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Padel

La controparete: quando usarla e come eseguirla

È uno dei colpi più affascinanti del padel, ma è molto più utilizzato a livello amatoriale che dai professionisti. Perché spesso diventa un assist per gli avversari, ragion per cui andrebbe scelta come ultima spiaggia per tenere la palla in gioco. Qualche consiglio per utilizzarla al meglio

di | 21 ottobre 2021

La controparete è uno dei colpi più affascinanti del mondo del padel. Uno dei motivi, almeno per i tanti che arrivano dal tennis, è che si tratta dell’unica soluzione che non ha assolutamente nulla a che vedere con lo sport “cugino”. Qualcuno obietterà che anche bandeja, vibora (e non solo) esistono solamente nel padel, ed è corretto, ma in quel caso l’azione da eseguire è pur sempre quella di colpire una palla al volo, in avanti. Di certo, invece, in tutto ciò che non è padel non capiterà mai di colpire una palla spalle alla rete tirando dalla parte opposta a quella dove si desidera farla terminare, ed è questa una delle ragioni che aumentano la curiosità verso il colpo. Che però va usato con grande moderazione.

Infatti, quasi tutti i principianti ne abusano divertiti, ma basta osservare una partita fra professionisti (o comunque giocatori di ottimo livello) per rendersi conto che in realtà la controparete andrebbe utilizzata quasi esclusivamente come ultima spiaggia, quando risulta il solo modo per spedire la palla nell’altra metà campo. In qualsiasi altro caso è invece consigliato individuare soluzioni differenti, perché la controparete risulta spesso un colpo facilmente attaccabile dagli avversari, sia per l’effetto slice della palla sia perché non sempre è facile ottenere la profondità desiderata.

Normalmente, le situazioni in cui eseguire una controparete sono tre. La prima è quando un giocatore si trova a rete, viene superato da un globo e non si trova nella situazione per recuperare la palla diversamente. La seconda è quando il giocatore a rete viene infilato da un passante, e anche in questo caso non ha lo spazio (o il tempo) per fare altro. Il terzo caso è quando un giocatore destro, che occupa il lato sinistro del campo, deve recuperare una palla profonda che tocca la parete laterale ma non è così veloce da impattare anche sulla parete di fondo e tornare al centro del campo.

Fondamentalmente esistono due tipi di controparete: il pallonetto di controparete e la controparete tesa. La prima è la più semplice da utilizzare, a ciascun livello, perché si tratta di un colpo piuttosto elementare. Basta tirare la palla sul proprio vetro di fondo, impattandola con la faccia della racchetta aperta e cercando di colpire la parete il più in alto possibile (ma occhio alla griglia). Il vetro restituirà un pallonetto, la cui profondità sarà direttamente proporzionale alla potenza impressa alla palla. Quindi è bene colpire forte ma non troppo: specialmente con le palle nuove può capitare di far finire il colpo direttamente sulla parete di fondo della metà campo avversaria, perdendo direttamente il punto.

La controparete tesa è invece un colpo più difficile da utilizzare, consigliato solo per i giocatori di livello avanzato che hanno pieno controllo della pallina. La modalità è la stessa del colpo precedente, ma l’obiettivo è colpire la palla con la faccia della pala parallela al vetro e spedirla sul cristallo a un’altezza medio-bassa, così che nel campo avversario arrivi una palla più rapida e più bassa, sulla quale diventa impossibile colpire uno smash.

Può essere utile quando gli avversari sono particolarmente bravi a chiudere il punto col remate, ma può capitare di usare questo colpo anche nei casi di recuperi estremi, quando la pallina è ormai troppo bassa per giocare un pallonetto di controparete, e l’unico modo per tenerla in gioco è colpire forte a metà vetro.

Per eseguire correttamente una controparete, di qualsiasi tipo e a qualsiasi livello, è necessario avere ben chiari alcuni semplici passaggi, per renderla più efficace ed evitare anche dei rischi. Come per esempio quello di colpire se stessi, sia con la racchetta sin con la pallina.

Per essere certi di non farsi del male (e perdere il punto) è bene fare in modo che la palla impatti il vetro a un’altezza superiore alla propria testa, così dopo aver colpito la parete salirà ulteriormente. In più, bisognerebbe sempre cercare di terminare il colpo con la punta della pala rivolta verso l’alto, per evitare di urtare il proprio corpo o direttamente la parete. È consigliato eseguire la controparete con una impugnatura continental, evitando di lasciare avvicinare troppo la palla al proprio corpo.

Nell’esecuzione di una controparete è bene tenere in considerazione anche le condizioni climatiche del giorno. Quando i vetri sono umidi, la palla tende a uscire più rapidamente, quindi bisognerebbe imprimergli minor potenza, per evitare che il colpo finisca direttamente sulla parete avversaria.

Quando c’è vento aumenta invece il rischio che il colpo risulti troppo corto (e quindi facilmente attaccabile) o troppo lungo (quindi direttamente sul vetro), quindi la controparete andrebbe utilizzata ancora meno del solito. Nel caso di una leggera pioggia, invece, la palla risulta più pesante e serve più forza del solito per ottenere la traiettoria sperata. Infine, le giornate di sole: le palline tenderanno a risultare più veloci, quindi bisognerà stare attenti a non imprimere troppa forza.

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