

Continua la telenovela Lebron vs Galan: in un’intervista rilasciata al podcast “El Cafelito” del giornalista sportivo spagnolo Josep Pedrerol, Juan Lebron ha finalmente rilasciato la sua versione dei fatti che hanno portato alla rottura, sportiva e soprattutto umana, fra i due ex dominatori. Evidenziando come il rapporto sia ben lontano dall’essere ricucito
di Marco Caldara | 20 giugno 2025
Era scontato che prima o poi un personaggio carismatico come Juan Lebron sarebbe tornato sulla rottura, umana ancora prima che sportiva, col suo ex partner Ale Galan, compagno di oltre trenta titoli in poco più di quattro anni nei quali hanno dominato come pochi altri prima di loro. Il “Lobo” l’ha fatto con una intervista a cuore aperto a “El Cafelito”, podcast promosso dal giornalista sportivo spagnolo Josep Pedrerol.
Una volta annunciata l’imminente uscita dell’intervista, l’attesa degli amanti del padel è stata spasmodica e le parole di Lebron non hanno deluso, mostrando uno scenario molto diverso rispetto a quello che era stato dipinto dopo la separazione del marzo 2024, dopo il fattaccio del Major di Doha. Le responsabilità di Lebron rimangono fuori discussione, perché sono stati i suoi comportamenti in campo a logorare il rapporto fino a convincere Galan a dargli il benservito, ma la ricostruzione fatta dal 30enne di El Puerto de Santa Maria mostra delle “colpe” anche dall’altra parte, nella mancanza di tatto così come della volontà di coltivare un rapporto sincero anche fuori dal campo.
In particolare, Lebron si è soffermato su due punti: il primo è datato 2021, quando Red Bull decise di entrare di prepotenza nel mondo del padel e fra i due scelse di sponsorizzare il solo Lebron (oggi invece sono sotto contratto entrambi). Una decisione che, a detta del Lobo, ha dato la prima scossa in negativo alla coppia, con Galan che non prese benissimo la situazione, iniziando ad allontanarsi dal partner. La seconda e ancora più rumorosa, invece, risale al periodo di stop per infortunio di Lebron nel 2023, quando fu costretto ai box per un problema al gomito. “Mentre ero fermo – ha detto – Ale non mi ha mai chiamato né chiesto come stessi. Per quattro mesi. Mi sono sentito molto solo. Mi ha deluso e lì ho capito che il rapporto era logoro”.
In mezzo a tutte le situazioni che li hanno allontanati sempre di più, i due hanno continuato a vincere molto, grazie a un livello di gioco stratosferico e a una fantastica intesa in campo. Ma l’amicizia non è mai sbocciata. “Ale diceva che fossimo amici, ma per l’amicizia è una cosa seria e in quel caso non c’era. Non festeggiavamo mai insieme le vittorie, non c’era comunicazione fra di noi”.
Galan – questo è agli atti – ha meditato più volte di cambiare partner già nel 2023, ma l’ottimo finale di stagione l’aveva convinto a riprovarci, nel nome di quei successi che si sono stati il vero motore del sodalizio, traducendosi in popolarità, sponsorizzazioni e dunque denaro. Ma a livello umano ormai i rapporti erano prossimi allo zero, così l’episodio di Doha ha fatto traboccare il vaso. “Ho avuto un comportamento inaccettabile – ha spiegato Juan – e quando riguardo quel video non mi riconosco. Ma non avrei mai immaginato che lui mi potesse lasciare così. Non voglio passare per la vittima della separazione – ha aggiunto, lasciandosi scappare anche qualche lacrima –, ma mi sento ferito. Non credo sia stata detta tutta la verità”.
Stesso discorso, sempre a detta di Lebron, per la mini reunion in occasione del mondiale, quando i due scesero in campo insieme (perdendo) nella finale (persa) contro l’Argentina. “Lui ha detto che era stata la squadra a decidere di farci giocare insieme, invece sono stato io a chiederglielo. Per il bene della squadra ho cercato di mantenere buoni rapporti anche con Ale, ma oggi me ne pento, perché lui non ha cercato di fare lo stesso con me”.
In attesa della possibile replica di Galan, che dopo la separazione è stato fra i due quello ad aver assunto più spesso comportamenti ostili nei confronti dell’ex partner (nonché il primo a tirare delle frecciatine), la ricostruzione fatta da Lebron cambia alcuni elementi della storia. A lui è sempre stata affibbiata l’etichetta del “villain”, mentre Galan ne era sostanzialmente uscito pulito, nonché immediatamente capace di rilanciarsi – a differenza di quanto fatto da Lebron – a fianco di un nuovo compagno. Ma evidentemente anche lui, che continua a serbare un evidente rancore, ha le sue responsabilità.
In tutto ciò non possono che tornare in mente le parole – azzeccatissime – del mago Sanyo Gutierrez, che qualche tempo fa disse che in fondo il padel è uno sport individuale, che viene giocato in coppia. Un concetto all’apparenza banale, che invece racchiude numerosi tratti dell’essenza del gioco, almeno a livello professionistico. Ora è fin troppo chiaro che Lebron e Galan sono stati l’esempio perfetto, condividendo campo e carriere solo e soltanto per una reciproca convenienza. Non sia può fargliene una colpa, però…
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