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Alcaraz presenta la finale: "Pronto per un'altra battaglia"

"Con Jannik - dice Carlos - stiamo facendo qualcosa di grande, dividendoci tutti questi Slam: è bello per il nostro mondo, per spingere più persone ad appassionarsi. Poi vedremo nei prossimi 5 o 10 anni a che punto sarà la nostra rivalità"

11 luglio 2025

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"Non potrei essere più orgoglioso di così". La terza finale di Wimbledon è appena conquistata, ma tra il titolo e Carlos Alcaraz c'è ancora lui, Jannik Sinner. "Non ho più guardato molto della finale di Parigi - spiega l'iberico -, solo qualche clip qua e là. Non sono sorpreso che mi abbia portato al limite in quell'occasione, ed è probabile che accada ancora. Spero solo di non stare in campo 5 ore e mezza, ma se servirà sono pronto".

Sorpreso dalla facilità con cui Sinner ha avuto ragione di Djokovic? "Onestamente sì, perché Nole è sempre un cliente difficile per tutti. Ma Jannik sa mantenere un livello eccezionale così a lungo, è incredibile".

Cominciano ormai - non certo da oggi - a spuntare paragoni con le altre grandi rivalità che hanno fatto la storia. "So che con Jannik stiamo facendo qualcosa di grande, dividendoci tutti questi Slam: è bello per il nostro mondo, per spingere più persone ad appassionarsi. Poi vedremo nei prossimi 5 o 10 anni a che punto sarà la nostra rivalità e come potrà figurare accanto alle altre".

"L'ultima nostra sfida a Wimbledon? Per me non conta perché adesso siamo entrambi diversi da allora. Jannik è cresciuto tanto e adesso scivola sull'erba come fosse sulla terra, da entrambi i lati. Fantastico".

Un vantaggio, dopo Parigi, Carlos lo sente? "Non proprio. Credo che Jannik dalla sconfitta abbia imparato e si presenterà ancora più forte di fisico e di testa. Migliora ogni giorno e sarà pronto al 100 per 100".

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Sguardo basso e umore nero, invece, per Taylor Fritz, che però può essere orgoglioso di come ha tenuto il campo. "Ho avuto le mie chance - spiega l'americano - e onestamente avrei dovuto portarla almeno al quinto. Ho fatto qualche errore nel primo e nel terzo, ma nel secondo e nel quarto penso di aver fatto esattamente ciò che avevo previsto di fare contro di lui. Va detto che Carlos ha servito eccezionalmente bene stavolta".

"Qualcosa che potevo fare meglio? Rispondere in modo più aggressivo, qualcosa su cui dovrò lavorare. Ma poco altro. Perché anche se avessi provato soluzioni diverse, lui avrebbe impiegato un paio di punti per adattarsi e trovare le contromisure. La sua forza è anche questa".

Infine, c'è spazio anche per un paragone tra i due leader del circuito. "Sinner e Alcaraz? I loro colpi sono molto pesanti e sanno generare tanta potenza, ma sono diversi. Jannik gioca più piatto e io mi ci trovo meglio da fondo, mi pare più prevedibile. Carlos mette più rotazioni, questo mi dà più fastidio in generale".

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