Pegula: “Ero tesa ma anche rilassata, sto giocando un grande tennis da settimane”

05 settembre 2024

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È un Daniil Medvedev amareggiato quello che si presenta in conferenza stampa dopo il quarto di finale dello Us Open perso in 4 set contro Jannik Sinner. “Non sono soddisfatto del modo in cui ho giocato – ha detto il russo –, anche perché in campo ero teso. Non sono contento di me stesso e giustamente vado a casa. Il tennis è fatto di oscillazioni: ho giocato meglio nel secondo e nel quarto set, mentre il terzo è stato peggio del primo. Qui è difficile controllare i rimbalzi delle palline, su questi campi è sempre complicato”.

Medvedev, ancora a secco di titoli nel 2024, incassa la sesta sconfitta negli ultimi sette confronti con Sinner. Il russo fa un bilancio dei suoi Slam. “Non è andata così male con il quarto turno del Roland Garros e la semifinale di Wimbledon. Nei tornei sul cemento, che sono i miei preferiti, ho perso due volte contro lo stesso giocatore. Ho ancora la possibilità di portare a casa un titolo, al mio 2024 rimangono 4-5 tornei. Sinner? Parliamo di uno dei migliori giocatori al mondo, sempre complicato da affrontare. Lui sceglie il colpo giusto al momento giusto”.

Poi un pensiero sulle difficoltà della stagione. “Inizio quasi sempre bene le mie annate, perché arrivo dal riposo della off-season. Poi, durante l'anno, si può riposare soltanto due settimane prima e dopo Wimbledon, ammesso che non ci siano le Olimpiadi. Io lavoro sempre duramente, ma gli avversari sono di altissimo livello: prima c'erano Nole, Rafa e Roger. Ora ci sono Carlos e Jannik”.

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La conferma di Sinner è arrivata dopo la bella sorpresa al femminile, firmata da Jessica Pegula che si è presa la semifinale a New York battendo la numero uno del mondo Iga Swiatek. Soddisfazione immensa per l'americana. “Ho giocato un ottimo match – ha detto –, specialmente con servizio e rovescio. Ero tesa per l’opportunità di giocare sull'Arthur Ashe, per il nome dell'avversaria e per il fatto di trovarmi in vantaggio in una partita così importante. Ma allo stesso tempo ero rilassata, perché sapevo che da settimane sto giocando un buon tennis”.

Per una specialista del cemento come Pegula si tratta non solo della prima semifinale a New York, ma anche della prima in un torneo del Grande Slam dopo una serie di ben sei quarti di finale persi.“Ho spesso perso ai quarti contro giocatrici che hanno vinto grandi tornei. Oggi avevo in mente l'ultima volta in cui avevo affrontato Iga alle Wta Finals. Ho capito che era in difficoltà col servizio e ho provato a sfruttarne le debolezze”.

L'altra faccia della medaglia è quella di Iga Swiatek, che a Flushing Meadows ha vinto nel 2022 il suo unico Major lontano dalla terra di Parigi, ma che stavolta è costretta a uscire di scena prima delle (sue) previsioni. “Non funzionava il servizio e non ho trovato una soluzione adeguata. Una pausa? Non credo avrebbe senso. Poi è molto difficile tornare a grandi livelli. Gli Us Open sono sicuramente una prova di resistenza, per la loro posizione nel calendario e per il fatto di arrivarci stanchi dopo una serie di tornei. Non sento il peso della classifica, quest'anno l'ho gestito molto meglio rispetto al passato”.

Poi, un pensiero nei confronti di Jessica Pegula. “Giocare contro di lei è sempre difficile. È stata solida e ha commesso pochi errori. Mi ha messo sotto pressione e non sono riuscita a venirne fuori. Io non sono una che pretende il risultato. Lavoro per arrivarci, ma senza l'assillo di doverci riuscire per forza. Oggi non ho vinto perché se si commettono tanti errori è impossibile farcela. È stata colpa mia".

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