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Padel

Il 2025 del padel secondo la Race: cambiano le numero uno

Chiuso il primo terzo del calendario Premier Padel, la classifica Race offre i primi spunti interessanti. Per esempio, il divario fra Coello/Tapia e Galan/Chingotto è molto minore, mentre fra le donne al comando ci sono Triay e Brea. Ride anche l’Italia, con Cremona top-50 e Cassetta nei primi 70

03 maggio 2025

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Delfi Brea (sinistra) e Gemma Triay guidano la Race femminile

Dopo i primi 7 tornei della stagione Premier Padel è possibile fare un primo bilancio di quello che è stato il 2025 del padel. E la classifica Race, che qualificherà i migliori 16 e le migliori 16 per le Finals di dicembre a Barcellona, racconta cose diverse e nuove rispetto alla classifica maturata alla fine della scorsa stagione. Per esempio, fra gli uomini, il dominio di Tapia e Coello non è così netto come è stato lo scorso anno. I Golden Boys, vincitori prima a Riyadh e poi – back to back – a Doha e Bruxelles, hanno 4.050 punti in classifica, appena 310 in più rispetto a Chingotto e Galan, che hanno vinto a Miami e Santiago, perdendo poi in finale negli ultimi due tornei in finale contro i loro avversari principali.

In classifica ci sono 5mila punti di differenza fra la coppia numero 1 e la numero 2 del mondo: l’impressione è che il gap si possa accorciare, ma per riscrivere la storia Chingalan hanno bisogno di un filotto simile a quello che Arturo e Agustin hanno ottenuto nella seconda parte della stagione 2024. Alle spalle dei primi 4 del mondo, in questo momento irraggiungibili, ci sono Juan Lebron e Franco Stupaczuk: per loro il titolo a Cancun e due finali perse contro i Chingalan (ma se ne è giocata una sola, quella di Miami), ma la sensazione è che saranno proprio El Lobo e Franco il terzo incomodo, al netto dei problemi fisici dell’argentino.

Juan Lebron e Franco Stupaczuk

Juan Lebron e Franco Stupaczuk

Se la quarta coppia è attualmente quella formata da Nieto e Yanguas (1.890 punti), la quinta è sorprendentemente quella composta da Tolito Aguirre e Gonzalo Alfonso, che hanno sfruttato l’assenza dei top 100 a Gijon e la mancanza di molti big a Cancun, costruendo una classifica (nella Race) sorprendente, anche se l’impressione è che faticheranno a mantenere a lungo il loro posto fra gli attuali qualificati alle Finals. Sicuramente la nuova coppia formata da Martin Di Nenno e Juan Tello può ambire a inserirsi alle spalle dei primi 6 del mondo, come dimostrato con la semifinale a Bruxelles alla prima uscita insieme.

Attualmente fuori dai primi 16 – e quindi dalle Premier Padel Finals – ci sono nomi di spicco come Javi Garrido, Alex Ruiz e Alex Arroyo. Sicuramente, almeno in quelle zone la classifica cambierà totalmente, ma in questo momento se la godono gli italiani, che hanno ottenuto punti preziosi. Grazie alla semifinale a Gijon seguita dai quarti a Cancun, Simone Cremona è numero 42 della Race, Marco Cassetta numero 63: dati che rappresentano una grande spinta in avanti e un netto miglioramento rispetto alla classifica attuale dei due, già comunque molto soddisfacente.

Simone Cremona: è il migliore fra gli azzurri

Simone Cremona: è il migliore fra gli azzurri

Fra le donne la Race rende palese il momento di difficoltà di Ari Sanchez e Paulita Josemaria, le quali malgrado la vittoria di Bruxelles che ha posto fine alla striscia di 22 vittorie di fila di Gemma Triay e Delfi Brea, contro le due rivali si trovano in svantaggio per 3-1 negli scontri diretti e con quasi 1.000 punti da recuperare nella classifica stagionale. Apertissima, dunque, la lotta per la posizione numero uno del ranking, con Claudia Fernandez e Bea Gonzalez molto distanti dalle prime quattro ma nettamente avanti rispetto a tutte le altre.

La crisi – con conseguenze separazione – di Marta Ortega e Sofia Araujo può permettere a Salazar e Virseda di puntare alla quarta posizione del ranking. Per il resto la classifica è molto simile a quella del 2024, con una Race che attualmente vede fuori dalle Finals giocatrici come Goenaga, Caldera, Osoro e Castello. Alla posizione numero 25 della race c’è Carolina Orsi, che ormai da anni guida il gruppo delle italiane. Non male anche Giorgia Marchetti, numero 40 con 509 punti nella Race. In sostanza, nell’olimpo del padel c’è anche un po’ di Italia, con ancora vari mesi di tornei a disposizione dei nostri e delle nostre per provare a migliorarsi ancora.


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