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Il padel, si sa, è anche un gioco di posizioni. Farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto semplifica parecchio il gioco e aiuta a essere competitivi anche senza una tecnica cristallina. Nell’esecuzione della volèe, è fondamentale – e spesso sottovalutata – la distanza dalla rete. Ecco perché
di Marco Caldara | 26 gennaio 2025
Nel padel sapersi muovere correttamente è fondamentale. È un gioco di situazioni, di tattica, di logica e posizioni. Dunque, essere nel posto giusto al momento giusto conta spesso e volentieri più dell’avere una buona tecnica. La posizione è determinante in tutte le azioni di gioco, sia in fase difensiva, per non lasciarsi cogliere di sorpresa dai rivali o aprire spazi troppo ampi, sia in fase offensiva, quando nei pressi della rete c’è da manovrare la palla per portare a casa il punto. Generalmente, a un giocatore alle prime armi viene consigliato di posizionarsi per eseguire la volèe a due o tre passi dalla rete, ma non è sempre così. Anzi, quando il livello si alza la regola esatta non esiste: è necessario sapersi posizionare più o meno vicino alla rete a seconda della palla che arriva, del tipo di volèe che si vuole eseguire e di altri fattori.
Un primo aspetto da considerare per quando riguarda il corretto posizionamento a rete è che non sempre essere in quella zona del campo equivale automaticamente all’essere all’attacco. Ci si può trovare a rete ma costretti a difendere, quindi la prima cosa da comprendere è proprio il tipo di situazione, che va a determinare la distanza dalla rete. Quando la palla del rivale arriva a una velocità sostenuta, stare vicino alla rete è sconsigliato, perché si riducono sia il tempo sia lo spazio per reagire. Al contrario, se la palla arriva piuttosto lenta è consigliato stare il più vicini possibile al nastro, per evitare di trovarsi una palla nei piedi che diventa più difficile da gestire. Naturalmente, più il giocatore si trova vicino alla rete e più attaccare diventa semplice: l’angolo d’attacco è migliore e lo spazio da colpire cresce.
Un altro aspetto al quale sarebbe bene prestare sempre attenzione è la posizione della palla. Quando a colpire è il rivale che si trova in diagonale, è consigliato farsi trovare un tantino più indietro rispetto al compagno, che sta più vicino alla rete con l’obiettivo di coprire le due zone nelle quali è maggiormente probabile che la palla arrivi, ossia nel parallelo (lungo linea) o al centro del campo. Dato che il compagno si trova più vicino alla rete, il tempo di reazione che avrà a disposizione sarà minore, dunque stare leggermente più indietro potrebbe aiutare qualora fosse necessario correre ai ripari, cioè intercettare una palla incrociata oppure un colpo al centro sul quale il compagno non si dovesse fare trovare pronto. Sembra una banalità, ma può fare la differenza fra un punto perso e uno che riparte. E nel padel, si sa, nella stragrande maggioranza dei casi gli scambi si vincono a rete.
Per concludere, avvicinarsi troppo alla rete significa correre il rischio di dover gestire una palla che arriva veloce, in poco tempo e poco spazio. Oppure essere completamente fuori posizione qualora il rivale decida di giocare un pallonetto. Stazionare all’altezza del primo palo laterale, dunque, equivale spesso a perdere efficacia in fase offensiva. Ma non bisogna nemmeno stare troppo più indietro, all’altezza del secondo, perché così facendo si offre molto campo all’avversario. Il giocatore si troverebbe costretto a colpire molte palle dal basso, in una situazione quindi più difensiva che offensiva. Dunque, per determinare la giusta posizione da assumere a rete è necessario valutare la facilità del colpo avversario, la sua velocità e la direzione dal quale proviene. Sembra complesso, ma lo è meno a farsi che a dirsi. Provare per credere.