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Padel

Nuovi campi e primi “pro”: Miami veicolo per la crescita del padel USA

L’approdo di un torneo Premier a Miami promette di dare un ulteriore impulso al movimento del padel negli Stati Uniti, mercato sportivo enorme e con tantissimo da offire. Lo sport della pala deve combattere col colosso pickleball ma dal 2024 la crescita ha cambiato ritmo. Oggi si gioca a padel in 31 stati e iniziano a vedersi i primi “pro”

di | 20 marzo 2025

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Quando si parla di pickleball, in Italia, non si perde mai l’occasione per sottolineare il boom del gioco negli Stati Uniti, dove ha contagiato tutti o quasi. Ma proprio come la cetriolo-palla sta arrivando da noi, concentrando attenzioni e investimenti, il padel – che invece pur essendo nato in Messico è oggi un fenomeno più europeo – sta iniziando a farsi largo negli States, mercato sportivo enorme e dunque osservato con grande interesse da tutti gli stakeholder della pala. Lo dimostra la volontà – riuscita – di portare per la prima volta un torneo Premier Padel negli USA, il P1 di questa settimana al Convention Center di Miami Beach, in quella Florida che, per questioni territoriali e dunque anche di influenze latine, è di gran lunga lo stato leader per il padel a stelle e strisce.

Non è un caso che già il vecchio World Padel Tour, ormai anni fa, avesse messo gli occhi su Miami, proponendo un torneo nel 2017, vinto da Paquito e Sanyo, e poi un altro per inaugurare la stagione 2022, fra gli ultimi finiti nell’albo d’oro della leggenda Fernando Belasteguin nonché il primo per il suo allora partner Arturo Coello. Ma il WPT non aveva l’impatto di Premier Padel, e per fare in modo che il passaggio dei campioni possa avere ricadute positive a lungo termine servono sia una base sia un potenziale di sviluppo che al tempo non c’erano.

La situazione è ben diversa oggi: tanti imprenditori si sono resi conto del potenziale economico del padel e i dati testimoniano una crescita evidente, a partire dal 2024. “Secondo i nostri dati – spiega Carlo Ferrara, responsabile del centro studi della International Padel Federation (FIP Research & Data Analysis Department) – nel 2020 i professionisti statunitensi erano appena 163, mentre oggi siamo arrivati a quasi 2.000 giocatori e giocatrici con licenza 'pro'. Una crescita che racconta come negli Stati Uniti il padel stia inesorabilmente prendendo piede”.

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Negli Stati Uniti il padel è governato dalla United States Padel Association (USPA), affiliata alla International Padel Federation dal 1994. Nel 2023, secondo i dati dell’Annual Report USPA, si contavano 227 campi in 39 club affiliati, circa 90.000 giocatori amatoriali e 46 competizioni ufficiali disputate nel paese. Oggi, secondo le ultime stime del centro studi FIP, il numero totale di campi negli Stati Uniti è invece di oltre 650, distribuiti in 175 club. Il padel è presente in 31 dei 50 stati e naturalmente la Florida è quello con la crescita più rapida: si contano ben 56 club e 268 campi, pari al 41% del totale nazionale (seguono il Texas con il 18%, la California con il 10% e New York con il 4,7%).

Più club vuol dire più praticanti, dunque più appassionati, ed ecco spiegato il senso di portare lì i professionisti, con un evento a trazione europea (a promuoverlo una società catalana e una italiana) che punta a raccogliere i primi frutti della diffusione della disciplina, contribuendo ad aprire nuovi orizzonti. Intanto, ha messo le mani nel passato ricomponendo la coppia più vincente della storia del gioco, Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz, ai quali è stato intitolato il campo centrale del motorola razr Miami Premier Padel P1. A onor del vero, l’idea iniziale era di dedicare il campo al solo Bela, direttore del torneo, ma è stato lui stesso – da gran signore quale è – a proporre la nascita della “Pista Juan Y Bela”, alzando il telefono e contattando il partner di 170 titoli (e 13 anni da numeri uno) fino a ottenere il più scontato dei “sì”.

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Miami P1 a parte, e detto della costante nascita di nuovi club dalla costa atlantica a quella pacifica, ma anche sulle montagne (curiosità: a Boulder in Colorado ha appena aperto Smash Padel, di proprietà dell’ex tennista azzurro Andreas Seppi che lì risiede con la famiglia), un passo che può rivelarsi determinante per lo sviluppo del padel negli States è legato al mondo dei professionisti.

Un grande evento fa tanto ma non basta, e sin qui la storia racconta di tre soli tornei del Cupra FIP Tour fra 2021 e 2022: un paio a Houston e l’ultimo a Tampa. Serve di più, per sostenere il movimento e spostare l’attenzione dei migliori dal circuito “pro” locale a quello internazionale, altrimenti la crescita, in termini di livello dei giocatori, andrà al rilento.Un buon numero di tornei FIP, invece, permetterebbe di attirare con costanza giocatori dall’estero e offrirebbe ai migliori talenti degli States – destinati a diventare sempre di più: è matematica – una piattaforma per crescere e raccogliere punti per il ranking mondiale, stimolando poi loro stessi a girare il mondo per salire ancora e ambire al circuito maggiore.

Oggi, la miglior giocatrice statunitense è Brittany Dubins (numero 122), mentre nel maschile la stella nascente è il diciottenne newyorkese Vinny Di Francesco, numero 384 del ranking, già protagonista con la nazionale. A lui Miami, complice un sorteggio amico, ha fatto un grande regalo: con il pittoresco Nico Agritelley ha vinto il derby al primo turno contro i cugini Segura, Matias e Aaron, scrivendo un grande pezzo di storia per il padel USA. Guadagnerà oltre 100 posizioni nella classifica e con l’età dalla sua parte è già diventato il primo simbolo del movimento a stelle e strisce. Che oggi, finalmente, si muove su un terreno fertile per una crescita costante e repentina.

Vinny Di Francesco: 18 anni da New York, è la principale speranza del padel USA

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