Per il padel il 2025 sarà l’anno del lancio sia della FIP Intercontinental Cup, un sorta di Laver Cup della pala che proporrà – con cadenza biennale – il duello fra Europa e America, sia della FIP World Cup Pairs, nuovo mondiale a coppie che in termini di punti distribuiti diventerà come un quinto Major
di Marco Caldara | 23 gennaio 2025
Per il padel internazionale il 2025 sarà l’anno del consolidamento del circuito Premier, con un calendario ritoccato per andare incontro alle esigenze di giocatori e promotori. Ma, in assenza di mondiali ed europei (che si giocano con cadenza biennale), sarà anche la stagione del lancio di due nuovi eventi governati dall’International Padel Federation, che arricchiranno il ventaglio delle competizioni ufficiali. La novità principale, già annunciata lo scorso novembre e in programma dal 4 al 10 agosto, come ultima manifestazione prima della pausa estiva, è la FIP Intercontinental Cup, l’equivalente in salsa padel della Laver Cup di tennis e della Ryder Cup di golf.
In sostanza, sarà un evento – con cadenza biennale – che vedrà affrontarsi i migliori giocatori europei contro quelli del continente americano. Pertanto, verrà ospitato a rotazione fra Europa e America, con l’obiettivo di promuovere il padel fra le community emergenti. La differenza con le “Cup” di tennis e golf è che nel caso del padel l’evento sarà aperto anche le donne, ma non misto: ci sarà competizione maschile e una femminile, con un montepremi record di 700.000 euro equamente diviso fra le due selezioni vincitrici, che promette di favorire la giusta competitività anche in assenza di punti per il ranking mondiale.
Già aperte le gare d’appalto per selezionare sedi, promotori e partnership, mentre si ancora non si conoscono i dettagli sul format di gioco né le regole sull’ammissione nei team. Un dettaglio, quest’ultimo, non da poco: il rischio che diventi l’ennesimo duello Spagna vs Argentina (come già tutte le finali mondiali) è enorme, dunque andranno valutate mosse precise per limitarlo. Ma senza ridurre l’appeal dell’evento che passerà anche – o soprattutto – dai nomi in gara.
Più in generale, se proposto come si deve l’evento può dare molto al padel, sia in termini di visibilità sia per avvicinare al gioco nuovi aficionados. Lo dicono gli esempi degli altri due sport dai quali la FIP Intercontinental Cup ha preso ispirazione: la Ryder Cup l’ha fatto col golf, generando interesse anche fra i non appassionati, e lo stesso ha fatto la Laver Cup, arrivata a essere trattata sia dai giocatori sia dai tifosi come qualcosa in più di una semplice esibizione (quale rimane).
L’altra novità stagionale sarà la FIP World Cup Pairs, nuovo mondiale a coppie che farà il suo debutto nel mese di novembre. Non si conosce ancora la sede, ma l’inserimento a cavallo fra il P2 di Newgiza in Egitto e il P1 di Dubai (precisamente dal 3 al 9 novembre) fa ipotizzare che almeno per la prima edizione troverà casa in medio oriente. In realtà, il mondiale a coppie non è una novità assoluta, ma lo è come evento a se stante. In passato, infatti, la stragrande maggioranza delle edizioni del Mondiale per nazioni hanno proposto anche i tornei iridati a coppie, poi aboliti dopo il 2018 quando ad Asunciòn in Paraguay vinsero niente meno che Ale Galan e Juan Lebron.
L’evento avrà una rilevanza enorme per la classifica: assegnerà infatti 2.000 punti alla coppia vincitrice e 1.200 ai finalisti, proprio come avviene per i Major del circuito Premier Padel. In sostanza, almeno in termini di ranking, diventerà quel quinto Major ipotizzato in passato dal presidente FIP Luigi Carraro.
Detto ciò, l’obbligo di formare coppie fra connazionali (a differenza di quanto avviene nel Tour) renderà l’evento diverso e sicuramente intrigante. Per esempio, se il cut-off fosse oggi, le prime tre coppie dell’attuale classifica mondiale non potranno partecipare come tali, dunque sarà necessario un rimescolamento che favorirà equilibrio, incertezza e curiosità. E magari anche qualche ritorno di fiamma (Galan/Lebron? Chingotto/Tello?) finalizzato a raccogliere punti pesantissimi. Anche in questo caso restano da capire i criteri di ammissione e il rischio è sempre lo stesso, ossia che l’evento venga popolato quasi solo da spagnoli e argentini. Trattandosi di un mondiale, non sarebbe l’ideale. Anche se facendo diversamente c’è il rischio di tagliare fuori alcuni top player. Nel corso dell’anno ne sapremo di più.