Il successo contro Lebron/Di Nenno negli ottavi di finale a Rotterdam ha confermato le potenzialità della nuova coppia di bombardieri argentini, giovani e arrembanti. Con tanti vecchi volponi che faticano a mantenersi nell’élite, il terreno sembra fertile per chi ambisce a salire in posizioni di classifica molto nobili
di Marco Caldara | 13 settembre 2024
Chi mastica padel aveva messo tutti in guardia già quando l’unione era ancora solo social, in attesa che si concretizzasse in campo. Ma non è che servisse esattamente la sfera di cristallo per ipotizzare le possibilità di Leo Augsburger e Alex Chozas, una (ritrovata) coppia di giovani argentini che avevano già diviso il campo prima a livello nazionale e poi nei circuiti secondari, vincendo grazie a un padel dirompente. Uno stile di gioco conseguenza del cocktail fra le qualità dei due picchiatori, riproposto da un paio di settimane nel circuito Premier Padel e subito risultato particolarmente indigesto persino a Juan Lebron e Martin Di Nenno, prima coppia di punta a cadere contro i “bombarderos”.
È successo giovedì negli ottavi di finale del P1 di Rotterdam, con un punteggio (1-6 7-6 6-4) che racconta bene il duello. La terza coppia del mondo ha dominato il primo set e ha avuto pure qualche chance nel secondo, ma nelle fasi calde sono stati più bravi i giovani – classe 2003 Chozas, 2004 Augsburger – dimostrando non solo di saper picchiare come dei forsennati (e si sapeva) ma anche di usare testa e difesa nei momenti chiave.
Va detto che il duello ha evidenziato i limiti che Di Nenno/Lebron devono ancora colmare per poter essere al livello delle due coppie di punta, ma i meriti dei due sudamericani (che il giorno precedente avevano già fatto fuori Esbri/Bergamini, reduci dalla semifinale a Madrid) restano intatti e ribadiscono delle potenzialità molto importanti, in un circuito che, escludendo Coello/Tapia e Galan/Chingotto, sembra offrire qualche possibilità in più di farsi strada rispetto al passato, con tanti vecchi volponi che faticano a conservare il loro posto nell’élite.
Non è un caso che quasi ogni torneo proponga almeno una coppia nuova ai quarti di finale, evento che oggi è normale ma fino a qualche tempo fa non lo era affatto. È la prova di come, mentre il divario fra le prime due coppie e tutte le altre sembra essersi allargato, si è ridotto quello fra le coppie dalla 3 alla 8 e le altre che seguono. Uno scenario nel quale un duo come Chozas-Augsburger può sicuramente inserirsi. Per eccellere hanno bisogno di condizioni piuttosto rapide, ma non ne sono così dipendenti.
Torna in mente un ragionamento fatto nel 2023 da Franco Stupaczuk, il quale disse che la soluzione migliore per avere chance di vittoria contro gli allora imbattibili Coello e Tapia fosse proprio un campo particolarmente rapido, malgrado la logica suggerisse il contrario. Il motivo? Su un campo molto molto veloce tutte le coppie sanno far male con smash e por tres, mentre su uno più lento i numeri uno possono farlo comunque e gli altri no. Ergo, più il campo è rapido e più le differenze si livellano.
Pertanto, vien da credere che una coppia ben assortita come Augsburger-Chozas (col secondo tornato a giocare a destra per lasciare il “reves” alla forza bruta del compagno) possa avere chance di fare bene un po’ dappertutto. Devono lavorare sulla continuità, limare certe difficoltà e giocare tanti match della qualità di quello di giovedì. Ma se dopo solo un anno a certi livelli sanno già vincere certe partite, il futuro può sorridergli.