

Per migliorare nel padel è molto utile l’allenamento uno contro uno, gettonatissimo fra i professionisti. Una variante che funziona è quella del cruzado: si gioca solamente incrociato, su un campo normale, così che le geometrie del gioco non cambino e si possano allenare tante situazioni. Ecco alcuni esempi
di Marco Caldara | 27 marzo 2021
Dopo aver osservato una serie di allenamenti per il padel che si possono svolgere in maniera individuale, rimanendo comodamente a casa qualora non si abbia il tempo (o non ci sia disponibilità di campi) per disputare una normale partita, ecco ora qualche consiglio per degli allenamenti di coppia, uno contro uno e sul campo.
La soluzione migliore è il cruzado: molti lo conoscono da tempo, altri ne hanno sentito parlare al termine del primo lockdown (quando era consentito, a differenza del padel tradizionale), altri ancora magari non l’hanno mai sentito nominare. In sintesi, si tratta di un padel da giocare uno contro uno, esclusivamente in incrociato. Noioso? Sicuramente più di una partita, ma estremamente allenante.
Non a caso, il cruzado è uno degli allenamenti utilizzati dai professionisti, perché giocando uno contro uno bisogna necessariamente andare su tutte le palle, senza sosta. È vero che il campo da coprire è largo la metà, ma è lungo uguale e ogni palla deve passare dalla nostra pala, quindi non esiste alcun istante per rifiatare. Lo sforzo risulta decisamente maggiore, malgrado le dinamiche di gioco rimangano lo stesse.
Generalmente, nel padel più della metà dei punti si vincono grazie a un errore dell’avversario, quindi imparare a giocare spesso incrociato può diventare importantissimo, soprattutto per i principianti. Funziona molto sia a livello di efficacia, perché non è semplicissimo gestire una palla che arriva incrociata e magari obbliga l’avversario a difendere la doppia parete (pallina che tocca il vetro laterale, poi quello di fondo), sia perché un colpo incrociato è più difficile da sbagliare per chi lo esegue. I motivi sono semplici da comprendere: al centro la rete è più bassa che ai lati, quindi un lungolinea risulta a prescindere più difficile, e in più giocando incrociato aumenta la distanza da coprire, quindi una palla diagonale ha più campo per atterrare.
In qualche club esiste anche la possibilità di allenarsi uno contro uno su un campo di singolo, ma essendo più stretto (da 10 a 5 metri) le geometrie del gioco cambiano completamente, quindi per chi vuole migliorare il proprio gioco non rappresenta la soluzione ideale. In un campo normale, invece, l’allenamento risulta azzeccato, e si può svolgere in tantissime varianti.
Si può decidere di colpire solamente al volo, cercando di tenere la palla in gioco il più possibile magari spostandosi da destra verso sinistra e viceversa (così da allenare sia la volèe di diritto sia quella di rovescio), oppure di lasciare arrivare ogni palla sulla parete di fondo, così da allenarsi in quell’uscita di parete che specialmente a livelli più bassi rimane il colpo meno semplice da eseguire con una certa efficacia. In una partita può capitare di doverlo fare 20, 25, 30 volte o anche di più, praticamente con la stessa cadenza di tanti altri colpi, che però – dal giocatore amatoriale – vengono allenati (e provati nel riscaldamento) con più regolarità. Sapersi difendere bene conta tanto quanto saper attaccare, per questo il lavoro può essere molto utile.
Un’altra variante dell’allenamento cruzado può essere quella di giocare a tutti gli effetti una partita con punteggio, decidendo se rimanere sempre dallo stesso lato del campo oppure alternarli fra un punto e l’altro, come avviene col servizio nel tennis. Se un gioca solo ed esclusivamente a destra (come da prassi dovrebbe avvenire per i mancini), non avrà particolarmente senso alternare destra e sinistra, visto che con certe dinamiche si dovrà confrontare raramente. Ma per i destrorsi, e specialmente lontano da certi livelli, capita di cambiare lato del campo piuttosto regolarmente, magari a seconda del compagno del giorno, quindi può essere utile fare pratica da entrambi i lati. Nel caso di un allenamento a punti, si potrà lavorare su tutti gli aspetti del gioco: attacco, difesa, uscita di parete e tanto altro. L’importante, in questo caso, è che il gioco non sia finalizzato solamente a portare a casa il quindici, ma possa veramente servire a provare e riprovare tattiche e movimenti, per prendere sempre maggiore confidenza.
Per i giocatori più esperti, invece, può risultare utile svolgere gli stessi esercizi ma in parallelo e non in diagonale, occupando entrambi la stessa metà – destra o sinistra – del campo. Infine, se proprio siete preparatissimi fisicamente (o vi piace soffrire), nulla vi impedisce di allenarvi uno contro uno, ma a tutto campo.
Ai tempi in cui lavorava in Argentina, l’attuale ct della nazionale Gustavo Spector organizzava regolarmente per i suoi allievi dei tornei di singolare, così che diventassero una buona forma d’allenamento. Bisogna correre come dei dannati, ma anche ragionare tanto dal punto di vista tattico, perché in certe situazioni una palla giocata da un lato del campo piuttosto che dall’altro, o in maniera più o meno profonda, può determinare l’intero andamento del punto. Esattamente come avviene nel gioco tradizionale, ma senza un compagno pronto a mettere una pezza ai nostri errori.
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