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Fritz, pericolo scampato: "Me la sono vista brutta". Zverev: "Mai così vuoto e solo"

"Avrei voluto continuare a giocare ieri - spiega l'americano - e secondo me ci sarebbe stato il tempo per finire, ma il mio avversario non era d’accordo. Per me sarebbe stato buono fermarsi anche su un eventuale 5-5 al quinto set..."

01 luglio 2025

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Debutto complicato per Taylor Fritz Wimbledon. Il numero cinque del ranking Atp si è imposto al fotofinish sul francese Giovanni Mpetshi Perricard, rimontando da due set di svantaggio una partita articolata su due giorni in seguito alla sospensione di ieri sera, al termine del quarto parziale.

Mi sono ritrovato in una situazione davvero brutta - ha detto lo statunitense in conferenza stampa -, ma sono contento di essere riuscito a vincere. Ci sono stati dei momenti in cui Mpetshi Perricard mi ha surclassato da fondocampo ed è così che mi sono sfuggiti di mano i primi due set, nei quali non ho sfruttato anche alcune occasioni al servizio. Avrei voluto continuare a giocare ieri, secondo me ci sarebbe stato il tempo per finire, ma il mio avversario non era d’accordo. Per me sarebbe stato buono fermarsi anche su un eventuale 5-5 al quinto set, ma certamente è più comodo interrompere una partita in un momento statico piuttosto che in una situazione di punteggio a caso alle 23 precise”.

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Ventinove ace contro trentasette: quella tra Fritz e Mpetshi Perricard è stata una partita in cui i servizi l’hanno fatta da padrone. Il francese, in particolare, ha anche trovato la battuta più veloce nella storia del torneo, raggiungendo i 246 chilometri orari. “In risposta non c’è tempo per pensare, è tutta una questione di riflessi - ha ammesso Fritz, che ora se la vedrà con il canadese Diallo -. Se è arrivato a servire a 153 miglia orarie, vuol dire che in determinate condizioni può benissimo raggiungere quota 160: ma è meglio servire a 140 miglia in un punto preciso o cercare di colpire la palla il più forte possibile? Qualcuno parla di me dicendo che sono un ‘bot’, lo prendo come un complimento: nel nostro mondo usiamo questo termine per riferirci a chi è un buon battitore, ma c’è anche chi potrebbe offendersi. Se parlo in questo modo di Opelka, lui si esalta perché sa di esserlo”.

Il torneo di Wimbledon mantiene la tradizione del coprifuoco, che impone lo stop di tutte le partite allo scoccare delle 23 locali. Negli altri tornei dello Slam, invece, le sfide si possono concludere anche in tarda notte. Qual è il punto di vista dei giocatori? Personalmente preferirei finire più tardi e poi avere un giorno di recupero extra - ha chiosato Fritz -. Sia ieri che stamattina ero completamente focalizzato su questa partita, ma adesso devo già pensare a resettare e concentrarmi sul prossimo turno. L’aspetto mentale è quello più importante: anche se si finisce tardi, almeno si ha tutta una giornata a disposizione per riposarsi, senza la preoccupazione di dover rigiocare già dopo poche ore”.

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Umore nero per Alexander Zverev, sconfitto dal francese Rinderknech al quinto. "Poco da dire - spiega Sascha - se non che lui ha giocato una partita esemplare, non so se ne abbia giocate di migliori nella sua carriera. Io pensavo di averlo in pugno, arrivato al quinto, invece non è stato così: proprio nel set decisivo mi sono lasciato scappare il match".

E su una domanda tecnica, in seguito, il tedesco risponde con un sorprendente spaccato della propria vita privata: "Mi sento molto solo oggi, fuori dal campo. Non è la vita che vorrei. E questo si riflette anche nelle mie partite. Non saprei spiegare i motivi, ma non provo alcuna gioia. Cambiamenti nel mio team? Vedremo, nei prossimi mesi". Forse servirà addirittura una terapia? "Lo sto considerando, per la prima volta nella mia vita. Devo ritrovare me stesso come persona, prima che come giocatore. Non mi sono mai sentito così vuoto".


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