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Vincitrice di tre titoli FIP in meno di tre mesi, Giulia Dal Pozzo è salita fino al n.83 del ranking FIP: a soli 20 anni è la quarta miglior italiana. “Sto crescendo in fretta – dice – ma vivo il tutto con serenità, senza aspettative e senza pormi limiti”. Presto tenterà il salto a livello Premier Padel, sognando una chiamata per gli Europei di ottobre
di Marco Caldara | 05 luglio 2025
In un mondo in rapida evoluzione come quello del padel, può bastare poco per passare da speranza a certezza. Nella prima metà del 2025 ce l’ha fatta egregiamente la mancina Giulia Dal Pozzo, cresciuta a tal punto da insidiare – e battere – numerose delle senatrici del nostro movimento. Una scalata repentina che a suon di vittorie l’ha portata al numero 83 del ranking mondiale FIP, quarta miglior italiana dietro alle sole Orsi, Marchetti e Vano. Il tutto a vent’anni compiuti a febbraio, dunque con un ampio margine – in termini anagrafici – rispetto alle altre azzurre di punta.
“Non è da molto che ho iniziato con l’attività internazionale – racconta la giocatrice nativa della Repubblica di San Marino, Paese di mamma Francesca Guardigli (ex tennista “pro”) –, dunque sono contenta dei miei risultati. Sto crescendo velocemente e spero di proseguire su questa strada, lavorando giorno dopo giorno. Cerco di vivere il percorso con serenità, senza pensare a obiettivi e traguardi da raggiungere. Tutto sta succedendo in breve tempo, tanto da aver sorpreso me stessa per prima. Prendo ciò che viene, senza pormi aspettative e nemmeno limiti”.
In un certo senso, si può dire che Giulia stia ottenendo con la pala i risultati che da bambina sognava con un’altra racchetta, quella da tennis. Era una discreta promessa: campionessa italiana under 13 in doppio, vincitrice di un titolo ITF under 18 (sempre in doppio), e convocata anche nelle nazionali giovanili. “Con mamma ex giocatrice e insegnante – spiega – sono praticamente nata con la racchetta in mano. Poi, intorno ai 16 anni, uno dei maestri coi quali mi allenavo mi ha invitata a provare il padel. Era da un po’ che il gioco mi incuriosiva, ma inizialmente ero frenata dal fatto che, se mi fosse piaciuto, si sarebbe creato un problema col tennis”.
Ma forse aveva già capito tutto, quindi un giorno si è buttata. “Ho fatto una partita con le amiche e me ne sono praticamente innamorata, da subito”. Così, agli allenamenti settimanali di tennis ha iniziato ad aggiungere quelli di padel, fino ad abbandonare la racchetta a favore della pala. “Non è stata una scelta forzata – dice –, mi è venuta quasi automatica. Il gioco di coppia è diverso: in campo mi sento più tranquilla e avere una compagna al mio fianco è un aspetto che, rispetto alla solitudine del tennis, mi piace di più. Poi ad alti livelli la competizione è sempre la stessa, ma riesco a viverla in maniera diversa”.
Ai primi tre titoli internazionali FIP, conquistati nell’ultima parte del 2024, Giulia ne ha già aggiunti altrettanti in questa prima metà di 2025, tutti a fianco della spagnola Anna Ortiz. Dalla nascita del Cupra FIP Tour come lo intendiamo oggi, solo Giulia Sussarello, fra le italiane, ha vinto quanto lei. Dal Pozzo e Ortiz si sono imposte per la prima volta ad aprile a Nola, poi due volte nelle ultime due settimane: a Drammen (in Norvegia) e nella tappa di Palermo della Mediolanum Padel Cup.
“Come è nata la collaborazione? Ci siamo conosciute nei tornei – spiega – poi Anna mi ha proposto di giocare insieme lo scorso anno, dopo il mio risultato a Milano (agli ottavi partendo dalle qualificazioni, con Caterina Baldi). Ha funzionato da subito: al primo torneo insieme abbiamo vinto a Nola senza praticamente conoscerci, e ci troviamo benissimo”. Niente paura, dunque, se questa settimana Giulia ha giocato a Treviso con un’altra compagna mentre nel P1 di Malaga è iscritta con un’altra ancora. Sono scelte dettate da altre esigenze della sua partner ma, conferma Giulia, “l’intenzione è di continuare a giocare l’una a fianco all’altra”.
Detto delle vittorie con la Ortiz, una delle più grandi emozioni Giulia se l’è però presa a fianco di Sara Errani, compagna nel debutto al Foro Italico in occasione del BNL Italy Major. “Ho provato sensazioni indescrivibili – racconta –, sul Pietrangeli, davanti a tanta gente. Avevo a fianco una campionessa, anche se di un altro sport ma comunque una campionessa. Abbiamo avuto solo un paio di giorni per preparare la partita e lavorare sull’intesa col mio allenatore (Carlo Conti, al Sun Padel Rimini, ndr), dunque non era facile per nessuna delle due. Sono contenta di come abbiamo giocato e di come ho gestito la situazione. Peccato per le tante chance non sfruttate (otto set-point per vincere il primo parziale, ndr), però ce la siamo giocata, dimostrando di avere il livello per competere anche in un Major”.
A proposito di Premier Padel: col ranking attuale – e in costante miglioramento – per Giulia è sempre più vicino il momento di tentare il salto nel circuito maggiore. “L’obiettivo è naturalmente quello di arrivare il più spesso possibile nel tabellone principale, partendo dalle qualificazioni. Ora che la classifica me lo consente inizierò ad alternare il circuito maggiore ai tornei FIP, un po’ come fanno tutte le giocatrici top-100, eccetto le prime 30. Perché non sempre è conveniente giocare solo a livello Premier Padel, per una questione di punti, dunque farò entrambe le cose: il Tour con l’obiettivo di fare esperienza in mezzo alle più forti, i tornei FIP per raccogliere punti e scalare il ranking”.
Sullo sfondo, naturalmente, anche il sogno di una chiamata in Nazionale, per gli Europei in programma a fine ottobre. Lei ha già vestito la maglia azzurra da under nel tennis, poi ai mondiali juniores di padel del 2023 in Paraguay, dunque sa cosa significa. “Ma non riesco a immaginare – precisa – che emozione possa dare la maglia della nazionale maggiore. Ci spero tanto, per me è un sogno nonché uno dei principali motivi per i quali lavoro ogni giorno, sempre di più”. E sempre meglio, a giudicare dai risultati.