Scattata l’edizione 2025 del Cupra FIP Tour, con una nuova struttura che ha ridotto da cinque a quattro le categorie: Platinum, Gold, Silver e Bronze. Aumentano i montepremi per la categoria d’ingresso nel circuito internazionale: una mossa che promette di allargare il numero di giocatori professionisti a tutti gli effetti
di Marco Caldara | 06 gennaio 2025
La stagione del grande tennis scatta dall’Australia, quella del padel… anche. Per il circuito Premier Padel ci sarà da attendere fino a metà febbraio (a Riyadh), ma a dare il la all’annata internazionale è stato di nuovo il Cupra FIP Tour, con i primi appuntamenti di un calendario rinnovato. La scorsa settimana si è giocato a Sydney, con tanto di partecipazione della leggenda della racchetta – e testimonial del padel australiano – Pat Rafter (fuori al 2° turno, in coppia col connazionale Marious Zelba), mentre questa settimana in circuito farà tappa a Melbourne, dove gli spagnoli Olivera/Figueroa e le britanniche Rose/Gibson tenteranno di completare la doppietta australiana dopo i successi nel Nuovo Galles del Sud.
Col via alla stagione è stata inaugurata anche la nuova struttura del circuito, con una revisione della categorie secondarie. Sono rimaste le fasce Platinum e Gold, le due più prestigiose, mentre non esistono più i tornei Star, Rise e Promotion, sostituiti dalle nuove categorie Silver e Bronze. Semplificando, si può dire che i tornei Silver hanno sostituito i vecchi Star, mentre le altre due categorie sono state accorpate nella novità Bronze.
Una decisione pensata per snellire il sistema, rendendo più semplice – per i giocatori come per gli appassionati – orientarsi in un circuito che per molti paesi (e moltissimi giocatori) rappresenta la sola opportunità per respirare l’aria del padel internazionale e raccogliere i primi punti per i ranking FIP. Già tanti i tornei in calendario e tanti altri ne arriveranno, anche in Italia: a fine dicembre è scaduto il bando per l’assegnazione degli eventi nel nostro paese, lo scorso anno secondo soltanto alla Spagna per numero di appuntamenti FIP organizzati (12).
Le modifiche alla struttura del circuito hanno portato con sé anche un ritocco – al rialzo – ai montepremi delle competizioni, a tutti i livelli. Fino al 2024 il prize money obbligatorio per organizzare un torneo FIP Platinum era di 120.000 euro (da dividere fra uomini e donne), mentre da quest’anno – seppur la base rimanga la stessa – ci sarà la possibilità di offrire fino a 150.000 euro. Crescita anche per i FIP Gold, che potranno arrivare a mettere in palio fino a 40.000 euro per sesso (80.000 in tutto, con un minimo di 50.000). I nuovi FIP Silver dovranno invece garantire un montepremi fra i 15.000 e i 30.000 euro, mentre il prize money degli eventi Bronze sarà da un minimo di 7.000 euro a un massimo di 10.000 euro, sempre da dividere fra competizione maschile e competizione femminile.
In sostanza, gli standard richiesti per ospitare un torneo internazionale sono lievitati negli ultimi due anni: fino al 2023 per organizzare un FIP Promotion (la categoria di ingresso) bastava relativamente poco e l’offerta in termini di punti per la classifica era minima, mentre ora sia in termini economici sia organizzativi servirà molta più attenzione. Montepremi più alti vuol dire anche miglior campo di partecipazione, in tornei – specialmente in certe zone del mondo – sin qui rimasti sempre ancorati alla presenza di giocatori locali. Un passaggio in linea con la spinta sempre più professionale assunta dal circuito, e che promette di allargare il numero di giocatori che possono definirsi a tutti gli effetti dei professionisti, vivendo di padel giocato.