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Padel

Mezza stagione in 4 mesi: il tour de force del padel mondiale

Per le stelle della pala l’ultimo terzo della stagione sarà infuocato: delle 17 settimane che rimangono nel 2022, 13 sono già occupate da tornei e almeno altre due dovrebbero riempirsi a breve. Già previsti viaggi in tre continenti per oltre 65.000 chilometri: la battaglia si giocherà anche sulla tenuta fisica e mentale

di | 31 agosto 2022

Dopo un paio di settimane di vacanza, che li hanno visti viaggiare in cerca di relax fra Sudamerica, Spagna, California e Italia, tutti i migliori giocatori di padel del mondo sono tornati al lavoro in vista dell’ultimo terzo di stagione, più intenso che mai. A partire dall’Open del Portogallo, in calendario da domenica, prenderà il via un autentico tour de force che vedrà le star della pala impegnate in tornei praticamente ogni singola settimana da qui alla fine dell’anno.

Infatti, delle 17 settimane che ci separano dal 2023, tredici risultano già occupate (mondiale FIP, Major del Messico di Premier Padel e 11 appuntamenti del World Padel Tour), mentre almeno altre due dovrebbero riempiersi presto, quando il nuovo circuito comandato dall’International Padel Federation ufficializzerà ancora un paio di appuntamenti di categoria P1, per avvicinare l’obiettivo di organizzare una decina di eventi nella stagione inaugurale.

Al momento, le due settimane a disposizione sarebbero quella che va dal 24 al 30 ottobre, subito prima della sedicesima edizione del mondiale (di nuovo a Doha, in Qatar), e quella che seguirà il Major di Monterrey, dal 5 all’11 dicembre. A quel punto, da lì alla fine del 2022 gli unici spazi liberi sarebbero nella seconda metà di dicembre, anche se la presenza delle festività nei week-end (una settimana termina il giorno di Natale, la successiva a Capodanno) rende improbabile la possibilità di vedere organizzati dei tornei.

Ma da qui a metà dicembre sarà comunque una volata senza precedenti, perfettamente in linea con lo sviluppo globale del gioco. Basti pensare che nell’intero 2021 si erano disputati venti tornei in tutto (compreso il mondiale FIP), mentre ora ad attendere i giocatori ce ne sono almeno una quindicina soltanto nei prossimi tre mesi e mezzo. Sarà quasi una sorta di mini stagione, senza possibilità di fermarsi a riposare o ad allenarsi, che vedrà i giocatori dividersi fra varie nazioni europee, più un paio di aerei con destinazione il Sudamerica e altrettanti per il Medio Oriente, per un totale di oltre 65.000 chilometri: più di un viaggio e mezzo intorno al mondo.

Un impegno impensabile solo fino a qualche tempo fa, che farà entrare in gioco molti fattori in più rispetto al passato. A fare la differenza non sarà più solo il padel espresso, ma anche la tenuta fisica, quella mentale e la capacità di mantenere la lucidità anche dopo settimane e settimane lontano da casa. A causa del contratto che li lega al World Padel Tour fino al 2023, i giocatori non possono mancare ad alcun appuntamento del circuito (a meno di infortuni), mentre le opportunità messe sul piatto da Premier Padel sono troppo importanti per rinunciarvi. Quindi i big ci saranno sempre, ovunque.

“Ci stiamo abituando – ha detto il numero uno del mondo Ale Galan – a trascorrere sempre più settimane lontano da casa, quindi a viaggiare e giocare di più. È fondamentale adattarsi, sia dentro sia fuori dal campo. Siamo pronti a giocare senza sosta, per onorare i contratti”.

Insieme a tanti titoli, alla gloria e ai punti per la classifica mondiale, fra settembre, ottobre, novembre e dicembre ci sarà sufficiente tempo anche per ribaltare le gerarchie di una stagione che sino a qui è stata comandata da due coppie Galan/Lebron da una parte, Gutierrez/Tapia dall’altra. I primi, che – quando al top – rimangono i più forti, hanno fatto pesare la loro capacità di riuscire sempre a trovare un livello minimo sufficiente per arrivare in fondo nei tornei, riuscendo a giocare la bellezza di 13 finali in 17 appuntamenti, sette delle quali vinte. Sono i più forti fisicamente, hanno più soluzioni dei rivali e hanno dimostrato di saper gestire meglio di tutti il calendario più fitto che mai.

Gutierrez/Tapia, invece, sono stati la principale alternativa, in particolare nel World Padel Tour (conquistando 5 titoli), mentre nel circuito Premier Padel hanno perso i primi tre Major quindi il giudizio complessivo è un po’ diverso. Nella prima parte di stagione hanno dimostrato di avere le qualità per scippare il numero uno a Galan/Lebron, ma la prova arriverà nelle prossima settimane e l’intensità del calendario non sembra giocare a loro favore. In più, se vorranno davvero puntare alla vetta del ranking dovranno iniziare a battere i rivali negli scontri diretti: fino a qui ne hanno persi sei su nove.

Da tenere d’occhio anche il rendimento di Paquito Navarro e Martin Di Nenno, sin qui deludenti nel 2022. Non hanno trovato la stessa brillantezza della passata stagione, accusando forse un po’ di pressione nel dover ripetere (o anche migliorare) certi risultati. Nella loro stagione ci sono tante luci quante ombre, ma attenzione: lo scorso anno erano stati bravissimi a inanellare una lunghissima serie di finali consecutive, trovando una continuità di rendimento inarrivabile per tutti. Vuol dire che sanno come tenere un certo ritmo molto a lungo, il che potrebbe tornargli utilissimo da settembre in avanti.


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