Un altro Major per Tapia/Coello: si prendono anche il Messico

Tenere loro testa? A volte è possibile. Batterli? Non se ne parla. Ormai Arturo Coello e Agustin Tapia non conoscono più il significato della parola sconfitta, dimenticato giorno dopo giorno lungo una serie aperta di 40 vittorie consecutive e otto titoli. Per trovare l’ultima sconfitta bisogna riavvolgere il nastro di una stagione straordinaria fino al 7 luglio, in piena estate, nella famosa finale di Genova ceduta in tre quarti d’ora. Da allora, quasi 150 giorni di sole vittorie, ripetute e spesso disarmanti, fino alla conquista in Messico dell’ultimo Major della stagione, il terzo del loro anno magico macchiato (si fa per dire) solo dalla sconfitta in finale al Foro Italico.

Ma quello era il periodo d’oro degli outsider Galan/Chingotto, dunque i numeri uno non hanno troppo da recriminare. Ciò che conta è di lì a poco sarebbero tornati a mettere tutti d’accordo sul fatto che i più forti sono loro, sia quando funziona tutto bene, sia quando c’è da lottare e stringere i denti, come successo nelle ultime due vittorie ad Acapulco. In semifinale Di Nenno e Lebron li avevano obbligati al tie-break del terzo, mentre in finale Mike Yanguas e Franco Stupaczuk li hanno addirittura costretti (e non succede quasi mai) a rimontare un set di svantaggio, conservando come un tesoro il break trovato già in apertura. Ma è cambiato poco, perché a partire dal secondo parziale i numeri uno non hanno concesso più nulla, chiudendo 4-6 6-1 6-2 in un’ora e 41 minuti, per il tredicesimo titolo stagionale.

“Una settimana indimenticabile – il commento di Tapia, che con l'accesso alle semifinali del Major di Acapulco aveva avuto assieme a Coello la certezza di chiudere il 2024 in cima al ranking FIP –. Grazie a tutti quelli che ci sostengono, ad Arturo, al nostro team: siamo una squadra dentro e fuori dal campo e continuiamo a lottare”. Per Coello si tratta del secondo Major vinto in Messico dopo quello del 2022 in coppia con Fernando Belasteguin: “Il Messico è un paese speciale per me. Sono incredibilmente contento del livello che stiamo raggiungendo come squadra ogni settimana: un’unione che ci sta permettendo di ottenere questi risultati”.

Prima della finale maschile, era come da tradizione andato in scena l’ultimo atto del torneo femminile, che ha premiato Gemma Triay e Claudia Fernandez, le numero 2 della classifica che hanno fatto fare il lavoro sporco a Marta Ortega e Sofia Araujo, giunte all’ultimo atto a spese (dolorosissime) delle numero uno Ari Sanchez e Paula Josemaria, e poi le hanno battute in rimonta, dopo aver ceduto al tie-break il primo set.

6-7 6-1 6-4 il punteggio finale, con un terzo set carico di capovolgimenti di fronte fino al break decisivo nel nono game e la chiusura dopo oltre due ore e mezza di bagarre. Primo successo in un Major per la baby Claudia Fernandez, che diventa la più giovane campionessa in uno dei quattro appuntamenti più importanti del calendario, mentre la compagna Triay (che aveva già vinto nel 2023 a Roma con Marta Ortega) diventa la prima capace di conquistare due Major con due compagne differenti. 

“Sono felicissima del mio primo Major – le emozioni di Claudia –. Veniamo da una stagione positiva ed è molto bello poterla chiudere con la vittoria di un torneo così importante”. “Non so se le mie statistiche siano le migliori – ha proseguito Gemma, protagonista di una grande partita –. Abbiamo iniziato il match con qualche difficoltà, ma nel secondo e nel terzo set abbiamo giocato molto bene”. Per la coppia è il quarto titolo dell’anno, uno in meno rispetto ai cinque di Brea/Gonzalez. Fra Milano e le Premier Padel Finals di Barcellona avranno la chance di agguantarle e dimostrare di essere veramente la seconda forza del padel femminile.