

L’italo-argentino, numero 46 del mondo, saluta il P1 di Riyadh agli ottavi di finale ma non prima di aver impegnato per tre set Tapia/Coello. Protagonista assoluto proprio lui, impeccabile in difesa e brillantissimo in attacco. Nel 2024 che prevede Europei e Mondiali il suo padel fa ben sperare in ottica nazionale
di Marco Caldara | 28 febbraio 2024
La classifica mondiale dice che Denis Perino è già – di gran lunga – il miglior azzurro al mondo, unico fra i top-50 al numero 46. Ma l’italo-argentino classe 1996, da tempo trapiantato a Barcellona, vuole di più e a occhio e croce avrà presto la possibilità di migliorarsi. Perché la nuova coppia col giovanissimo Alex Chozas, ventenne nativo di Hurlingham che dallo scorso anno ha deciso di dedicarsi al circuito principale, funziona eccome. L’hanno dimostrato al P1 di Riyadh: nel primo torneo Premier Padel giocato insieme i due si sono spinti agli ottavi di finale, lasciando le briciole a una coppia di qualità come Belluati-Fernandez al secondo turno e poi impegnando per tre set niente meno che Arturo Coello e Agustin Tapia.
Per gli outsider il 7-5 4-6 6-3 finale in favore dei dominatori della stagione 2023 vale quanto una vittoria: far partita con lo spagnolo e l’argentino in condizioni estremamente veloci come quelle trovate dai big in Arabia Saudita è davvero complicato, invece i due se la sono giocata alla pari almeno per due set, con un Perino davvero in grande spolvero. È merito suo se nel primo parziale hanno rimontato da 2-5 a 5-5 arrivando a un soffio dal tie-break, prima di pagare un po’ dell’inesperienza di un Chozas che dei quattro era il meno abituato a certi livelli.
Ed è sempre merito dell’italo-argentino se hanno portato la partita al terzo set. In quel caso le condizioni del Centrale l’hanno aiutato, trasformando in vincenti i tre smash mancini coi quali – malgrado il suo metro e 74 non sia all’altezza degli standard dei professionisti di oggi – ha cancellato tre palle-break consecutive nel decimo game del secondo set, vinto con pieno merito e addirittura più colpi vincenti (20 contro 19) rispetto alla coppia che fa proprio dei winners il suo principale punto di forza.
Poi, nel terzo Coello e Tapia hanno subito allungato, ci hanno messo un pizzico di attenzione in più e la partita è scivolata via, ma Perino ha giocato da vero big per un’ora e mezza. Le sue qualità in difesa non si scoprono certo oggi: è uno dei giocatori più veloci del circuito, arriva su ogni palla e con la sua enorme generosità offre grande sicurezza al compagno. Ma nel mercoledì arabo ha impressionato anche quando gli è toccato andare a vincere il punto, sia negli scontri a rete (nei quali più volte è risultato superiore al suo carissimo amico Agustin Tapia, e generalmente succede a pochi) sia nelle accelerazioni da sopra la testa.
Con il pallonetto i rivali hanno cercato lui 4 volte su 5, ma Denis si è sempre saputo districare alla grandissima, tenendo in piedi la partita e trascinando un rivale che – come detto – ha mostrato qualche lacuna nella gestione delle situazioni importanti. Un difetto che però, se guardato al contrario, lascia ben sperare. Se i due sono già molto competitivi malgrado Chozas pecchi ancora di inesperienza, potranno porsi ambizioni ancora più importanti quando l’argentino avrà preso maggiore confidenza con certi livelli. Un coach di grande esperienza – da giocatore – come l’ex numero 1 del mondo Juani Mieres potrà certamente aiutarli.
Nel mercoledì che per l’Italia ha visto l’uscita di scena anche di Patiniotis/Dominguez (incapaci di dar seguito all’impresa contro Belasteguin/Capra: battuti 6-1 6-3 da Arroyo/Alonso) e di Giorgia Marchetti (stop contro Ortega/Triay, ma gli ottavi valgono già tantissimo), le prestazioni di Perino sono una buona notizia anche in ottica nazionale. Nel 2024 ci saranno sia gli Europei – a luglio a Cagliari – sia i mondiali, fra ottobre e novembre. Poter contare su un giocatore così competitivo potrebbe rivelarsi preziosissimo.
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