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Djokovic a metà: "In progresso, ma gli alti e bassi sono frustranti"

“Partite come questa - spiega Nole - da un lato mi danno fiducia di poter competere anche coi migliori e creare qualche problema. Dall'altro lato è frustrante constatare i miei alti e bassi, cosa che nei precedenti 20 anni di carriera normalmente non accadeva"

30 agosto 2025

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Non sarà ancora la sua migliore versione, ma passo dopo passo Novak Djokovic sembra avvicinarsi a una condizione importante, capace di fare paura. Contro Cameron Norrie, come contro l'americano Svajda, ha ceduto un set, controllando però terzo e quarto parziale. 

“Norrie mi ha stupito – spiega Nole – perché abbiamo giocato diverse volte (oggi i testa a testa sono 7-0 Djokovic, ndr) ma non ero abituato a vederlo colpire così in anticipo, così vicino alla linea di fondo, in particolare col diritto. Sono rimasto piacevolmente colpito dal suo livello, ma io mi sono sentito bene. Nel terzo e nel quarto set ho sentito di nuovo la palla scorrere dalla racchetta come piace a me e ho anche servito in modo efficace: buone sensazioni dunque”.

Djokovic a metà: "In progresso, ma gli alti e bassi sono frustranti"

Tutto a posto quindi? È sempre il serbo a smorzare eccessivi entusiasmi: “Partite come questa da un lato mi danno fiducia di poter competere anche coi migliori e creare qualche problema. Dall'altro lato è frustrante constatare i miei alti e bassi, cosa che nei precedenti 20 anni di carriera normalmente non accadeva. Devo accettare quello che sono adesso e sapere che la cosa più importante per me al momento è il recupero tra un incontro e l'altro. Per questo forse dovrò evitare di allenarmi nei 'day off' e concentrarmi sul riposo, per ritrovare energie”.

C'è stato anche un mezzo spavento per un dolore alla schiena: “Sul 5-3 e 30-30 del primo set – spiega l'ex numero 1 del mondo – ho avvertito questo problema dopo un movimento strano e ho dovuto chiamare il fisio. Non volevo che Cameron pensasse l'avessi fatto di proposito, per spezzare il ritmo a lui, dunque gliel'ho detto a fine partita. Vedremo a freddo come sarà la situazione, ma dopo il trattamento mi sono sentito decisamente meglio”. 

Djokovic a metà: "In progresso, ma gli alti e bassi sono frustranti"

Nole ha 38 anni e non sembra voler mettere in calendario uno stop alla sua carriera. Qualcosa che viene dalla sua natura: “La mia è proprio una passione: non è tanto questione di evitare problemi fisici, ma di stare bene e in salute a lungo. Non credo ci sia molto di più da fare rispetto a quanto sto facendo adesso, ma nonostante questo il mio corpo mi manda dei segnali di fatica. Devo ascoltarli ma cerco anche di andare oltre, fino a che posso. Mi piace ancora tanto competere – chiude il serbo – e sento che è rimasto ancora tanto tennis dentro di me, così come tante motivazioni per diverse ragioni. Voglio capire se avrò ancora una chance in uno Slam o in un grande torneo, godendomi l'amore e il supporto che mi circonda e che sento ogni giorno”.

Djokovic a metà: "In progresso, ma gli alti e bassi sono frustranti"

TAYLOR FRITZ

Fatica maggiormente Taylor Fritz, che soffre per quattro set ma riesce a eliminare lo svizzero Kym, una delle rivelazioni del torneo. "Cosa è stato decisivo? Dimenticare il secondo set - spiega l'americano - perché perderlo in quel modo è stato frustrante. Ho capito dove dovevo migliorare, ossia nel rispondere al suo servizio, tanto alla seconda quanto alla prima palla. Da quel momento il match è cambiato a mio favore".

Taylor si è salvato da una giornata che per gli altri americani è stata decisamente negativa, viste le uscite di scena di Ben Shelton (infortunato) e Frances Tiafoe: "Dispiace molto per loro - spiega Fritz - e in particolare per Ben che ha avuto questo problema e non è stato fortunato. So quanto sia preparato fisicamente e se ha dovuto lasciare il campo è per via di qualcosa di serio. Io sono felice di aver evitato l'eliminazione, perché sarei potuto essere nel gruppo degli sconfitti...".

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