La mancata convocazione di Fernando Belasteguin per l’ultimo mondiale della sua carriera ha fatto notizia, ma il “Boss” non sarà il solo grande assente a fine mese in Qatar. La Spagna, alle prese coi soliti problemi di abbondanza, si è addirittura permessa di lasciare a casa un top ten
di Marco Caldara | 09 ottobre 2024
Da grande signore quale è, Fernando Belasteguin ha placato sul nascere (o ancora prima) qualsiasi potenziale polemica legata alla sua mancata convocazione per il prossimo mondiale, dal 28 ottobre al 2 novembre a Doha (Qatar). Il “Boss” era stato l’eroe – con Sanyo Gutierrez – dell’ultimo trionfo dell’Argentina di due anni fa, ma quest’anno ha fatto davvero poco per meritare la convocazione e così i capitani Gaby Reca e Rodri Ovide hanno deciso di lasciarlo fuori, negandogli un’ultima esperienza con la maglia dell’albiceleste.
Lesa maestà? In parte sì, perché un’ultima cavalcata mondiale sarebbe diventata il modo perfetto per dire addio dopo 30 anni di vittorie, ma come detto è stato lo stesso Belasteguin a dire apertamente di non meritare la convocazione, con un video sui social per celebrare il suo incredibile percorso in nazionale. “Rispetto la decisione – ha detto –, perché quest’anno non sono mai stato all’altezza dei migliori”.
Bela, tuttavia, non sarà l’unico grande assente in Qatar, visto che sempre nella stessa Argentina mancherà un altro nome di spessore come quello di Juan Tello. Fino a qualche tempo fa sarebbe stato un titolare indiscutibile, ma nel 2024 ha faticato quanto Bela (per mesi suo partner) e dunque si era capito che la sua convocazione sarebbe stata in dubbio. In realtà era arrivata, ma è stato lo stesso “Gato” a declinare, per rimanere vicino alla moglie prossima al parto del loro secondo figlio. Una scelta comprensibile, ma sicuramente influenzata anche dalla carenza di risultati.
Fuori anche Maxi Sanchez e Lucho Capra, che secondo il ranking avrebbero meritato un posto ma saranno lasciati a casa a favore di tre giovani: Alex Chozas, Leandro Augsburger e Tino Libaak. Mossa comprensibile, per svecchiare un team non più giovanissimo e dare fiducia ai volti nuovi. Nel ruolo di veterano ci sarà il solo Sanyo Gutierrez, un altro che ha rischiato di restare senza un posto. Tapia, Chingotto, Di Nenno e Stupaczuk gli altri (ovvi) convocati.
Lo stesso problema di abbondanza dell’Argentina ce l’ha da sempre la Spagna, ancora più in grande. Perché oggi la gran parte dei top player vengono dallo stesso paese e i posti sono limitati. Una situazione costata cara addirittura a un top ten come Javi Garrido, che tiferà la “roja” da casa come migliaia di connazionali. Malgrado la decima posizione mondiale, sesto spagnolo in classifica, Garrido non partirà con la nazionale proprio come il settimo, Momo Gonzalez. Ai due, infatti, sono stati preferiti i tre giocatori che li seguono in classifica: Coki Nieto, Jon Sanz e Alex Ruiz.
Una decisione comprensibile nel caso di Nieto (che torna dopo l’esperienza del 2021) e Sanz (al debutto assoluto), perché i due fanno coppia fissa da un po’ e riescono a garantire standard di livello molto alto, decisamente meno se si guarda alla stagione di Alex Ruiz, giocatore che sembra aver raggiunto da un po’ il proprio limite. Inoltre, il fatto che sia mancino lo “blocca” a destra, e riduce il numero di soluzioni a disposizione di Juanjo Gutierrez, che peraltro di mancini ne ha già altri due (Sanz e Coello). Momo Gonzalez, invece, avrebbe garantito maggiore versatilità visto che ha dimostrato di saper giocare (bene) da entrambi i lati. Fuori anche i giovani Eduardo Alonso e Pablo Cardona: vien da credere che abbiano nutrito speranze di nazionale, ma davanti a loro ci sono troppi giganti. Oltre a Nieto, Sanz e Ruiz, convocati Coello, Galan, Lebron, Navarro e Yanguas.
Fra le donne, invece, le due grandi assenti saranno le ex numero uno Patty Llaguno e Lucia Sainz, ma anche in questo caso la notizia è relativa. Perché era logico che Claudia Fernandez meritasse un posto in virtù di una stagione che l’ha vista salire fino al numero 4 della classifica, e anche Jessica Castello ha ottenuto risultati a sufficienza da conquistare la nazionale. Ergo, con altri cinque posti blindati da Ari Sanchez, Paula Josemaria, Gemma Triay, Bea Gonzalez e Marta Ortega, era logico che qualche nome storico delle selezione dovesse rimanere a casa. È toccato alle due, così come a Veronica Virseda e Barbara Las Heras presenti all’ultimo mondiale. Con un ultimo posto libero, per una giocatrice di destra, il capitano ha preferito dare una maglia alla leggenda Alejandra Salazar. Scelta che è difficile mettere in discussione.