

Arrivano due rotture sorprendenti nel circuito Premier Padel: si separano sia Pablo Cardona e Leo Augsburger, unico duo capace di battere nel 2025 le prime tre coppie del mondo, sia Martin Di Nenno e Juan Tello, che insieme avevano raggiunto tre semifinali in sei tornei
di Marco Caldara | 15 luglio 2025
Ormai – e non è affatto un bene – i cambi di coppia nel circuito Premier Padel non fanno più nemmeno notizia. Sono diventati una triste abitudine di moltissimi, tanto bravi a parlare di progetti a lungo termine quando si uniscono a un nuovo compagno, quanto poco pazienti se i risultati non sono presto (o subito) quelli sperati. Ma ci sono separazioni che fanno più rumore di altre, specialmente quando è difficile trovare una ragione, come nel caso delle due più recenti, che si consumeranno dopo il P1 di Malaga di questa settimana, dunque a partire dal prossimo evento del Tour maggiore in programma a fine luglio sempre in Spagna, a Tarragona.
Pablo Cardona non giocherà più con Leo Augsburger, Martin Di Nenno non giocherà più con Juan Tello e le coppie si mescoleranno: Cardona sarà a fianco di Tello, Augsburger insieme a Di Nenno. I motivi? I soliti, anche se stavolta fa davvero strano perché i risultati sperati ci sono stati eccome. I due giovani sono stati la coppia rivelazione dell’anno, capaci di una finale ad Asuncion, ma soprattutto – unici a riuscirci nel 2025 – in grado di battere le tre coppie più forti al mondo: Coello/Tapia (Santiago), Galan/Chingotto (Riyadh) e Lebron/Stupaczuk (Asuncion).
Parevano aver trovato la chiave per inserirsi costantemente fra i grandi, con una formula di gioco simile a quella che ha reso quasi invincibili Coello e Tapia, invece presto la loro unione sarà da declinare al passato. Discorso simile per Di Nenno e Tello: si erano uniti dopo il Major di Doha per cercare riscatto dopo mesi bui, e parevano averlo ritrovato grazie a tre semifinali in sei tornei insieme. Evidentemente non hanno ritenuto sufficienti nemmeno quelle.
Secondo quanto trapelato, a far saltare il banco è stato Martin Di Nenno, che a occhio e croce non sopporta di essere stato relegato alle spalle dei fenomeni, dopo che per qualche stagione ne ha fatto parte a pieno titolo. Ha rotto in fretta con Garrido, perché i risultati non arrivavano, e a quanto pare non gli bastano nemmeno quelli raggiunti con Tello, così ha scelto di puntare su forze fresche, ottenendo il “sì” di Augsburger.
Fra quest’ultimo e Cardona c’era una sorta di tacito accordo su una possibile rottura in caso di chiamata di qualche super campione, ma onestamente viene difficile credere che il Di Nenno di oggi possa garantire ad Augsburger un rendimento migliore rispetto a quello trovato con Cardona, insieme al quale ha formato una coppia dal padel esplosivo, veloce, spettacolare. Ma oggi va così, tutti cercano sempre un modo per migliorarsi, a volte senza considerare (lo dicono i fatti) che c’è il rischio di peggiorare le cose.
A occhio e croce è ciò che pensa anche Seba Nerone, ex numero uno del mondo, cinque volte campione iridato, allenatore di Augsburger e Cardona. Interpellato da Radio Marca sul motivo della separazione, ha fatto capire di non aver una risposta chiara, mostrando un certo scetticismo. “Quando me l’hanno comunicato – ha detto – sono rimasto senza parole. Il motivo? Non ne ho idea, non sono d’accordo con questa decisione e continuo a non capirla. Non riesco a trovare una sola spiegazione plausibile”.
“Credo sia una decisione – ha aggiunto l’ormai ex coach della coppia – che si inserisce nella dinamica negativa assunta dal nostro sport, cioè il non supportare più determinati progetti, nemmeno quando i risultati sono buoni. Siamo in un’epoca del padel nella quale questi cambiamenti sono diventati normali: un giocatore cambia compagno, poi torna sui propri passi, come se nulla fosse. Penso ci sia molta ipocrisia e non mi piace per niente, ma c’è poco da scegliere: tocca adattarsi o soccombere”.
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