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Alcaraz al settimo cielo: "Mai dubitato di me. Jannik tornerà più forte"

"Ho cercato - ha detto l'iberico - di resettare e ripartire, anche con l'aiuto del pubblico che mi ha sostenuto. Senza il pubblico probabilmente per me sarebbe stato impossibile rimontare"

08 giugno 2025

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"C'è stato tutto, gioie, dolori. Tutto. Ma sono orgoglioso di quello che ho fatto, in una delle partite più straordinarie della mia vita". Carlos Alcaraz è ancora emozionato, quando si presenta alla stampa per la conferenza relativa alla partita più folle e meravigliosa della sua carriera. "Onestamente, se la gente metterà questo match a livello dei migliori della storia sarà un onore per me. Ma lascio agli altri il giudizio. Non sono in grado di giudicare in questo momento".

"Ho dovuto lottare, ho dovuto credere in me stesso. Perché a un certo punto a lui riusciva tutto: questo era il feeling all'inizio del terzo. Ho cercato di resettare e ripartire, anche con l'aiuto del pubblico che mi ha sostenuto. Senza il pubblico probabilmente per me sarebbe stato impossibile rimontare".

"Non pensavo tanto al momento, cercavo solo di spingere e cercare il punto, senza dubitare di me stesso. Non ho mai dubitato di me stesso ed è per questo che ho mostrato il mio miglior tennis nelle difficoltà".

"Il livello in alcune parti del match è stato pazzesco. Mi chiedevo, cosa posso fare di più? Lui non sbagliava mai, spingeva e gli entrava tutto. Ogni tanto pensavo alla gente che si stava godendo questo match e anche io cercavo di divertirmi. A volte è stato surreale".

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Difficile trovare un momento da ricordare, in 5 ore e 29 minuti: "I tre match-point per me sono stati la chiave, ma non sono stati dei gran punti. Ce ne sono altri che ricordo chiaramente che sono stati straordinari. Ancora non so come ho salvato certe situazioni".

"Il quinto Slam all'età di Nadal? Devo realizzare, ma è un grande onore. Non so se chiamarlo destino, ma è una statistica che mi porterò con me per sempre, perché lui è stato la mia ispirazione. Spero di non fermarmi qui".

Infine, il merito al grande avversario: "Ogni match che gioco con Jannik è importante. Spero non sia l'ultima finale Slam che giochiamo contro. Per noi, per la gente, per i tifosi, è importante riuscire a creare spettacolo. Ed è bello che ci si possa incontrare ancora. Credo che tornerà più forte di prima e imparerà da questo match. Dunque la prossima volta sarà ancora più difficile batterlo. Non lo batterò per sempre".

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"Con Carlos, tutto è possibile". Juan Carlos Ferrero non usa giri di parole, per raccontare il suo allievo, giunto al quinto Slam vinto, su altrettante finali disputate. Ma il coach iberico è anche molto dettagliato nell'analisi di un confronto che ha messo a dura prova anche lui. "Abbiamo cambiato qualcosa nel corso del match a livello tattico, perché Jannik all'inizio trovava sempre le contromisure. Sono situazioni complicate, perché con un giocatore come Sinner che spinge in quel modo fai fatica a dare consigli. Carlos è stato bravo a non uscire mai dal match, nemmeno quando si è trovato sotto di due set e di un break nel terzo. Poi ancora quando è stato vicino alla sconfitta nel quarto. Lo ha aiutato, in questo senso, anche trovare una connessione forte col pubblico".

La capacità di lottare, dunque, è stata ancora una volta fondamentale. "Sempre è stato un gran lottatore, non ha mai mollato in nessun match che io ho visto. Dunque di per sè non è stata una sorpresa. Sapevo che avrebbe lottato fino all'ultimo respiro. Cosa è accaduto sul 5-4 nel quinto? Niente di speciale, è sempre difficile chiudere una partita. In particolare stavolta perché Sinner stava rispondendo molto bene. Se non metteva la prima erano dolori".

E infine, un pensiero per il grande sconfitto. "Oggi sarà dura per Jannik. Più che per i numeri della rivalità, è la situazione che si è creata che sarà dolorosa da gestire per un po'. Però è un grande campione e la supererà. Deve essere soddisfatto della partita che ha giocato, deve essere orgoglioso di se stesso. E non deve pensare ai numeri in questo momento, per Wimbledon sarà pronto. Con la partita degli Us Open sempre con Jannik, sono le due più straordinarie che ho visto fare a Carlos. Dalla tribuna non me la sono goduta e non la posso ancora giudicare lucidamente, ma può essere la migliore partita della sua carriera".


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