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Le priorità di Djokovic: "Un regalo per gli 8 anni di Tara"

“Lo Slam numero 25 qui a New York - spiega il serbo - sarebbe come chiudere un cerchio. Sarebbe fantastico, certo, ma ormai ho imparato a pensare a un match alla volta. Non posso permettermi di guardare troppo avanti”

01 settembre 2025

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La prima preoccupazione non è Taylor Fritz. E non sono nemmeno Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. La prima preoccupazione di Novak Djokovic è dover mancare il compleanno di Tara, la figlia, 8 anni il 2 settembre. “Sapevamo che c'era questo rischio – spiega Nole dopo aver dominato Jan Lennard Struff per agguantare i quarti di finale – ma è così e possiamo farci poco. Certamente lei è abbastanza arrabbiata: una festa con papà e senza papà cambia molto”.

Problemi di un genitore che cerca di aggiungere leggenda alla leggenda: “Lo Slam numero 25 qui a New York sarebbe come chiudere un cerchio. Sarebbe fantastico, certo, ma ormai ho imparato a pensare a un match alla volta. Non posso permettermi di guardare troppo avanti”.

Un po' di sano realismo, per un giocatore che di fronte ai sogni e alle ambizioni non si è mai tirato indietro, nemmeno quando giocava con gli altri Fab 4. “Li dovessi rivedere oggi per parlare delle nostre sfide, gli chiederei soprattutto come si preparavano mentalmente e tatticamente quando dovevano incontrarmi. Oppure in quale settore io ero più antipatico da affrontare. Sono tutti aspetti che adoro, del nostro sport”.

Le priorità di Djokovic: "Un regalo per gli 8 anni di Tara"

Il passato bussa sempre alla porta, quando si parla con Nole. Ma c'è ancora un presente da scrivere. “Quando trovi un avversario che hai già battuto 10 volte (su 10, ossia Taylor Fritz, ndr), è chiaro che qualche vantaggio psicologico te lo porti. Ma sai anche che lui proverà a fare qualcosa di diverso per evitare un'altra sconfitta. È accaduto con Norrie, che aveva giocato in modo molto più aggressivo rispetto alle occasioni precedenti, e presumo accadrà anche con Fritz”.

Taylor che cerca sempre il suo primo Slam, per interrompere un lungo digiuno americano: “Più passa il tempo e più la pressione per lui aumenta – sottolinea Djokovic con estrema onestà – perché anche l'ambiente attorno preme per arrivare al traguardo. Io sono stato fortunato per aver vinto il primo Major quando ero giovane, e questo mi ha fornito un sollievo importante in vista dei successivi. Ma guardate Zverev: tutti pensano da tempo che abbia le carte per arrivare in fondo, eppure non ci è ancora riuscito e ogni volta per lui diventa più complicato”. Analisi impeccabile, di uno che del resto da questo sport ha ormai imparato tutto.

Le priorità di Djokovic: "Un regalo per gli 8 anni di Tara"

Poi di nuovo, riguardo a Fritz: “Penso che nel corso degli anni sia migliorato molto nei suoi movimenti. Anche il rovescio è molto solido, molto piatto. Per essere un ragazzo di corporatura robusta, si muove davvero bene. Credo che sia piuttosto sottovalutato in questo senso, per i progressi che ha mostrato in particolare negli ultimi due anni, cosa che probabilmente mancava nel suo gioco di prima. Questo è ciò che lo ha portato in finale e in diverse semifinali di tornei del Grande Slam. Sta bussando a quella porta ormai, non gli manca molto. Ho sentito dire che sarà un match in notturna. Forse, forse no, non lo so. Ma vediamo: a me piacerebbe giocare di sera, sarebbe fantastico, perché ho giocato molto bene in quella sessione".

"Qualunque cosa sia, alla fine so cosa devo fare e come mettere in pratica il mio piano di gioco. Ovviamente, il campo è sempre qualcosa di imprevedibile e molte cose possono cambiare e influenzare il modo in cui ti senti, il modo in cui giochi. Ciò che mi dà molto coraggio e positività in questo momento è il modo in cui ho giocato con Struff. La migliore prestazione del torneo finora, spero di poter continuare così”.

Le priorità di Djokovic: "Un regalo per gli 8 anni di Tara"

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